Fino a giugno 2025, Palazzo Bonaparte accoglie una delle esposizioni più attese dell’anno: una grande retrospettiva dedicata a Edvard Munch, il genio dell’Espressionismo. Grazie a un prestito eccezionale concesso dal Munch Museum di Oslo, oltre cento opere dell’artista norvegese sono visibili a Roma per raccontare il percorso creativo di uno dei pittori più amati, ma anche tra i più difficili da vedere esposti fuori dalla Norvegia.
Dopo il successo straordinario della tappa milanese a Palazzo Reale, che ha registrato un record di visitatori, la mostra arriva nella Capitale nella suggestiva cornice di Palazzo Bonaparte, prodotta e organizzata da Arthemisia, che celebra così il suo venticinquesimo anniversario.
Un evento irripetibile per l’arte in Italia
L’ultima grande esposizione romana dedicata a Munch risale a diversi decenni fa. Nonostante la sua fama mondiale – e il primato di aver ispirato un’emoji con la sua opera più iconica, L’Urlo – le sue creazioni sono raramente esposte fuori dalla Norvegia. Il Munch Museum di Oslo, che custodisce la maggior parte della sua produzione, ha concesso un prestito senza precedenti, offrendo agli appassionati d’arte un’occasione imperdibile.
Dallo scorso 11 febbraio 2025, i visitatori possono ammirare capolavori come La morte di Marat (1907), Notte stellata (1922–1924), Le ragazze sul ponte (1927), Malinconia (1900–1901), Danza sulla spiaggia (1904), oltre a una delle preziose versioni litografiche de L’Urlo (1895).
Se possiamo darvi un consiglio, prenotate una visita guidata perchè leggere i quadri con la giusta visione è sicuramente più indicata per la bellezza e il valore di questa mostra. Dai quadri dei “Vampiri” al loro significato reale fino alla storia del pittore che si snoda in ogni pennellata e che rimarrebbe oscuro ai più senza la giusta spiegazione.
Un viaggio nell’anima di Munch
Dagli esordi fino agli ultimi anni di produzione artistica, la mostra Munch. Il grido interiore ripercorre i temi centrali della sua opera, espressione profonda della condizione umana e delle sue emozioni più tormentate.
Dopo il trionfo di pubblico a Milano, l’evento approda a Roma, confermando quanto l’arte di Munch continui a suscitare emozioni intense e a coinvolgere gli spettatori con la sua straordinaria potenza visiva.
“Siamo orgogliosi di aver dato vita a questo progetto straordinario”, dichiara Iole Siena, Presidente di Arthemisia. “Il grande successo della prima tappa a Milano ha dimostrato quanto sia forte l’interesse del pubblico per un artista così emozionante e profondo.”
Curata dalla professoressa Patricia G. Berman, una delle massime esperte di Munch al mondo, con la collaborazione scientifica di Costantino D’Orazio, la mostra è realizzata in stretta sinergia con il Museo MUNCH di Oslo.
Collaborazioni e partner dell’evento
L’esposizione è resa possibile grazie al sostegno della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, con Poema come main partner. La mostra gode del patrocinio del Ministero della Cultura, della Regione Lazio, del Comune di Roma – Assessorato alla Cultura, della Reale Ambasciata di Norvegia a Roma e del Giubileo 2025 – Dicastero per l’Evangelizzazione.
Tra gli sponsor figurano Generali Valore Cultura e Statkraft, mentre Ricola è special partner. Il mobility partner è Atac, con Frecciarossa come Treno Ufficiale. La Repubblica è media partner, Hotel de Russie e Hotel de la Ville hospitality partner, Ferrari Trento sponsor tecnico e Dimensione Suono Soft radio partner.
Un programma ricco di eventi collaterali
La mostra sarà accompagnata da un fitto calendario di eventi culturali che approfondiranno la figura e l’opera di Munch, coinvolgendo diverse realtà della città e offrendo ulteriori spunti di riflessione sui temi della sua arte.
Un’occasione unica per immergersi nel mondo di Edvard Munch, scoprendo le sue opere più celebri e il suo intenso universo espressivo, in un evento che si preannuncia come uno dei più importanti del 2025 per la scena artistica italiana.
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