Roma: sabato sotto minaccia dei black bloc. Rischio infiltrati Isis [Mappe zone a rischio]

Sabato 25 marzo sarà una giornata rischiosa a Roma. I cosiddetti black bloc hanno minacciato di devastare la Capitale durante le manifestazioni per i 60 anni dei Trattati di Roma. Ma non solo. Visti gli ultimi attentati Isis degli ultimi tempi, si teme anche qualcosa di più grave a carico dei Lupi Solitari, lo jihadista self starter pronto a sterminare all’impazzata come avvenuto a Londra.

Ieri è stata indetta una riunione speciale del Comitato di analisi strategica antiterrorismo al Viminale proprio per la preoccupazione alta per la giornata. Sono alzati i livelli di attenzione  e i controlli per i luoghi affollati. La paura oltre a quella dei Black Bloc e di veri e propri attacchi Isis, è anche quella dovuta alle emulazioni per quanto avvenuto ieri a Londra. Si tratta di attacchi imprevedibili e così i tempi di reazione si riducono notevolmente. Si tratta di attentati fatti con mezzi disponibili, facilmente reperibili e non tracciabili.

La ricerca può essere fatta sui luoghi più a rischio come i ritrovi, le carceri e anche il Web, dove poter individuare per tempo i processi di radicalizzazione dei foreign fighters. Le espulsioni dall’Italia da inizio anno sono state 27, ma questo non basta. Non si può prevenire la persona che si radicalizzata in modo anonimo e così serve una buona strategia antiterrorismo sul territorio. La città di Roma non aiuta certamente e tenere sotto controllo tutta la Capitale non è compito facile. Si farà particolarmente attenzione ai punti delle manifestazioni ma senza tralasciare i luoghi turistici che raccolgono centinaia di turisti ogni giorno. Attenzione quindi ai monumenti, alle stazioni, agli aeroporti al Vaticano ma anche a tutti i punti di ritrovo della movida romana.

Di sicuro si dovrà prestare molta attenzione ai black block, quindi Roma non ha comunque scampo. Si teme oltre che per gli scontri corpo a corpo anche per negozi, macchine e tutto quello che può capitare davanti ai più estremisti.

Di seguito le mappe delle zone a rischio

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