Come rappresentare le proprie radici in cucina nel 2023

Come rappresentare le proprie radici in cucina nel 2022 quasi 2023?

Su una piazza come Roma, dove la domanda ricorrente (turisti e non) è: dove mangiare una buona carbonara, non è cosa facile dare forma a uno stile contemporaneo, non scontato, accurato, senza scadere nelle mode e offrire una ottima materia prima.

I ragazzi di Roots, in zona Prati a Roma, lo fanno con composta eleganza.

Ma facciamo qualche passo indietro e torniamo al 2019, quando lo chef Alessandro Gentile, le sue sorelle Giulia e Cecilia e la sua compagna di vita Martina Zennaro, decidono di accendere le luci dell’ insegna di Roots e unire le forze come  famiglia per la  loro idea di ristorazione.

sala interna

Si entra da Roots e si respira subito l’essenziale, rappresentato da uno stile di arredo nordico, minimale, sia nei colori neutri che per i tavoli di legno chiaro e le sedute coordinate, un’atmosfera informale, molto curata e confortevole.

Il comfort inizia già dal benvenuto che arriva con una degustazione di Olio Flaminio, profumato e intenso che accompagna il pane e la focaccia preparata da Martina, che nasce come pizzaiola e poi si appassiona a studiare i segreti della panificazione. Un elemento basilare dell’alimentazione come il pane qui viene lavorato e presentato con la minuziosa cura che lo esalta nel suo essere vivo e versatile, partendo dal lievito madre, alle lunghe lievitazioni, alla preparazione di focacce, grissini e soffice pane dalla crosta croccante, perfetto da immergere nell’olio dalle sfumature intense.

I piatti di chef Alessandro sono come lui, pochi fronzoli, ma perfettamente a tiro. Poche parole, ma tanto sapore, sprigionato anche dalle erbe del suo orto che completano perfettamente e con equilibrio ogni portata.

Esplode in bocca, con grazia ed equilibrio il mix di erbe e cavolo rapa cotto alla brace, poi cotto sottovuoto e presentato con gel d’aceto. In cucina tutto viene utilizzato, niente scarti e la cottura alla brace è il fiore all’occhiello dello chef, cottura meno invasiva e sincera su prodotti di ottima qualità come quelli utilizzati nella cucina di Roots.

tubetti al cavolo nero

Si continua con una seppia nascosta da una soffice spuma di cavolfiore e per completare il tutto una spolverata di limone bruciato.

Tubetti del Pastificio Molini del Ponte, pasta corta che raccoglie un color verde  intenso dalla salsa di cavolo nero e guarniti con sashimi di spigola marinata.

Per continuare (in questa stagione) Zucca arrosto con crema di semi della stessa tostati e olio al rosmarino per guarnire.

Verrete conquistati dal sapore di questi piatti che esaltano il tema vegetale in maniera sapientemente intelligente che si farà ricordare.

Chef Alessandro e Martina

I dolci non sono da meno e qui la mano di Martina completa quello che è un percorso non scontato e perfettamente in linea con la filosofia di cucina, per esempio con la sua focaccia in stile genovese con gelato al fiordilatte. Soffice, gustosa che sposa perfettamente il sapore neutro del gelato.

La proposta per il vino è stata modulata su una scelta di natural wine, cantine meno conosciute e piccoli produttori ( circa 30 etichette) da abbinare perfettamente ai piatti di una cucina ricercata e di indirizzo naturale.

In una cucina dove le cose fatte bene non hanno un gran bisogno di parole, l’armonia e i gesti familiari fanno la differenza, soprattutto in una routine lavorativa, dove ultimamente si è dato più spazio allo stress lavorativo e la consuetudine, che alla dedizione e alla passione.

Radici, legami indissolubili che attingono linfa da ciò che li circonda, facendo emergere quello che risulta essere poi il percorso di vita su cui sorreggersi e condurlo con chi si ama.

ph credits CoffeAndLucas/myMediStudio)

ph redazione

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