Autunno, tempo di pasta e fagioli….e vino rosso novello

Quella sensazione di freddo ai piedi o dietro la schiena non ti abbandona per tutto il giorno. Sin dalla mattina cammini per strada rimpiangendo il calore del letto e per tutto il giorno tra pioggia e mani fredde, colpi d’aria e malessere non vedi l’ora di tornartene a casa.

Quando poi esci dal lavoro che è buio lo sconforto che sta per invadere ancor più la giornata all’improvviso si placa. Ti ricordi di aver messo in acqua, prima di uscire i fagioli, stasera pasta e fagioli per tutti, calda e gustosa, (ma non troppo grassa) accompagnata dal novello appena arrivato.

Io la preparo così. Iniziamo dagli ingredienti:

Per 4 persone
400 g di fagioli secchi borlotti/cannellini (secondo i gusti)
Pancetta in scatola (quella della carbonara per intenderci)
1/2 di olio di oliva
1/3 di bicchiere di vino (della sera prima)
aglio, 1/ 2 cipolla
una costa di sedano
4/ 5 pomodorini datterini
sale e pepe, prezzemolo
300 g di pasta, mezzi rigatoni.

 

In una padella fonda preparo un soffritto con  olio, carota e cipolla, aglio, prezzemolo e sale (a volte aggiungo il dado  “cuore di brodo” senza glutammato). Appena il soffritto prende corpo, aggiungo il vino, ma prima tolgo l’aglio e metto la pancetta. Qualcuno storcerà la bocca, ma le cotiche o il grasso del prosciutto trasmette un gusto troppo forte a cui non siamo più abituati. Può andar bene per un assaggio al ristorante, ma in casa non piacerebbe. Aggiungo i pomodorini tagliati a pezzetti (ma può andare anche 1 bicchiere di  passata). per poi  versare i fagioli (di tanto in tanto aggiungerò l’acqua di cottura).

Una volta cotta la pasta – io preferisco i mezzi rigatoni/oppure ditalini rigati. C’è chi ama le linguine spezzate, ma a me con i fagioli la pasta liscia non piace.

Prima che sia cotta, si versa nella padella per finire la cottura nel preparato. A fine cottura, assaggiata la combinazione di condimento e pasta aggiungerò sale rosa e pepe e prezzemolo tritato.

Intanto ho preso il pane e l’ho tagliato a dadini e fatto bruschettare in padella. ci spruzzo poi dell’olio e lo passo nel parmigiano per poterlo aggiungere a piacimento nel piatto.

A fine pasto, ci starebbero bene anche le castagne con il nostro novello, ma direi che avendo mangiato i fagioli possa essere sufficiente una buona mela del Trentino Alto Adige.

Il Vino Novello:

Il vino novello Italiano riprende una buona abitudine transalpina dell’uso di vino nuovo non ancora troppo maturo. E’ una tecnica di vinificazione che sfrutta la macerazione carbonica. Si tratta di un processo scoperto casualmente  in Francia agli inizi del secolo scorso cercando un metodo per conservare al meglio le uve raccolte durante la vendemmia. La particolarità di questa tecnica di vinificazione  permette di ottenere dei vini rossi particolarmente colorati e fruttati e con basso contenuto in tannini. I vini novelli sono subito pronti da bere, ma privi della struttura necessaria per il loro invecchiamento. Qualitativamente parlando, il vino francese è più puro perché prevede un solo tipo di uva, mentre in Italia la normativa è meno stringente. In Italia si può operare attraverso  la macerazione carbonica sul 40% min. delle uve, mentre il restante 60% max. può essere ottenuto con le tecniche di vinificazione classiche.

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