La competizione tra le due città è innegabile, ma sicuramente la congiunzione di accordo è in tavola. Critico e sospetto, il palato romano è molto esigente nella capitale della moda, ma si lascia corrompere dal buon gusto, quello sincero, quello che ti parla chiaro e semplice… e ti fa scegliere il vino buono!
Da Andrea è così. Una nuova realtà con l’ anima dei ricordi, quelli confortevoli. Di quando entravi nel bar affollato e rumoroso perché era luogo di chiacchierata animata e tu arrivavi diretto al frigo dei gelati, quello panciuto e basso (ma abbastanza alto per te) e ti arrampicavi sopra per far scivolare il vetro scorrevole e cercare nei cartoni il ghiacciolo arcobaleno o il Fiodifragola, incartati sempre troppo appiccicosi, ma buonissimi e conquistati con gli spiccioli in mano.
Ecco, entrando nel nuovo punto di riferimento di Viale Gian Galeazzo 8 a Milano, Osteria Risoelatte da Andrea ci si sente proprio così: giovani e felici. I mobili che ti riportano in un passato non troppo lontano, ma spesso dimenticato, le foto dai colori vintage, ma sempre attuali, la musica di sottofondo e il sorriso di Marta che ti accoglie.
L’entusiasmo di “scegliere il gelato” è tramutato nel trasporto di scegliere il vino, si perché nel progetto dell’ Osteria c’è una cantina dedicata al Barolo e non appena dichiarati i piatti del menu si può ( e si deve!!) scendere in cantina per scegliere la bottiglia da portare al tavolo. Una piccola ma fornita cantina divisa da una porta a vetri dalla sala sottostante ti porta in un mondo di etichette scelte con amore e bottiglie adagiate con ordine e cura.
Gorgonzola Croce e giardiniera
Il menu, naturalmente stagionale, richiama la cucina lombarda e piemontese. Il mio palato romano richiama le polpette, perciò la scelta vira sui Mondeghili, polpettine di carne tipiche della cucina milanese che qui vengono accompagnate da una salsa rossa all’ Andre. Gorgonzola Croce e Giardiniera fatta in casa sono un peccato di gola che deve essere assolto… per poi rinfrangerlo! Le verdure fresche e croccanti della giardiniera dovrebbero essere spacciate anche take away nei momenti di fugace e risolutiva cena. Per gli amanti nostalgici del buon lesso assolutamente da ordinare la Lingua di vitello al giardino, saporita e perfettamente equilibrata con le verdure in salsa di pomodoro agrodolce.
Passando ai primi piatti non si può non prendere quello che è l’ispirazione del progetto: Risoelatte. L’antica ricetta povera contadina del ris e lacc viene arricchita con bottarga di muggine, limone semicandito e olio piccante. Al primo cucchiaio si sente la dolcezza del confortevole riso e latte, per poi lasciare spazio al limone, non troppo invasivo, che accompagna perfettamente il piccante che rimane come retrogusto e gli conferisce quella sferzata di carattere deciso. Suggestiva e coccola indiscussa è la Pasta in brodo, quella in cui ti rifugi dopo una giornata fredda e difficile, quella che ti curava il raffreddore (ma tu non lo sapevi), il mal d’amore e i voti bassi a scuola. Il piatto portato in tavola colmo di Sbrofadei ai due brodi e raspatura, viene rifinito versando una riduzione di vino rosso. Ricette contadine, con ingredienti semplici che richiamano le radici bresciane e bergamasche, ma che ci fanno ricordare che sono solo un accento diverso della stessa lingua, quella del cucinare bene e con dedizione, in qualsiasi parte d’Italia.
Risoelatte con bottarga di muggine
Si continua con i secondi piatti che celebrano tradizione, ma anche tecnica: dall’ Uovo in camicia e bagna càuda, al Cappello del prete di manzo in umido, al Vitello in fricandò’ … e non vi voglio rovinare la sorpresa di scoprirne altri.
Anche i dessert meritano di essere celebrati con la voglia di concludere una cena da ricordare, ma soprattutto con il gusto dell’attesa di bambino di arrivare al dolce. Gelato fior di latte o Biscotto alla nocciola? Bonet o Crostata di pere e cioccolato? La scelta sarà dura, difficile, ma mai così esplicita la decisione di assaggiarli à partager se si è in più persone, oppure con la promessa di tornare per gli altri.
Andrea Marconetti, chef conosciuto nella seconda edizione di uno dei programmi di cucina più amati e odiati della tv, ovvero MasterChef Italia e Ettore Labianca (fondatore anche del ristorante Risoelatte) hanno voluto dare vita a un luogo macchina del tempo per alcuni, in cui ritroveranno sapori, profumi e sensazioni e un luogo nuovo per altri, dove riconciliare la fretta contemporanea con il piacere autentico del cibo. Ad affiancare Andrea in cucina c’è Tommaso Di Blasi che è passato dai fogli excel alla vera passione per le terrine ordinate.
Alla fine, il segreto di un buon progetto vincente è semplice: una cucina che ti sa conquistare, un’ idea che abbia radici e conoscenza e… il sorriso di Marta ( responsabile di sala e socia), che ti accoglie come un’amica che non ti vede da un pò, ti chiede come stai, cosa vuoi mangiare e che ti saluta facendoti già venire voglia di tornare per stare bene.
A presto!

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