L’identificazione degli orsi in Trentino

JJ4 è questo il nome dell’orsa identificata come responsabile della morte di Andrea Papi, in Val di Sole. Questa e altri orsi suoi simili come MJ5, M62 o F43 in Trentino stanno creando timori crescenti per la popolazione e la loro identificazione non aiuta di certo: la sigla alfanumerica rende questi esseri quasi non viventi, come robot mortali che si aggirano nella foresta.

JJ4 è un acronimo che attraverso le lettere richiama i nomi dei genitori, entrambi di origine slovena e trasferiti in Trentino in base ad un progetto specifico di ripopolamento chiamato Life Ursus. Il suo numero è invece legato all’ordine di nascita in relazione al numero di cuccioli della coppia: per questo JJ4 ha tre fratelli maggiori. L’altro orso che era stato “sospettato” dell’aggressione è MJ5, che a marzo scorso aveva aggredito un escursionista in val di Rabbi, a pochi chilometri dall’attacco mortale di cui è stata vittima Papi. Il nome di questo esemplare, MJ5, deriva anch’esso da quello dei genitori.

Quando il nome dell’orso è invece composto solo da una lettera e da un numero doppio, come nel caso di M62 o F43, i riferimenti sono diversi dall’indicazione dei genitori e dell’ordine di nascita, come spiega Giulia Ciarlariello del Wwf: “Sono sigle che indicano il sesso (M per maschio, F per femmina) e il numero di individuo, in base ad un database degli individui catturati o monitorati. Ad esempio, M62 sarà probabilmente il 62esimo maschio monitorato nel database di riferimento dell’ente che fa monitoraggio”.

C’era bisogno di ripopolare il Trentino con nuovi orsi? Questi animali vivono da sempre in quest’area, come spiega la stessa Provincia autonoma di Trento. Il progetto Life Ursus nasce attraverso un finanziamento dell’Unione europea per la “ricostituzione di un nucleo vitale di orsi nelle Alpi Centrali tramite il rilascio di alcuni individui provenienti dalla Slovenia”. In particolare, tra il 1999 e il 2002 sono stati liberati 10 orsi, nati in libertà in Slovenia meridionale. In generale l’ambientamento di questi animali e la convivenza con la popolazione locale è sembrata positiva. Negli ultimi vent’anni ci sono stati moltissimi casi di incontri uomo-orso e cinque attacchi all’uomo. Pur rimanendo un animale potenzialmente pericoloso, vive a densità molto basse ed è in grado di autoregolare il numero di esemplari.

Complessivamente sulle Alpi si stima una presenza di circa 100 esemplari, in rapida crescita negli ultimi anni, dopo la reintroduzione descritta con il progetto Life UrsusDi quanto sono cresciuti? Siamo davvero di fronte ad un’invasione? Il Rapporto Grandi Carnivori 2021 prodotto dalla Provincia Autonoma di Trento riporta un trend di crescita della popolazione degli orsi negli ultimi 6 anni. Tra il 2015 e il 2021, la popolazione ha mostrato un tasso di accrescimento dal valore medio annuo del 10,3%: tasso non costante ma molto variabile a seconda dell’anno specifico. Non si tratta in ogni caso di alcuna invasione (leggi anche Impugnate le leggi “Ammazza Lupi e Orsi” innanzi alla Corte Costituzionale ).

https://www.lav.it/aree-di-intervento/animali-selvatici/ritorno-orsi-in-trentino

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