La Roma deserta, quella che è rimasta silente e addormentata come sotto un incantesimo, con le sue bellezze esposte e sfrontate che a volte ignoriamo passando frettolosamente e distratti. La Roma dei balconi affollati delle 18, quella delle cucine laboriose e sporche di farina. Ma c’è chi oltre a prendersi un momento per riflettere sulla propria vita, lo ha fatto anche pensando agli altri. I ristoratori che hanno dovuto momentaneamente chiudere le serrande non hanno serrato però la voglia di aiutare chi le difficoltà le vive giornalmente e in questo periodo così delicato hanno pensato di cucinare per una “solidarietà