Uova contaminate da fipronil: sequestri in Italia e ultimi aggiornamenti

Nelle ultime settimane sta facendo discutere e in parte anche preoccupare i consumatori il caso delle cosiddette uova contaminate da fipronil, un argomento piuttosto delicato considerata la natura dell’alimento di cui stiamo parlando che, spesso e volentieri, si trova alla base di molteplici preparazioni, tenendo sempre in considerazione l’importanza di restare informati e aggiornati evitando di dare sfogo ad allarmismi inutili che, in casi del genere, rischiano solo di creare il caos.

Il caso uova contaminate è venuto alla luce un paio di settimane fa ed è subito stato ripreso dai principali media. La questione riguarda delle uova contaminate dal fipronil, un insetticida dannoso per la salute dell’uomo che sarebbe stato utilizzato in alcuni allevamenti provocando la contaminazione delle uova deposte dalle galline. Quasi quotidianamente, ormai, arrivano aggiornamenti in merito alla questione diffusi in Italia dal Ministero della Salute. Ed è proprio in Italia che i NAS continuano ad effettuare controlli che hanno già portato a imponenti sequestri.

Prima di entrare nel dettaglio delle novità degli ultimi giorni, è importante ricordare come tutto è iniziato, a causa di galline contaminate dal fipronil utilizzato, pare, per la disinfestazione di alcuni allevamenti. Una pratica, questa, in netta violazione delle regole comunitarie che ha tuttavia provocato la contaminazione di alcune galline e, quindi, delle uova prodotte e in seguito distribuite in Europa. In Italia sono numerosi i controlli effettuati dai NAS fino a questo momento.

Di recente sono stati sequestrati circa 91.000 chili di uova e prodotti alimentari che le contengono, per consentire agli esperti di effettuare controlli a campione, e alcune irregolarità sono state riscontrate anche in allevamenti italiani, nella zona di Ancona e Viterbo ma anche in Campania, mentre in Lombardia sono state sequestrate alcune partite di omelette surgelate dalla Germania. In ogni caso le autorità italiane hanno fatto sapere che, per ridurre il rischio nel nostro paese, è sufficiente acquistare uova di produzione italiana, riconoscibili dagli appositi codici presenti sulle uova.

In attesa di ulteriori aggiornamenti, proseguono i controlli e si attende, a questo punto, il prossimo 26 settembre, giorno in cui la Commissione Europea si riunirà per discutere in maniera approfondita sul caso delle uova contaminate e adottare provvedimenti per possano proteggere i consumatori europei. In ogni caso è importante sottolineare che, nonostante la diffusione di uova contaminate, non sono stati registrati casi di intossicazione da fipronil. Ciò è attribuibile al fatto che, per creare problemi alla salute, sarebbe necessario consumare una quantità giornaliera elevata di uova contaminate (la quantità esatta dipende dal peso corporeo del soggetto interessato).

Commenta