Rovinarsi la vita per comprare un i-Phone

 

Secondo quanto appreso dai giornali locali, che ne hanno diffuso la notizia, il ragazzo,  aveva solo diciassette anni quando decise di vendersi un rene per potersi acquistare un I-Phone 4 . Un gesto folle dei tempi che viviamo. I valori che sono considerati importanti oggi, sono quelli dell’esasperato consumismo, del possedere, per apparire e per ottenere i consensi degli altri. Un oggetto, un “attrezzo” era diventato il modo per poter essere accettato, poter entrare a far parte di un certo “giro”. un ragazzo povero di diciassette anni a cui, nel raggiro, hanno promesso soldi e nessuna controindicazione vede il suo obiettivo più vicino e accetta. Gli effetti di quel gesto presentano il conto entro poco.  Per la somma di 12.000 Yuan (poco più di 2600 Euro). Un trafficante di organi clandestino lo ha fatto andare in una località lontano da casa, in un ambiente non adatto e li è stato operato. Gli effetti si sono manifestati a breve, con un grande infezione. I genitori – povera gente all’oscuro di tutto – non capivano i dolori, fino alla scoperta della verità e un primo – di tanti – ricoveri d’urgenza.

La sua funzione renale era già gravemente compromessa e da allora ha passato la maggior parte del suo tempo a letto. La sua famiglia è precipitata in una crisi economica ancora più grave per  aver dovuto sostenere l’emodialisi di Xiao Wang. Almeno poi  c’è stato  un indennizzo per le spese occorse. e la condanna di nove persone per le lesioni a carico del ragazzo, minorenne e incapace di capire quello che aveva fatto.

Nulla però è valso a  cambiare il suo stato di salute,  ormai definitivamente  rovinato.

Sono passati diversi anni dalla vicenda che ha visto protagonista una persona forse anche troppo  ingenua. Voleva appartenere ad un mondo non suo. Voleva essere come i ragazzi benestanti. Ha perso la salute e la propria dignità. Ha compromesso la propria vita per sempre ed è diventato un peso ancora più gravoso per la propria famiglia. Tutto per uno stupido smartphone marchiato i-Phone. Un “attrezzo” per telefonare, messaggiare e navigare su internet. Sono diventate queste le cose importanti della vita per i giovani?

Neppure il sempre valido detto “la salute prima di tutto” è entrata nella testa di chi ha permesso un gesto barbaro ricambiato da pochi spiccioli. Una vita rovinata per un niente, per un riconoscimento, per un’illusione

Oggi quello stesso giovane  è costretto a letto, e dovrà passare il resto della vita attaccato a una macchina per la dialisi. Non ci sono interviste per lui, ne dichiarazioni. Si è chiuso in un sordo silenzio pieno di vergogna e consapevolezza.

 

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