Pane e pasta, da settembre, potrebbero costare di più. Una stangata da 2.7 miliardi di euro

 

E’ ormai praticamente conclusa la stagione estiva e con essa il periodo di ferie che molti italiani si sono regalati per prepararsi a tornare agli impegni quotidiani. E anche quest’anno il ritorno alla vita di tutti i giorni potrebbe rivelarsi piuttosto brusco, con una spesa ulteriore prevista per autunno che riguarderà milioni di italiani, coinvolgendo alcuni dei beni di consumo più diffusi nel nostro paese.

A confermare queste preoccupazioni sono le stime diffuse dal Codacons, che conferma un possibile aumento della spesa per l’acquisto di beni alimentari molto diffusi nel nostro paese, dal pane alla pasta, che andrebbe a tradursi in una vera e propria stangata da 2.7 miliardi di euro complessivi. Un dato che, se confermato dai fatti, potrebbe aggiungere un nuovo rincaro alle già tartassate tasche degli italiani.

Ma a cosa sono dovuti i rincari che dalle prossime settimane potrebbero riguardare milioni di italiani? Secondo quanto evidenziato dal Codacons, il problema è da cercare nell’annata difficile per i raccolti nei maggiori paesi che producono il grano, dall’Europa agli Stati Uniti e la Russia. A quanto pare il periodo di siccità è andato a pesare sulla quantità di grano tenero e duro raccolto, che porterà ad una minore disponibilità per la produzione di prodotti come pane, pasta ma anche biscotti.

Essendo disponibile una quantità di grano tenero inferiore del 20% rispetto allo scorso anno,  è inevitabile che si registrerà un aumento del prezzo della materia prima, che si ripercuoterà anche sui prezzi dei prodotti al dettaglio. Secondo il Codacons, se gli aumenti dovessero aggirarsi intorno al 5%, si registrerebbe una spesa maggiore di €45,6 pro-capite, per una spesa complessiva di 2.7 miliardi di euro.

Del resto i prodotti realizzati con il grano risultano tra i più consumati nel nostro paese. Basti pensare che ogni anno in media gli italiani consumano 24Kg di pasta pro-capite, e 60Kg di pane, pizza e focacce. E il giro d’affari che riguarda esclusivamente il pane si aggira intorno agli 8 miliardi di euro l’anno.

E se come se non fosse abbastanza, si aggiungono anche i rincari per le spese scolastiche. Secondo Federconsumatori, le famiglie con figli da settembre, con l’inizio della scuola, dovranno spendere lo 0,8% in più rispetto al 2017, per l’acquisto di libri e tutto il materiale necessario agli studenti. Si tratterà di una spesa stimata in €526 a famiglia. Il costo maggiore, a quanto pare, sarà quello destinato al corredo scolastico, dagli zaini agli astucci, quaderni e penne. In diminuzione dell’1.1%, invece, la spesa sui libri, stimata in €456 a famiglia.

Più pessimista, invece, appare il Codacons, che stima in €1100 il costo medio per le spese scolastiche di ogni studente.

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