Natale all’insegna dello spreco. Questa è l’Italia!

Non c’è crisi che tenga e a Natale lo spreco diventa principe delle feste. Si tratta di un momento tradizionale dell’eccesso, soprattutto in Italia dove in occasione delle feste si esagera spesso con cibi e vini. Queste celebrazioni natalizie golose hanno così un effetto dannoso sul pianeta di cui stiamo consumando le risorse a tempo di record, ogni anno sempre di più: a mettere in evidenza questo aspetto spesso trascurato è Ener2Crowd (www.ener2crowd.com), la prima piattaforma italiana di lending crowdfunding energetico, che in occasione di questo Natale 2019 invita i cittadini a rendere le feste più eco-sostentibili.

«Le aziende italiane già hanno iniziato a fare la loro parte» sottolinea Giorgio Mottironi, chief sustainability officer e co-fondatore di Ener2Crowd. «Sebbene ci siano ancora margini di miglioramento -prosegue Mottironil’industria ha davvero fatto molta strada quest’anno: il 2019 è stato un anno importante per la consapevolezza e l’azione a livello aziendale contro i cambiamenti climatici ed a favore della sostenibilità».

«Mai prima d’ora abbiamo avuto così tante prove del fatto che essere sostenibili è anche economicamente vantaggioso per le aziende» aggiunge Niccolò Sovico, ceo, ideatore e co-fondatore di Ener2Crowd, che questo Natale per ridurre l’inevitabile impatto ambientale dell’eccesso ha deciso di ridurre i consumi, collaborando con le organizzazioni contro gli sprechi alimentari.

In particolare lo spreco alimentare somma annualmente in Italia 17 miliardi di euro, pari all’1% del pil, di cui 14 miliardi di euro dissipati per il cibo già prodotto e gettato e 3 miliardi di euro per lo spreco di filiera e distribuzione.

«Insomma ogni italiano butta via mediamente 800 grammi di cibo a settimana, per un valore di 17 euro mensili pro-capite» puntualizzano gli analisti di Ener2Crowd. «Se ogni italiano -proseguono- dedicasse l’esatto valore dello spreco di 12 mesi alla sostenibilità a progetti pensati per il progresso del Pianeta, questi rappresenterebbero un tesoretto di circa 13 miliardi di euro in grado di crescere del 6% all’anno».

Dopo soli 3 anni, tramutato in investimenti mirati e sostenibili, lo spreco produrrebbe una rendita complessiva del 28%. Tassi di crescita del genere sono introvabili anche in prodotti finanziari speculativi e ciò dà una misura delle potenzialità di un’economia stabile riconvertita e partecipata verso il green.

Ma se analizziamo i dati del periodo natalizio scopriamo che si getteranno via oltre 500 mila tonnellate di cibo, corrispondenti ad oltre 80 euro per gruppo familiare che vanno in fumo inutilmente, portando anche ad un’impennata del livello di inquinamento «perché ogni tonnellata di rifiuti alimentari produce 4,2 tonnellate di CO2» spiegano gli esperti.

«Eppure -dalla scelta dei cibi alle decorazioni, dai mezzi di trasporto all’illuminazione- il Natale può essere occasione per mettere in atto e diffondere pratiche sostenibili, puntando sulla sensibilità ambientale e sulle tecnologie per ridurre gli sprechi, anche energetici» sottolineano gli esperti di Ener2Crowd.

Le lampadine a led -ad esempio- consumano l’80% di energia in meno rispetto alle vecchie luci ad incandescenza e durano 30 volte di più, una scelta che nell’ultimo anno ha già consentito di evitare 600 milioni di tonnellate di CO2 nell’atmosfera, riduzione pari alla chiusura di 170 centrali elettriche a combustione.

In tal senso Roma e Palermo sono state le prime città in Italia ad optare per il diodo ad emissione di luce per decorare gli abeti nelle piazze principali.

«Vogliamo che sia un Natale all’insegna della sostenibilità. Per questo le luci sono a basso consumo e l’abete, alto 21 metri e abbellito con oltre 600 sfere e 3 mila metri di luci a led, è certificato FSC e quindi è anche conforme ai più rigorosi standard ambientali» mette in risalto il sindaco di Roma, Virginia Raggi.

Ed anche l’installazione di Milano, alta 37 metri e composta da 81.448 punti luce, è quest’anno una struttura «light emitting diode», nell’abbraccio di un anello verde formato da 22 abeti: un “albero” innovativo e sostenibile che vuole essere un simbolo di inclusione e di solidarietà.

L’albero di Natale è infatti un altro tema caldo in quanto ad inquinamento.Scegliere un albero vero a zero chilometri per evitare l’inquinamento dovuto ai lunghi trasporti o alle modalità di produzione è sempre la scelta migliore.

Il processo di realizzazione di un albero artificiale in pvc richiederebbe invece un consumo di circa 20 chili di petrolio e comporterebbe il rilascio di 23 chili di biossido di carbonio. Così come le palline di plastica, per ogni tonnellata prodotta ex-novo, comportano l’emissione di 2,5 tonnellate di CO2.

«Come consumatori, dobbiamo usare il nostro potere di spesa per mostrare alle aziende che è nel loro interesse realizzare prodotti sostenibili» conclude Giorgio Mottironi, che per questo Natale suggerisce di regalare e regalarsi il «lending crowdfunding energetico» di Ener2Crowd, destinato a sostenere la crescita del lending grazie ai progetti proposti al crowd, ovvero a tutti i cittadini che diventano così greenvestor.

Perché scegliere il «crowdfunding energetico»? I progetti Ener2Crowd, tutti diversi tra loro, hanno superato una forte selezione e sono accomunati dal diretto coinvolgimento dei più giovani in iniziative volte a produrre un cambiamento concreto nella società.

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