Kobe Bryant, scattarono foto al lugo dell’incidente, indagati otto poliziotti

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Non arriva la pace per la vedova di Kobe Bryant, Vanessa, e loro tre figlie rimaste in vita. Se poche ore prima della commovente celebrazione della carriera del campione allo Staples Center Vanessa Bryant aveva fatto sapere di voler procedere legalmente contro la società produttrice dell’elicottero, ora nei guai finiscono otto agenti della polizia di Los Angeles.

Pare infatti che poco dopo il tragico incidente del 26 gennaio scorso siano circolate in rete delle macabre immagini dei corpi delle vittime, tra cui Kobe Bryant e sua figlia di 13 anni Gianna. Apparse misteriosamente erano state rimosse poco dopo, risparmiando una visione sgradevole a milioni di utenti e limitando al minimo l’umiliazione alla memoria delle persone scomparse.

Apparve però fin da subito che soltanto persone che avevano avuto accesso alla scena dello schianto avrebbero potuto scattarle. Un filmato che circola in rete degli attimi prima dell’incidente può averlo girato chiunque si trovasse in quella zona nei dintorni di Los Angeles in quel momento. Ma foto del genere potevano essere state realizzate esclusivamente da chi era stato lì dopo lo schianto.

Il cerchio si è ben presto ristretto ai soli agenti di polizia e dei vigili del fuoco. Dello stesso parere a quanto pare è il procuratore della Contea di Los Angeles, che ha accusato poliziotti di aver prima scattato e poi subito dopo diffuso quelle immagini. Ovviamente foto sono state scattata ma solo da polizia ed autorità del volo, in modo da poter aiutare gli investigatori nelle indagini sulle ragioni dello schianto dell’elicottero. Che ha portato via con sé nove vite.

Pare che queste altre foto siano state scattate dagli agenti che erano lì sul posto a sorvegliare e poi fatte circolare tra un gruppo di amici, facendo un rapido passaggio su internet. Un uomo a cui poi queste immagini sono giunte sul proprio telefono cellulare le avrebbe mostrate ad una donna in un bar che, inorridita ha attirato l’attenzione del gestore al bancone, che prontamente ha informato le autorità procedendo con una denuncia.

Uno scenario del tutto fortunoso che consente però di fare luce su questo spiacevole episodio collegato alla tragedia. Un episodio che risulta ancora più sgradevole se si pensa ai soggetti coinvolti in esso, che avrebbero dovuto garantire rispetto della legge e della dignità dei defunti. Le indagini continuano ma sembrano per il momento essere chiaramente orientate sulla pista degli otto poliziotti.

Resta da vedere quante altre persone siano coinvolte in questa storia e i provvedimenti che verranno presi per sanzionarle. Che si prospettano severissimi.

Per quanto concerne invece la ragione dell’incidente in sé, ancora non ci sono aggiornamenti circa le cause dello schianto, che pare per il momento ancora essere imputato alla fitta nebbia e a problemi di comunicazione tra pilota e torre di controllo. Lo stesso pilota, deceduto anche lui come tutti i passeggeri, pare avesse già visto la sua licenza momentaneamente sospesa in passato, per ragioni ancora da chiarire.

Tra l’altro, il pilota Ara Zobayan si occupava anche degli spostamenti di un’altra stella della Nba, Kawhi Leonard, allievo qualche estate fa proprio di Kobe Bryant, a cui era fortemente legato. Non arrivano commenti sullo sgradevole avvenimento da parte del mondo della Nba. I Lakers continuano la loro cavalcata con uno stemma commemorativo sulla canottiera da gioco e ogni partita sembra essere dedicata dal leader indiscusso Lebron James al compianto Kobe Bryant.

 

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