India: svelato il mistero dei cani blu di Mumbai

L’inquinamento ambientale e le conseguenze che continua ad avere a livello globale sul nostro pianeta continuano ad essere sotto gli occhi di tutti ed è per questo che i principali paesi del mondo hanno da tempo espresso la volontà di seguire un piano comune per ridurre questa piaga che rischia di avere conseguenze devastanti attraverso un più stretto controllo sulle attività di aziende che inquinano l’ambiente.

Se in molti paesi qualche progresso è stato fatto, in alcune zone del mondo c’è ancora molta strada da fare, e un esempio piuttosto eclatante è quello messo in luce nelle ultime settimane in India, nei pressi di Mumbai, dove hanno suscitato molta preoccupazione le immagini diffuse online che mostravano alcuni cani con la pelliccia completamente colorata di blu, una evidente conferma dell’inquinamento ambientale provocato dalle numerose aziende presenti nella zona. In seguito ai controlli effettuati dalle autorità indiane, un primo provvedimento è stato preso, ma è difficile che possa essere sufficiente a risolvere del tutto il problema.

La storia ha iniziato a diffondersi sul web, facendo in breve il giro del mondo, l’11 agosto scorso, quando alcune testate hanno diffuso sui profili social le immagini che mostravano cani colorati di blu. Dopo la scoperta è stato chiesto al Maharashtra Pollution Control Board di prendere provvedimenti per capire le cause di questo strano fenomeno. A quanto pare i cani in questione erano soliti girovagare nella zona del fiume Kasadi, dove un’azienda in particolare avrebbe sversato rifiuti non trattati inquinando il fiume e persino l’aria della zona circostante.

Secondo i primi test effettuati su alcuni degli animali, non sarebbero stati rilevati danni all’organismo. Dopo aver appurato che le leggi sull’inquinamento non erano state rispettate, le autorità hanno disposto la chiusura dell’azienda per impedire che ciò possa accadere di nuovo, ma nonostante tutto si tratta di una soluzione che crea problemi ai dipendenti dell’azienda, che hanno perso il lavoro, ma non elimina del tutto il problema. Il fiume Kasadi, infatti, continua a vivere una situazione piuttosto difficile.

La chiusura di una singola azienda non risolve il problema alla radice, considerando che nella stessa zona e non solo sono presenti centinaia di aziende differenti specializzate nella produzione di prodotti farmaceutici, alimentari e chimici e per questo sarebbe necessario, da parte delle autorità, un controllo costante per impedire che i livelli d’inquinamento superino la soglia consentita dalla legge, provocando conseguenze potenzialmente distruttive per l’ambiente e la fauna locale.

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