Israele è il primo paese al mondo a rendere illegale il commercio di pellicce

Israele è il primo paese a vietare il commercio di pellicce attraverso un’apposita legge.  Ad annunciarlo è stato il ministro della protezione ambientale Gila Gamliel, che riguardo all’entrata in vigore della norma ha dichiarato: «Oggi abbiamo fatto la storia. La pelliccia non è più di moda. L’industria del commercio della pelliccia  provoca inimmaginabili sofferenze agli animali e questo decreto trasformerà il mercato della moda israeliana rendendolo migliore sul piano del rispetto delle norme ambientali. Usare la pelle e la pelliccia della fauna selvatica per l’industria della moda è immorale ed è certamente inutile. I cappotti di pelliccia animale non possono nascondere la brutale industria dell’omicidio che li produce».

L’emendamento, sostenuto dalla maggior parte della popolazione, entrerà in vigore entro la fine dell’anno, e verrà fatta eccezione soltanto per casi scientifici o religiosi. Pertanto, saranno ancora indossati i cappelli di pelliccia shtreimel, indumento tradizionale dello Shabbat e delle feste per gli ebrei ortodossi Haredi (che in ogni caso vengono sempre più spesso fabbricati con pellicce sintetiche).

La decisione di Israele ha una portata storica: é il primo paese in cui verrà ufficialmente impedito il commercio di pellicce. Soltanto la California aveva già introdotto una norma che vietava tale mercato, la quale però sarà operativa solo nel 2023.

I dati sul commercio di pellicce e più nello specifico sull’uccisione di animali per ricavarle costituiscono una pagina estremamente triste per l’intera umanità. Secondo le informazioni riportate da LAV l’85% della creazione di pellicce si basa su allevamenti intensivi situati sul territorio europeo, cinese, statunitense e russo. Solo nel nord Italia vengono allevati circa 200.000 visoni destinati al traffico di pellicce. Per quanto riguarda il territorio cinese invece, nel 2019 è stata registrata l’uccisione di 50.000.000 animali da pelliccia. In Europa alcuni paesi hanno vietato gli allevamenti intensivi: Austria, Bosnia, Croazia, Repubblica Ceca, Lussemburgo, Macedonia, Serbia, Slovenia, Regno Unito hanno introdotto appositi provvedimenti per bloccare questo fenomeno. La Francia e il Belgio sembrano essere invece sulla strada della totale eliminazione di questa produzione.

L’iniziativa del governo israeliano è stata accolta con favore dalle organizzazioni che tutelano gli animali. Claire Bass, di Humane Society International ha parlato di: «Una giornata davvero storica per la protezione degli animali». L’International Anti-Fur Coalition, che lavora attivamente per eliminare il commercio di pellicce ha ricevuto la notizia con entusiasmo: Jane Halevy, la fondatrice, ha dichiarato: «Niente è più forte di un’idea il cui tempo è arrivato. Uccidere animali per usarne la pelliccia dovrebbe diventare illegale ovunque: è giunto il momento che i governi di tutto il mondo vietino la vendita di pellicce».

 

 

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