Il bambino che è morto sognando di volare via [Aggiornamento]

È facile immaginare le ultime ore che hanno preceduto la sua morte. Un aereo parcheggiato nel nulla nella radura tutta intorno all’aeroporto Félix-Houphouët-Boigny di Abidijan in Costa d’Avorio. Il sole che ci si specchia sopra e che ne riscalda la fusoliera perchè li anche d’invecrno fa caldo e le temperature in questi giorni toccano i 37°. L’attesa persa nel silenzio che ha convinto quel piccolo bambino di appena dieci anni a corrervi incontro, salendo sulle grandi ruote lì del velivolo, a nascondercisi dentro, sognando l’Europa. Un sogno che deve avergli fatto provare l’ebbrezza di avercela fatta, mentre, senza che nessuno lo avesse visto, se ne stava rannicchiato nel vano che a breve avrebbe racchiuso insieme a lui anche le ruote dell’aereo. Si riesce quasi ad immaginare il suo sorriso mentre se ne stava con le braccia intorno alle ginocchia, nella penombra che poi sarebbe diventato buio.

Cosa ne poteva sapere quel piccolo sognatore di quello che lo avrebbe aspettato da li a breve, mentre ancora con il fiatone e il cuore a mille per l’emozione pensava di avercela fatta. Quello che accade nel vano in cui si era nascosto come “clandestino” come molti giornali hanno preferito chiamare il piccolo ivoriano per non scuotere troppo attraverso un messaggio mediatico così forte.

Nell’alloggiamento dei carrelli di atterraggio la temperatura arriva -50°C quando l’aereo arriva all’altitudine di navigazione. Oltre al freddo glaciale è l’altitudine ad ucciderti in un ambiente che non è pressurizzato. La respirazione arranca, non ci riesce più a muovere fino a quando un ictus ti toglie ogni sogno insieme alle convulsioni, alle orecchie che sembrano scoppiare, fino a svenire.

In Europa, nell’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi arriva solo il suo corpicino inerme scoperto dal personale tecnico mentre svolgeva i controlli di routine sull’aereo di linea della Airfrance partito martedì sera da Abidijan in Costa d’Avorio.

Chi era quel bambino? Ancora non si sa il suo nome, ancora non si sa se la sua famiglia sapesse della sua voglia di scappare verso una vita migliore. Si sa solo che era un grande sognatore.

Aggiornamento:

Ha un nome il bambino che ora chiamiamo ragazzo poichè di anni ne aveva 14. “Si tratta di Ani Guibahi Laurent Barthélémy, nato il 5 febbraio 2005 nel quartiere di Yopougon, alunno della classe IV, la cui identità è stata confermata dai genitori”, scrivono i tecnici del ministero dei Trasporti dopo i controlli effettuati sulle telecamere di sorveglianza dell’aeroporto di partenza. 

Le immagini hanno mostrato come il giovane abbia afferrato il carrello quando l’aereo stava per decollare alle 22:55.  Il ministro ivoriano Amadou Koné ha specificato in una intervista al quotidiano Fraternité Matin, che “nel video si intravede una persona vestita con una t-shirt. Pensiamo che sia entrato nel perimetro dell’aeroporto scavalcando un muro. Poi, si è nascosto nel verde e si è aggrappato al carrello dell’aereo al momento del volo”.

 

Fonte immagine: wikipedia

 

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