Chef + Pizza Awards andranno daccordo? Sicuramente… a Excellence 2019!

Un week end interessante e pieno di appuntamenti a Roma nella fantastica ed onirica Convention Center La Nuvola.

Tanti chef con diversi appuntamenti e show cooking daranno vita alla VII edizione della manifestazione Excellence2019, tre giorni dedicati alla creatività e all’innovazione della degustazione dal sapore internazionale.

Nomi come OLIVER GLOWIG, MASSIMO VIGLIETTI, ANDREA PASQUALUCCI, STEFANO MARZETTI, FABIO PECELLI, ADRIANO MAGNOLI, ANDREA SACERDOTI, MASSIMO D’INNOCENTI e il cuoco DANIELE ROPPO saranno tra i grandi PROTAGONISTI di questo evento  focalizzato sulla CRESCITA ECONOMICA DELL’ENOGASTRONOMIA ITALIANA.

Sarà possibile partecipare agli showcooking, previa prenotazione, di seguito il programma:

EXCELLENCE 2019 – GLI CHEF

 

SABATO 09

ore 12.30 Fabio Pecelli con Pierluigi Gallo – area next cooking lazio

ore 15,30 Daniele Roppo con Andrea Sacerdoti – area next cooking lazio

ore 16.30 presentazione del libro i Magnifici di Stefano Mileto  – area excellence lab

ore 16.30 Adriano Magnoli con Massimo D’Innocenti  – area next cooking lazio

ore 17.00 presentazione guida Roma Doc Giuseppe Cerasa –  area excellence lab

ore 20.00 Andrea Pasqualucci  –  area foodinnovation

 

DOMENICA 10

ore 15.00 Stefano  Marzetti  – area foodinnovation

ore 18.00 Oliver  Glowig – area food innovation

 

LUNEDÌ 11

11.30 presentazione Roma nel Piatto – PWC ARENA

12.30 Massimo Viglietti – area next cooking lazio

15.00  Pizza Awards –  area excellence lab

  

AREA FOOD INNOVATION:

 

Oliver Glowig – Barrique Poggio Le Volpi

Piatto: Spaghetti alle erbe di campo e anguilla affumicata

In questo piatto c’è tutto il territorio dei castelli romani, le misticanze, le erbe e i fiori di tarassaco che crescono tra le vigne di Poggio Le Volpi e l’ anguilla affumicata del lago di Bracciano per valorizzare gli ottimi prodotti delle terre che ci appartengono.

Oliver Glowig vanta una passione per la cucina lunga una vita: la sua famiglia, la sua cucina parlano italiano e di tradizione. Dopo Monaco di Baviera, Capri e Roma, con il successo delle 2stelle Michelin, dà inizio due anni fa ad una nuova avventura nei Castelli Romani: Barrique nell’azienda vitivinicola Poggio Le Volpi. Un luogo unico dove Oliver, tra l’armonia delle vigne, la cucina, il design con elementi naturali (terra, pietra, sabbia), spazi architettonici e coltivazioni, racconta il rapporto straordinario tra terra, vino e grande cucina per rendere l’esperienza degli ospiti completa e meravigliosa.

 

Massimo Viglietti

Piatto: Ostrica al gorgonzola e marmellata di arance

Come in ogni piatto, anche in questo lo chef ama stupire i suoi ospiti coinvolgendo ogni loro senso, la vista, l’olfatto, il gusto vengono trasportati in un vortice di sensazioni come solo un maestro come lui riesce a fare.

Massimo Viglietti, chef con 2 stelle Michelin di origini liguri ormai a Roma da molti anni. Massimo Viglietti è un cuoco, anzi un cuciniere (come ama definirsi) che vuole essere più un artigiano che un artista. Per lui la gastronomia è una forma di linguaggio con cui si esprimonocreatività, cultura, felicità, armonia, bellezza, poesia, complessità, magia, humor, provocazione. Executive chef presso Enoteca Achilli Al Parlamento fino ad Ottobre 2019.

 

Andrea Pasqualucci – Moma

Piatto: Orto di stagione

Questo piatto è un piatto dalle mille qualità. È trasversale perché può essere proposto  tutto l’anno, ogni volta con verdure diverse. È molto Etico perché è fatto utilizzando solo prodotti a filiera certa e del territorio laziale. È molto bello perché pieno di colori ed è soprattutto “salutare” essendo composto da verdure ed adatto a tutti perché senza glutine

Andrea Pasqualucci, romano, classe 1989, chef delMoma. Convinto fin da ragazzino che la cucina fosse la sua vera missione si iscrive all’IPSSAR di Tor Carbone. La sua prima esperienza è con lo chef Armando De Giorgi, suo mentore, che gli trasferisce le sue competenze e la passione per la cucina. Da Aroma, con lo chef Giuseppe Di Iorio, impara le basi della cucina francese e come si viva in brigata, facendo lavoro di squadra. Approda poi all’Hotel Aldrovandi, dove lavora con lo chef Oliver Glowig: qui, comprende la centralità dei prodotti italiani e l’importanza della cura per gli ingredienti. L’amore per il mare lo conduce fino a Senigallia da Moreno Cedroni alla Madonnina del Pescatore, dove affina le sue conoscenze sulle lavorazioni del pescato. Nel 2017 i fratelli Pierini affidano ad Andrea la cucina del Moma. Nel 2019 questa visione della cucina viene premiata con il riconoscimento della Stella Michelin.

 

Stefano Marzetti – Mirabelle

Piatto: Cru_trust di tonno rosso

Questo piatto nasce dall’idea di unire un grand Crucome il nerello mascalese, un vino siciliano al pesce crudo. Il cru nel nome sta quindi ad indicare il crudo del pesce ed il terroir del vino e trust, fiducia, quella che si ripone nello chef quando si mangia un cibo crudo e ben trattato proveniente da materie prime di qualità e dalla scelta dei giusti fornitori. Il piatto gioca sulle sfumature del vino rosso di rabarbaro, ginepro e liquirizia che esaltanoil sapore del tonno.

Stefano comincia ad avvicinarsi alla cucina seguendo la mamma che faceva la cuoca in una trattoria a Roma. Intraprende gli studi alberghieri cominciando subito a lavorare: a 15 anni andava a scuola, lavorava nei fine settimana al “Convivio Troiani” e partiva per lavorare d’estate nei luogo di villeggiatura ove face “Le stagioni, come si dice in gergo,” senza mia riposarsi.  Ha fatto esperienza in posti noti come il “Forte Village” e l’hotel Cala di Volpe, fino alla maturità. In questi anni svolge diversi ruoli cominciando dalla pasticceria che lo chef ha sempre considerato la base su cui cominciare a costruire il futuro. A 20 anni lavora a “Borgo San Felice” in Toscana e a “Villa Arcieno”. Torna a Roma a “ La Pergola” di Heinz Beck e poi all”Antico arco“, inizialmente come secondo chef e poi come chef responsabile. A 30 anni apre un suo ristorante a San Lorenzo per mettersi alla prova nell’intera gestione di una struttura. In quegli anni conosce lo chef del Mirabelle, Giuseppe Sestilo, che andava a cena nel suo ristorante Dopo un paio di anni, decide così di proporre a Stefano di diventare il suo secondo. Comincia così il suo percorso al Mirabelle che lo porta a essere executive chef dopo un solo anno e dura ormai da 8 anni.

 

AREA NEXT COOKING LAZIO chef presenti per  4 mani :

 

Fabio Pecelli – Pesciolino insieme a Pierluigi Gallo

Piatto: Tortelli scampi, salsiccia di monte San Biagio e friarielli

Un piatto  nasce da un abbinamento classico, quello del maiale con lo scampo, che viene valorizzato e rivisitato mantenendo la qualità del prodotto. Un tortello fatto a mano con ripieno di scampo glassato, un gusto delicato, spinto da un fondo ristretto di salsiccia di San Biagio al coriandolo e pulito nei sapori dalle ci mette di broccoletti croccanti.

Fabio Pecelli nasce a Roma nel 1988e, fin da giovanissimo subisce il fascino per questo mestiere e la sua prima esperienza fu di grande impatto, sia emotivo che professionale, da uno dei più importanti chef italiani, Niko Romito, con il quale resta poco più di un anno. Passa poi all’Hotel De Russie, dove matura una preziosa esperienza lunga due anni. La tappa successiva è con Andrea Fusco dove rimane per 5 anni fino a diventare Sous Chef al Giuda ballerino! che proprio in quegli anni ottiene la Stella Michelin.

Successivamente, Pecelli viene accolto nelle cucine dello Chef Riccardo Di Giacinto, dove acquisisce competenze relative all’organizzazione e alla gestione della cucina, molto importanti per il ruolo che andrà a ricoprire di lì a poco presso il Pastificio San Lorenzo, dove, con il ruolo di responsabile, affronta una sua cucina che sa di innovazione come pure di affidabilità. Inizia la sua attività come docente all’Ateneo della Cucina COQUIS e, subito dopo, approda come executive chef al Caffè Propaganda, dove resta per circa due anni e mezzo. Da circa un anno è lo chef di Pesciolino.

 

Andrea Sacerdoti – Madre insieme a Daniele Roppo – Il Marchese

Piatto: Maritozzo con humus di ceci, puntarelle alla romana e cubotti di coppa scottata

Un piatto che lega entrambi gli chef, la morbidezza del maritozzo, tipico romano e fatto in casa, ,abbinata alla croccantezza delle puntarelle, prese da una piccola contadina di fiducia, alla golosità della coppa di maiale come da tradizione di Sir Pepe del viterbese e all’esoticità dell’antica ricetta dell’humus di ceci.

Andrea Sacerdoti, chef resident di Madre fin dall’apertura che da gennaio 2019 prende su di sé la totale gestione della cucina. Classe 1984, Andrea ha una laurea in economia ma, durante la ricerca del primo lavoro, si imbatte in un incarico in cucina e non torna più indietro: la sua è una storia di grande passione che si percepisce in tutti i suoi piatti. Il rigore nella scelta delle materie prime lo ha appreso dai suoi maestri, grandi chef stellati e non, che lo hanno formato durante il suo cammino professionale e caratterizza i suoi menu. L’atmosfera “para compartir”, cioè di condivisione, del locale è propria anche dello spirito della brigata di cucina, ove Andrea ha saputo creare un clima di grande armonia.

Daniele Roppo, giovane cuoco romano. Si avvicina alla cucina come autodidatta, sperimentando da solo fin da piccolo le varie reazioni che gli alimenti avevano tra loro e poi studiando i libri di Roubuchon e di altri grandi cuochi italiani e francesi per la grande passione che lo spingeva da sempre verso quest’arte e per il legame con i nonni.I suoi studi sono di tutt’altra natura e lo vedono impegnato tra testi di economia e partite di rugby fin quando fermo in una situazione di stallo decide di cambiare strada e fare della cucina la sua professione così comincia a lavorare in osterie di amici di famiglia e poi frequenta la scuola “A tavola con lo chef”. Lavora poi a Caffè Propaganda con Arcangelo Dandini. La sua tappa successiva è Stazione di Posta con Marco Martini. Partecipa all’apertura e alla gestione iniziale di InOfficina a Pietralata. Poi arriva Il Marchese con una cucina vicino alla tradizione e a casa.

  

Adriano MagnoliVerve insieme a Massimo D’Innocenti – Casina Valadier

Piatto: Tortello al nero di seppia, cavolfiore arrostito e chinotto

La fiducia è alla base di un rapporto composto da 2 persone e quindi di una brigata, paragonabile a quello tra 2 elementi come in una pasta ripiena in cucina: quindi nel raviolo la fiducia è nel legame che ha il ripieno nei confronti della sfoglia che lo avvolge e lo mantiene umido e morbido mentre all’esterno la pasta diventa il suo scrigno croccante. Avremo una pancia cotta a bassa temperatura per renderla tenera e umida e un tortello croccante lasciando il ripieno umido, tutto su una crema soffice di cavolfiore arrostito e un’aria di chinotto che darà la nota amarognola a bilanciare la morbidezza del piatto.

Adriano Magnoli, romano di origine, muove i primi passi nella sua città ma armato della sua grande curiosità si spinge fino all’altra parte del mondo, per iniziare a collezionare importanti esperienze che lo portano a costruire un curriculum di tutto rispetto tra Londra, Miami, Salina e Roma.

A Londra si afferma nella brigata di Zafferano, 1Stella Michelin, e a Roma lavora con importanti chef come Severino Gaiezza e Marco Milani fino ad approdare nella cucina di All’oro come Souschef, al fianco di Riccardo Di Giacinto, che ha segnato più di ogni altra esperienza la sua carriera ed è con la prima consulenza dello chef di All’oro che a soli 26 anni dirige la cucina di un resort 5 stelle a Salina (Capofaro Malvasia e resort).

Massimo D’innocenti chef di Casina Valadier da oltre dieci anni. Curioso per natura e appassionato di autori storici, ama conoscere il passato per avere la consapevolezza delle proprie radici e costruire le basi su cui immaginare la sua cucina.

La cucina che Massimo propone è una cucinaitaliana, immediata e di facile comprensione, con due/tre ingredienti di base che si equilibrano tra loro. La sua origine familiare e la sua formazione nella cucina ebraico-romanesca si sente nei suoi piatti: aver imparato a lavorare le parti più povere delle carni, come schienali e animelle, influenzano e completano il suo modo di cucinare dando carattere ai suoi piatti e rendendo riconoscibili anche ricette più complesse o con ingredienti più nobili.

Colpo di coda di questa kermesse sarà lunedì 11 novembre dalle 15 alle 17, il premio più ambito per uno degli alimenti più riprodotti: la pizza!

PIZZA AWARDS 2019 è il premio dedicato alle migliori pizze e pizzerie

 

Nati sull’esperienza del “Premio MangiaeBevi“, tenutosi a Roma e a Napoli nel 2017 e divenuto Restaurant Awards nel 2018, i Pizza Awards Italiavogliono contribuire ad accendere i riflettori sulle eccellenze della pizza italiana e sui suoi più valenti rappresentanti, offrendo un giusto riconoscimento a quelle attività e quegli operatori del settore che si sono distinti durante gli ultimi 12mesi.

Il panel di giurati è composto da circa 200 dei più autorevoli giornalisti gastronomici italiani (curatori delle principali guide, direttori e redattori delle testate di settore e responsabili delle pagine dei quotidiani che trattano di enogastronomia) con particolari competenze per il mondo della pizza, e dai più importanti esperti di pizza in Italia.

“Come già avvenuto per i Restaurant Awards, Pizza Awards Italia è l’unico riconoscimento della stampa nazionale che premia un’eccellenza tutta italiana. precisa Fabio Carnevali, creatore dell’evento, organizzato quest’anno insieme a Vincenzo Pagano – Dunque il premio di tutta la stampa specializzata e non di una singola testata”.

Nel corso della manifestazione saranno assegnati ben 35 premi. Nelle categorie principali, oltre alla Miglior Pizza d’Italia, saranno premiate la Miglior Pizza Tradizionale, la Miglior Pizza Contemporanea, la Miglior Nuova Apertura, la Miglior Pizza Regionale (una per ognuna delle 20 regioni).

Due i premi assegnati ai migliori pizzaioli d’Italia: Miglior Pizza Chef Uomo, Miglior Pizza Chef Donna.

Saranno assegnati inoltre dei premi speciali: Miglior Pizza Napoletana, Miglior Pizza Romana, Miglior Pizza Canotto, Miglior Pizza Fritta, Miglior Pizza Bio, Miglior Pizza Senza Glutine, Miglior Design, Miglior Comunicazione Digitale e Miglior Carta Vini e Birre, riconoscimento quest’ultimo assegnato in collaborazione con l’associazione Noi di Sala.

Protagonista del premio sarà la pizza come prodotto alimentare e sarà giudicata su parametri “classici” come materie prime, impasti, condimenti e digeribilità, ma anche su fattori come tradizione, creatività, innovazione e attenzione verso diete particolari e intolleranze. Altri elementi di giudizio saranno l’ambiente, il servizio di sala (cortesia, accoglienza, preparazione e pulizia), la carta delle birre o dei vini, che saranno premiati con i riconoscimenti speciali assegnati dalla giuria tecnica, dai media partner e dagli sponsor.

Tutti i vincitori saranno svelati nel corso della serata di premiazione, presentata da Sara De Bellis, direttrice di MangiaeBevi, e Chiara Giannotti di Vino.tv.

Ai ristoratori e pizzaioli premiati, che saranno ovviamente invitati a prender parte alla cerimonia, sarà comunicata la consegna di un premio, ma non quale o, tantomeno, la posizione in classifica che verrà pubblicata online al termine dell’evento sul sito ufficiale www.pizzaawards.it e sui canali dei media partner: Agrodolce, MangiaeBevi, Scatti di Gusto, Today, Gusto Sano e Bio Magazine.

 

Le 100 pizzerie che concorreranno al titolo di “Miglior pizza d’Italia” sono le seguenti:

Abruzzo (2)

Giangi Pizzeria Gourmet – Arielli (CH)

La Sorgente – Guardiagrele (CH)

Basilicata (2)

Da Zero – Matera

Fandango – Filiano (PZ)

Calabria (1)

La Mimosa – Siderno (RC)

Campania (23)

10 Diego Vitagliano – Napoli

50 Kalò – Napoli

Antica Osteria Pepe – Caiazzo (CE)

Casa Vitiello – Caserta (CE)

Concettina ai tre santi

Da Attilio – Napoli

Da Zero – Vallo della Lucania (SA)

Elite – Alvignano (CE)

Fratelli Salvo – San Giorgio a Cremano (NA)

I Masanielli – Caserta (CE)

I Masanielli Sasà Martucci – Caserta (CE)

L’Antica Pizzeria Da Michele – Napoli

La Notizia Gourmet – Napoli

Le Figlie di Iorio – Napoli

Le Parùle – Ercolano (NA)

Palazzo Petrucci Pizzeria – Napoli

Pepe in Grani – Caiazzo (CE)

Pignalosa – Salerno

Salvatore Lioniello – Succivo (CE)

Sammarco – Aversa (CE)

Sorbillo – Napoli

Tre Voglie – Battipaglia (SA)

Vincenzo Capuano – Napoli

Emilia Romagna (6)

Berberè – Castel Maggiore (BO)

La Bufala – Maranello (MO)

O Fiore Mio – Faenza (RA)

Piccola Piedigrotta – Reggio Emilia

Pummà – Bologna

Al Civicosei – Trieste

Lazio (14)

180 gr – Roma

Angelo Pezzella – Roma

In Fucina – Roma

La Gatta Mangiona – Roma

Lievito Madre Sorbillo – Roma

Madre – Roma

Osteria Birra del Borgo – Roma

Proloco Dol – Roma

Proloco Pinciano – Roma

Pupillo – Frosinone

Sbanco – Roma

Seu Illuminati – Roma

Sforno – Roma

Tonda – Roma

Liguria (2)

Officine del Cibo – Sarzana (SP)

Savô – Genova

Lombardia (15)

Cocciuto – Milano

Crosta – Milano

Da Michele – Milano

Da Zero – Milano

Dry – Milano

Enosteria Lipen – Triuggio (MB)

Giolina – Milano 

Lievità – Milano

Montenegrina Tric Trac – Legnano (MI)

Olio a Crudo Sorbillo – Milano

Pizzium – Milano

Pizzottella – Milano

Rossopomodoro Sabotino – Milano

Salvatore Mugnano – Milano

Sirani – Bagnolo Mella (BS)

 

Marche (2)

Mamma Rosa – Ortezzano (FM)

Mezzometro – Senigallia (PS)

Molise (1)

Miseria & Nobiltà – Campobasso

Piemonte (4)

Bricks – Torino

Gusto Divino – Saluzzo (CN)

Patrick Ricci – San Mauro Torinese (TO)

Vola Bontà per Tutti – Castino (CN)

Puglia (3)

400 Gradi – Lecce

Canneto Beach 2 – Margherita di Savoia (BT)

Pomodoro e Basilico – Martina Franca (TA)

Sardegna (2)

Framento – Cagliari

Pizzeria Bosco – Tempio Pausania (OT)

Sicilia (5)

Da Clara – Venetico Superiore (ME)

Fud – Catania (CT)

La Braciera – Palermo

Orso – Messina

Piano B – Siracusa

Toscana (8)

Apogeo – Pietrasanta (LU) 

Battil’oro – Querceta (LU)

Duje – Firenze

Giotto – Firenze

Il Vecchio e il Mare – Firenze

La Pergola di Radicondoli – Radicondoli (SI)

La Ventola – Rosignano Marittimo (LI)

Le Follie di Romualdo – Firenze

Trentino-Alto Adige (1)

Korallo – Trento

Umbria (1)

Officine Bartolini – Perugia

Valle d’Aosta (1)

Du Tunnel – Courmayeur (AO)

Veneto (7)

Da Ezio – Alano di Piave (BL)

Gigi Pipa – Este (PD)

Grigoris – Mestre (VE)

Guglielmo Vuolo – Verona

I Tigli – San Bonifacio (VR)

Ottocento Bio – Bassano del Grappa (VI)

Renato Bosco – San Martino Buon Albergo (VR)

 

 Che vinca il migliore!

 

 

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