Nuovi guai per Apple. Due class-action contro Cupertino per il rallentamento dei vecchi iPhone

Generalmente l’ultimo trimestre dell’anno è uno dei periodi migliori per le principali aziende del settore tecnologico, complice il periodo delle festività e i regali che milioni di persone devono fare che spingono le vendite globali soprattutto nel settore dell’elettronica, incrementando sensibilmente i guadagni dei colossi hi-tech. A beneficiarne, ovviamente, è anche la celebre Apple che con i suoi prodotti continua ogni anno a registrare numeri impressionanti nonostante i prezzi tutt’altro che ridotti applicati ai suoi dispositivi.

Quest’anno, tuttavia, il periodo natalizio per il colosso di Cupertino non riserva solo notizie positive, ma nuovi possibili problemi legali direttamente correlati ad una dichiarazione recente che non ha mancato di suscitare polemiche, e che adesso potrebbe costringere Apple, sul territorio statunitense, a dover affrontare due diverse class-action depositate da alcuni consumatori.

Quella dei vecchi modelli di iPhone più lenti rispetto al normale è un argomento che più volte è finito al centro dell’attenzione, ma nelle ultime settimane la questione ha attirato particolarmente l’attenzione dopo che alcuni utenti Reddit hanno effettuato alcuni test di benchmark su iPhone 6 e iPhone 6S, ottenendo risultati che mostravano prestazioni inferiori rispetto al solito. A questo proposito, il problema sarebbe sorto su modelli di iPhone 6, 6S e iPhone 7 con aggiornamenti ufficiali di iOS 10 e iOS 11.

A seguito di queste scoperte, Apple ha deciso di rilasciare un comunicato attraverso il quale ha dato spiegazioni. Il colosso di Cupertino ha quindi confermato di aver distribuito aggiornamenti per i vecchi modelli di iPhone che vanno a limitare le prestazioni delle CPU, ma per un motivo ben preciso. La questione riguarda i terminali dotati di una batteria ormai usurata che Apple ha dovuto limitare per impedire che durante le attività più dispendiose in fatto di consumi energetici, rischierebbero di causare crash o spegnimenti improvvisi.

Apple ha quindi motivato questa scelta, attribuendola alla volontà di offrire a tutti la migliore esperienza possibile, ma non tutti hanno appreso la notizia in maniera positiva. I primi sono stati Stefan Bogdanovich e Dakota Speas che hanno deciso di depositare a Los Angeles una class-action contro Apple, accusando l’azienda di aver violato i contratti stipulati con i clienti rallentando i vecchi iPhone senza informare adeguatamente i rispettivi proprietari.

Come se non bastasse un altro gruppo di consumatori ha depositato una seconda class action a Chicago, per lo stesso motivo. Per adesso Apple non ha rilasciato commenti ufficiali, ma resta da capire quali conseguenze avranno questi provvedimenti e, soprattutto, se altri consumatori decideranno di fare lo stesso.

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