Novità processo Saman Abbas: quattro gli ergastoli

Giustizia fatta per Saman Abbas, la giovane ragazza pakistana brutalmente uccisa dalla sua famiglia nella notte fra il 30 aprile e il 1° maggio 2021. La Corte di Bologna ha confermato l’ergastolo per i genitori, Shabbar Abbas e Nazia Shaheen e condannato alla stessa pena anche i cugini Noman Ulhak e Ikram Ijaz, inizialmente assolti e scarcerati. Dura sentenza anche per lo zio Danish Hasnain, che ha fatto ritrovare il cadavere della ragazza.

Cosa è successo a Saman 

Il caso di Saman Abbas ha colpito profondamente il panorama italiano. Prima del ritrovamento del suo corpo, tanti hanno sperato di ritrovarla, in quella che poi invece si è rivelata una morte atroce e violenta, strappata alla vita da coloro che avrebbero dovuto proteggerla. Ma facciamo un passo indietro.

Saman, una giovane ragazza originaria del Pakistan e trasferitasi in Italia con la sua famiglia nel 2016, scompare improvvisamente nella notte fra il 30 aprile ed il 1° maggio 2021 presso Novellara. A lanciare l’allarme sulla sua scomparsa, Saqib, il fidanzato di lei. Fin dalle prime indagini, l’attenzione si concentra sul rapporto della giovane con il fidanzato e su come questa relazione non fosse ben vista agli occhi dei familiari. Saman, infatti, che sognava un matrimonio con Saqib, avrebbe invece dovuto sposarsi con un suo cugino in patria.

Delle nozze che non aveva scelto ma che le erano state imposte dai suoi genitori e che avrebbe dovuto rispettare. Proprio l’opposizione della giovane, le sarebbe costata la vita. Questo scenario premonitore di ciò che poi sarebbe stato scoperto in seguito, affonda le sue radici nel tempo.

Nel 2017, infatti, quattro anni prima della scomparsa di Saman, la ragazza si era rivolta ai servizi sociali per denunciare i genitori per maltrattamenti e per il reato di induzione al matrimonio. La giovane, infatti, aveva più volte manifestato la volontà di non accettare queste nozze combinate e si rifiutava di indossare il velo islamico. Di fronte ad uno scenario alquanto problematico e meritevole di attenzione, Saman era stata condotta in una struttura protetta per minori fino all’11 aprile 2021.

Cosa succede dopo questa data

L’11 aprile 2021 Saman decide di tornare a casa per recuperare i documenti e il passaporto. La mamma, approfittando del suo rientro, la prega tramite un SMS di restare con loro e, per cercare di convincerla, le assicura che non l’avrebbero più obbligata a fare ciò che non voleva. La 18enne quindi decide di tornare a casa ma, pochi giorni dopo, il 22 aprile, denuncia nuovamente i genitori per sequestro dei documenti. Questa data segna l’ultima apparizione in pubblico di Saman.

L’omicidio

Il 29 aprile 2021 delle telecamere di sorveglianza riprendono tre figure maschili. Si tratta di Danish Hasnain, lo zio di Saman, Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhula, i cugini della giovane. I tre, muniti di attrezzi da lavoro, si dirigono verso i campi. Il loro ritorno avviene due ore dopo, attorno alle 21:30. Sono le 23:30 del 30 aprile. Saman invia un messaggio a Saqib, il suo fidanzato, in cui gli spiega di avere timore per la sua vita e di aver sentito una conversazione dei genitori in cui parlavano di “un piano per ucciderla”.

La giovane aveva anche avvisato il ragazzo di allertare la polizia se non si fosse fatta viva nelle successive 48 ore. Successivamente, Saman viene ripresa dalle telecamere alle 00:10 del 1°maggio con uno zaino in spalla mentre si avvia con i genitori verso le serre. Lei e la madre scompaiono per 90 secondi. Al ritorno della madre. Saman non è più con lei. Il suo corpo verrà ritrovato a novembre di un anno dopo, senza vita, in un casolare abbandonato di Novellara.

Gli arresti 

Le indagini svolte nel tempo riveleranno poi uno scenario mostruoso che ha portato all’arresto dell’intera famiglia della giovane. Lo zio Danish, ritenuto la “mente ed esecutore” dell’omicidio, viene arrestato il 22 settembre 2021 alla periferia nord di Parigi. Il 14 febbraio 2022, dopo quasi un anno di latitanza, viene arrestato a Barcellona anche Nomanhulaq Nomanhulaq, l’altro cugino di Saman.

A maggio 2022 i genitori di Saman sono ricercati dall’Interpol a livello internazionale. Il padre della giovane, Shabbar Abbas, viene arrestato il 15 novembre 2022. La madre, invece, latitante per oltre 3 anni, è stata arrestata la mattina del 31 maggio 2024.

I componenti della famiglia, che nel corso delle indagini non hanno mai confessato l’omicidio, accusandosi a vicenda, sono stati ritenuti tutti responsabili dell’omicidio della giovane da parte della Corte di Bologna. Sono stati condannati all’ergastolo i genitori, Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, i cugini Noman Ulhak e Ikram Ijaz ed è stato alzata a 22 anni la condanna per lo zio Danish Hasnain

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