Versare da bere alla “traditora”, questo e altro nel tempo che fu

Bere alla Traditora:

Non so se vi è mai capitato di sentire questa espressione… versare da bere “alla traditora”. Pochi giorni fa, vedendo mia figlia versare l’acqua al fratello con il palmo della mano rivolto verso l’alto, e quindi nella posizione più impropria, mi sono ricordato di questa espressione e gliel’ho detta. Ma poi alla sua richiesta  su cosa volesse dire mi sono trovato spaesato. Mi ricordavo varie storielle. In effetti una era molto simile a quella che ho trovato e sembra corrispondere maggiormente alla realtà.

Alcuni anni fa, accadeva, durante le cene a Palazzo, o in luoghi dove si sarebbe potuto ambire al Potere, che i commensali nelle cene abbondanti di selvaggina e vino, riuscissero a mettere il veleno – tramite una parte celata e apribile in un anello -. Mentre versava da bere “Alla Traditora”, col palmo rivolto verso l’alto c’era la possibilità di versare, contemporaneamente al vino, il composto necessario ad eliminare l’avversario, senza che questi riuscisse ad accorgersene. Versando infatti il vino con il palmo della mano rivolto verso l’alto e nascosto dalla bottiglia, con le nocche e l’anello apribile rivolti, invece, verso il bicchiere. Una pratica frequentemente usata all’interno della Famiglia Borgia.

Un’espressione rimasta nel nostro costume, solo per il gesto effettuato in quella maniera. Magari può tornar utile ricordarlo … con la suocera……

A quel punto non mi potevo sottrarre a rispondere ad altre espressioni tipiche del nostro linguaggio. Alcune Made in Italy, altre importate:

Mangiapane a tradimento:

Qui la cosa si fa ancora più seria e ci riporta ai tempi di Ippocrate. Il cibo come simbolo di sacralità, ma anche come bene comune – condivisione, ma anche come conquista guadagnata. “Mangiare pane a tradimento” riassume  l’amarezza, ma anche la constatazione, il rimprovero di chi consuma un bene senza averne diritto, colui che viene considerato di fatto  un parassita, cioè colui che mangia, e non solo in senso letterale, sulle spalle degli altri, o di qualcuno nello specifico discorso

A chi tocca nun se ‘ngrugna:

La traduzione letterale è “a chi capita, non se la prenda, non reagisca”.

“Grugno”, è la faccia che raccapriccia, ma è più un termine che identifica un’espressione animalesca, il Muso dell’animale – il grugno appunto. “ingrugnarsi” “tenere il grugno, cioè assumere nel volto un’espressione corrucciata”. A chi tocca nun se ‘ngrugna si può tradurre semplicemente, che a chi capita un qualcosa non se la deve  prendere.

Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco:

Nacque inizialmente con una frase differente “non dire quattro se non ce l’hai nel sacco”, ben presto soppiantata da questa, più simpatica e dello stesso significato, e di fatto più chiara. Partendo dal fatto che acchiappare un gatto non è cosa facile, il significato è abbastanza semplice. Non dire che hai messo il gatto nel sacco fino a che non l’hai preso, ma ovviamente indica di non esultare su un accadimento fino a che quasto non venga accertato o conclamato.

Chi trova un amico trova un tesoro:

Di facile comprensione e condivisione. Un’affermazione che è una dichiarazione d’affetto. D’altronde è un’espressione che può essere usata solo per esporsi o constatare una bella cosa. L’amicizia è il bene più prezioso ed è difficile trovarla, vera, sincera e disinteressata. Avere un Amico/a è come trovare un Tesoro, qualcuno su cui poter contare in ogni momento. Non c’è  denaro, oro ricchezza o bene che possa contare o valere di più.

Roma, Caput Mundi:

Roma, città Eterna, il capo del Mondo in Età Imperiale, il Centro dell’immenso spazio delle conquiste fino al III sec. D.C. Roma come riferimento, come esaltazione, come espressione d’Amore per una città. Lo fu in epoca antica per il potere economico-militare che rappresentava, lo fu poi, come centro d’attenzione commerciale, anche nella fase di decadimento politico e di razzie, lo è adesso, perché unica comunque al Mondo.

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