Le due nomadi rinchiuse presso lo spazio la zona rifiuti Lidl. Bravata si ma anche gesto grave

Il gesto compiuto dagli operatori della Lidl a Grosseto è innanzitutto un fatto Grave. Non è accettabile ne condivisibile a nessun livello.  Rinchiudere delle persone contro la loro volontà, seppure sorprese a prendere da cassonetti dei rifiuti dei cartoni – rubare(?) recuperare(?)  è un gesto inammissibile. C’è gente che si crea molti più problemi per cani e gatti (non me ne vogliano gli animalisti, ma è solo per far da paragone con le persone), che quando si tratti di zingari o extracomunitari.

E’ anche stata una ragazzata, un po’ spinta. Le persone che sono state rinchiuse erano solite prendere e buttare fuori dei secchioni l’immondizia (un po’ come si vede sempre più spesso fare nelle nostre strade. Indisturbati operatori del saccheggio nel bidoni). Probabilmente l’atto e il successivo  scherno è avvenuto a conclusione di ripetuti avvistamenti. La ragazzata è diventato però un sequestro di persona, questo si. Purtroppo da “adulti” non si possono e non si devono fare tali gesti. Stavano giocando – forse- stavano prendendo in giro – è vero – ma chi si trovava nella condizione di prigionia non deve aver certo passato dei bei momenti. La paura sul proprio destino.

La costrizione che è violenza non è perdonabile. Mi spiego meglio. Viviamo sempre più compressi e sempre più social. Una comunicazione effimera, di passaggio, transitoria. Tutto fa scalpore e si brucia l’indomani. Quanto compiuto e ripreso dai due giovani era una bravata – per il valore che potevano dare loro al gesto- un fatto grave per la Comunità. Le donne stavano in uno spazio privato e quindi anche loro passibili di denuncia. Che stessero prendendo dei cartoni è irrilevante, perché comunque avevano violato una proprietà, di fatto rubavano.

La cosa che mi rattrista maggiormente è il poco valore dato al rispetto della persona. Ci scandalizziamo tanto dei fatti che sentiamo su territori sottoposti a continui atti di violenza, e adeguiamo i nostri comportamenti ai peggiori carcerieri, deridendo e sbeffeggiando un’altra persona.

Coloro  poi che ci dovrebbero rappresentare o si sentono di rappresentare parte dei cittadini, si permettono poi di incitare e spingere ancor più tali violenze. Bell’esempio per chi non è in grado di comprendere e dar valore ai gesti. Ci sono tanti e troppi esaltati – che possono pensare che può essere giusto seguire tali inviti – C’è chi si  sentirà legittimato a emulare, se non anche rilanciare gesti di violenza su l’altro. In Italia effettivamente non avendo grandi esempi da imitare possiamo permetterci di dar la parola a tutti, e chi non parla scrive o posta su twitter o sui vari social.

Il video è terribile proprio per la leggerezza con cui viene fatto. Poi è stato anche condiviso a vanto.

 

Ci vorrebbe almeno una sospensione dal lavoro per i due ragazzi e atti socialmente utili,  di sostegno, proprio presso la comunità nomade. Nulla di più ovviamente, perché pur non condividendolo, nella loro testa “giocavano” (alla roulette). Di fatto tutelavano gli spazi della loro società e forse erano rimasti già scottati dalle ripetute effrazioni. Non eccederei, ma solo perché nel video la cosa più triste e ben evidente è la leggerezza intesa come dar poco valore all’altrui e tutto questo è espresso da un sorriso neppure cattivo che lascia ancor più senza parole. Allo stesso tempo vanno anche tutelati. Se non puniti, potrebbero esserlo proprio dai membri della Comunità. I loro visi e nomi girano su internet. La condanna a lavori socialmente utili durante la sospensione dal lavoro mi sembra una misura equa, che non fa male a nessuno e potrebbe forse far imparare (conoscere) nuove realtà a tutte le parti coinvolte.

La Lidl ovviamente in un comunicato si è completamente dissociata dall’atto…. è triste però vedere i commenti che seguono. A parte il condivisibile commento di Valentina Parasecolo e di alcune altre persone, sono molti ahimè quelli che esaltano e approvano e incitano a quanto fatto……

https://www.facebook.com/lidlitalia/?fref=ts

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