La Juve perde a Lione: ora è dura

Il giovane De Ligt, uno dei pochi a salvarsi dal disastro di Lione.

La Juventus esce sconfitta per 1 a 0 dallo stadio del Lione e il percorso in Champions si fa ora complicatissimo. Il risultato è figlio di una prestazione molto brutta, dal punto di vista sia individuale che corale. Tutti i problemi della Juve sono venuti ancora a galla, ed adesso che si è arrivati al punto della stagione in cui non ci sono più margini di errore, tornano con prepotenza tutti i punti interrogativi che ruotano ormai da mesi attorno a questa squadra ed al progetto di Maurizio Sarri.

I bianconeri regalano completamente i primi 45 minuti ai francesi, i quali dominano in lungo e largo, vincendo tutti i duelli individuali e mostrando molta più vivacità e brillantezza rispetto ai giocatori della Juve. Pur non creando particolari azioni da gol, il Lione riesce comunque a sfruttare le difficoltà degli avversari e passa in vantaggio alla mezz’ora grazie alla rete di Tousart, che insacca un pallone servitogli dal classe ’98 Aouar, il talento più cristallino della squadra e che verosimilmente scatenerà durante la prossima sessione di mercato un’asta tra i top club europei.

Nel secondo tempo la Juve riesce a conquistare metri e ad impossessarsi con continuità della metà del campo del Lione, tuttavia non si rivela mai in grado di far davvero male all’attentissima retroguardia avversaria. Così, a parte qualche spunto isolato di Dybala e un paio di episodi dubbi avvenuti nell’area di rigore dei francesi, la Vecchia Signora continua a sbattere sul muro eretto dai difensori del Lione fino al termine della partita.

Questa sfida è stata la perfetta fotografia della situazione in cui versano attualmente gli uomini di Sarri. Intensità e ritmo di gioco pressocchè inesistenti, frequenti amnesie difensive, prestazioni oltremodo scadenti da parte di alcuni giocatori che dovrebbero invece rappresentare un’arma in più (su tutti Pjanic) e una preoccupante incapacità della squadra di trovare alternative al palleggio (ormai quasi sempre sterile) nella zona a ridosso dell’area avversaria.

Il Lione, difendendo infatti molto basso e creando un’elevata densità nella zona centrale del campo, ha impedito con relativa facilità i tentativi dei giocatori offensivi della Juve di penetrare in area grazie ai soliti scambi rapidi nello stretto. Tutto ciò ha accentuato ancor di più i limiti che i bianconeri hanno sulle proprie corsie laterali: Douglas Costa quasi mai disponibile, Cuadrado che sta attraversando un periodo difficile, complice la confusione tattica dovuta agli innumerevoli ruoli in cui Mister Sarri lo sta impiegando (a volte anche nell’arco della stessa partita) e Alex Sandro, De Sciglio e Danilo che ormai da mesi stanno soffrendo terribilmente.

Tutti questi fattori, uniti alla persistente ed inspiegabile solitudine di Ronaldo in mezzo alle maglie dei difensori avversari, fanno sì che la Juve stia creando e segnando sempre meno, soprattutto in trasferta.
La stagione è entrata nella fase decisiva e non c’è più tempo per sbagliare: le prossime settimane saranno fondamentali per il prosieguo della Juventus su tutti i fronti, a partire dal duello scudetto in programma domenica sera allo Stadium contro l’Inter di Conte.

Al ritorno la Juventus sarà chiamata ad un’altra rimonta, apparentemente più facile rispetto a quella dello scorso anno contro l’Atletico Madrid. Tuttavia questa volta i bianconeri avranno molta più pressione addosso, in quanto uscire dalla Champions League contro una squadra così giovane come il Lione, che peraltro sta facendo molta fatica in un campionato non troppo competitivo quale la Ligue 1, rappresenterebbe di certo una delusione molto più cocente di quella che avrebbe provocato l’eliminazione per mano dei Colchoneros.

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