Schiacciato dalla cassettiera Malm di Ikea, muore a due anni

La cassettiera Malm è stata ritirata dai mercati di Ikea e messa fuori produzione per problemi di sicurezza un anno fa, ma fa ancora purtroppo parlare di se. Ha ucciso il piccolo Jozef Dudek, un bimbo di due anni, ribaltandosi sul piccolo che dormiva e schiacciandolo non essendo stata ancorata al muro. Questa è l’ottava vittima delle cassettiere Ikea, la quarta del modello Malm. Tra il 1989 e il 2014, sono morti altri sette bambini con incidenti simili e altri 36 sono rimasti feriti. Così Ikea ha dovuto ritirare dal mercato 30 milioni di cassettiere Malm, oltre a dover risarcire le famiglie delle ultime tre vittime, per una cifra complessiva di 50 milioni di dollari. I prodotti sono stati ritirati solamente nel Nord America, mentre qui da noi e in tutta Europa questo prodotto – Malm – viene ancora venduto.

L’ultima vittima risale al maggio scorso ma la famiglia ha voluto rendere pubblica la morte solo ora perché ha citato in giudizio il colosso dei mobili da montare, con l’accusa di non aver sufficientemente pubblicizzato la pericolosità per i bambini derivanti dal mancato ancoraggio al muro della cassettiera Malm. L’avvocato Daniel Mann, lo stesso che in precedenza aveva già difeso le altre famiglie vittime sempre di questo mobile, ha dichiarato:  “La morte di Jozef poteva essere tranquillamente evitata, sono sconvolto. Ciò che rende ancora più agghiacciante questa tragedia è il fatto che Ikea ha scarsamente pubblicizzato il ritiro del prodotto e non ha spiegato adeguatamente che questo prodotto è instabile e che quindi, per proteggere i più piccoli, va fissato al muro e tenuto fuori dalle loro camerette. La famiglia Dudek non sapeva assolutamente che quella cassettiera era stata ritirata”.

Ikea, di contro, ha voluto precisare che questo prodotto è completamente innocuo se ben ancorato al muro come da istruzioni di montaggio utilizzando i pezzi stessi inseriti nelle confezioni, cosa non fatta dai genitori delle vittime. Inoltre ha tenuto a precisare che attraverso il sito web è stato ampiamente pubblicizzato il ritiro del prodotto dal mercato oltre che per via social media, e-mail, campagne pubblicitarie tramite tv, stampa, radio, media digitali e social.

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