Parliamo dell’effetto Dunning-Kruger

Cosa si intende per “effetto Dunning-Kruger”? Si tratta di un fenomeno psico-sociale molto diffuso, che descrive colui che pur non avendone, o avendo una bassa competenza in un determinato ambito, tende a sovrastimare le proprie capacità, dando giudizi e proponendo soluzioni improprie.

Questo effetto è stato studiato dai ricercatori David Dunning e Justin Kruger, che hanno dimostrato come l’ignoranza possa portare a una falsa percezione di superiorità. In pratica, chi ha poche competenze non è in grado di riconoscere i propri limiti, mentre chi è molto competente, sottovalutandosi, tende a credere che ciò che sa sia ovvio per tutti.

Un esempio classico? Persone che si considerano esperte in un campo senza avere una reale preparazione, oppure chi guida pensando di essere più abile della media, anche se le statistiche dicono il contrario.

Come si manifesta: è oggi più visibile grazie alla diffusione delle piattaforme online, che danno a chiunque la possibilità di esprimere opinioni, indipendentemente dalla loro reale competenza. Sebbene la convinzione di sapere più degli altri sia sempre esistita, internet ha amplificato la portata di questa dinamica, favorendo l’illusione di conoscenza e la diffusione di disinformazione, ma anche dell’arroganza e supponenza dei famosi “leoni da tastiera”

Come relazionarsi con queste persone?

Affrontare individui che si considerano esperti in campi che non conoscono può essere una sfida. Alcuni suggerimenti per gestire queste situazioni in modo efficace:

  • Mantenere il dialogo aperto, evitando il confronto diretto e aggressivo. Una comunicazione pacata e rispettosa può favorire un cambio di prospettiva.
  • Chiedere fonti e prove, per invitare la persona a riflettere sulla solidità delle proprie affermazioni.
  • Condividere informazioni affidabili, offrendo articoli e studi verificati per contrastare la disinformazione senza imporre la propria opinione.
  • Sapere quando fermarsi, perché in alcuni casi la persuasione è impossibile e insistere può solo alimentare il senso di superiorità della persona.

Come evitare di cadere nella trappola della disinformazione?

Nessuno è immune dal rischio di credere a informazioni errate. Ecco alcune strategie per proteggersi:

  • Verificare sempre le fonti, consultando siti attendibili e confrontando diverse prospettive.
  • Sviluppare il pensiero critico, ponendosi domande sul contesto e sulle motivazioni dietro una determinata informazione.
  • Diffidare delle semplificazioni e delle verità assolute, perché la realtà è spesso più complessa di quanto sembri.
  • Mantenere una mentalità aperta, evitando l’eccessiva sicurezza nelle proprie convinzioni e accettando la possibilità di sbagliarsi.

L’effetto Dunning-Kruger fu studiato per la prima volta nel 1995  e da allora il fenomeno può dirsi amplificato e diffuso a chiazza d’olio. Oggi, questo principio è più rilevante che mai nel panorama digitale, dove le informazioni circolano velocemente e chiunque può sentirsi un esperto su qualsiasi argomento.

In conclusione, l’effetto Dunning-Kruger è un fenomeno psicologico che evidenzia una doppia distorsione nella percezione della competenza: da un lato, le persone meno esperte tendono a sovrastimare le proprie capacità, non riconoscendo i propri limiti; dall’altro, chi è altamente competente può sottovalutare il proprio livello di conoscenza, dando per scontato che gli altri possano comprenderlo o giudicarlo con la stessa profondità.

Dunning e Kruger hanno dimostrato che l’errore dell’incompetente riguarda la valutazione di sé stesso, mentre quello dell’esperto si manifesta nella valutazione degli altri. Questo porta a una dinamica paradossale: chi è realmente preparato spesso continua a dubitare delle proprie conoscenze, consapevole dei confini del sapere umano, mentre chi è inesperto ignora non solo l’argomento ma anche la propria ignoranza.

In questo senso, l’effetto Dunning-Kruger si collega al principio espresso da Socrate: “Io so di non sapere”. La vera competenza nasce dalla capacità di riconoscere la complessità e i limiti della propria conoscenza, mentre l’illusione della competenza è spesso figlia dell’ignoranza stessa.

 

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