La Giornata dei Musei: la rinascita dopo il Covid

 

Il 18 maggio si è celebrata la Giornata Internazionale dei Musei (International Museum Day) che quest’anno assume un significato del tutto particolare a causa della pandemia e degli effetti negativi che essa ha avuto sulla cultura. Non a caso la giornata dei musei affronta il 2021 con una nuova sfida: “il futuro dei musei: rigenerarsi e reinventarsi”. È proprio questo il tema lanciato dall’International Museum Day 2021, che invita i musei, i professionisti del settore e le loro comunità a sviluppare, immaginare e condividere nuove pratiche di (co)creazione di valori, nuovi modelli commerciali per le istituzioni culturali e soluzioni innovative per le sfide sociali, economiche e ambientali del presente.

Come nasce la Giornata Internazionale dei Musei

La Giornata Internazionale dei Musei venne introdotta nel 1977, su impulso dell’International Council of Museums (ICOM), la principale organizzazione internazionale non governativa che rappresenta i musei e i suoi professionisti, e che si pone a garanzia della conservazione e della condivisione del patrimonio culturale. In occasione della Giornata viene scelto un tema attorno al quale si realizzano eventi e attività da parte della comunità museale. L’obiettivo è quello di ricordare il valore dei musei e della cultura all’interno dello sviluppo sociale.

La crisi dei musei durante la pandemia

Il settore culturale è stato senza dubbio tra i più colpiti della pandemia, e i dati confermano la crisi vissuta dai luoghi di cultura a causa della chiusura imposta per un così lungo periodo. I musei, in particolare, hanno provato a reagire alla crisi sviluppando nuovi modelli di diffusione culturale: sono state ideate e incrementate piattaforme digitali per garantire la condivisione della cultura anche in tempo di pandemia. A partire dallo scoppio del Covid, la diminuzione dei visitatori nei luoghi della cultura è stato impressionante: tra il 2019 e il 2020 si è verificata una riduzione degli accessi ai musei del 75,6%, come riportano i dati del Ministero della Cultura. Ovviamente questa perdita si riflette anche a livello economico, con un calo degli incassi del 78,4%. Un dato significativo è quello che riguarda il Louvre di Parigi, che nel 2020 ha subito una diminuzione degli incassi pari a 90 milioni di euro rispetto all’anno precedente, una contrazione dovuta soprattutto alla mancanza di visitatori stranieri. Le aree in cui sono concentrati i musei hanno vissuto ovviamente una crisi più importante: è il caso del Lazio, della Toscana e della Campania, per quanto riguarda lo scenario italiano (a Pompei si è registrata una diminuzione delle visite addirittura dell’85%).

Proprio in questi giorni stanno avvenendo le riaperture dei luoghi della cultura, dopo l’allentamento delle restrizioni dovute alla pandemia. In questo momento così delicato, l’ICOM si rivolge ai musei, chiedendo loro un ulteriore impegno per la ripresa: “E’ il momento di ripensare la nostra relazione con le comunità, di cui siamo al servizio, sperimentare modelli di esperienza culturale e riaffermare con forza il valore essenziale dei musei nella costruzione di un futuro equo e sostenibile. Dobbiamo difendere il potenziale creativo della cultura come motore per il rilancio e l’innovazione dell’era post-Covid”.

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