Giovani e alcol: meno adolescenti ne abusano, ma diminuisce l’età del “primo bicchiere”

E’ da molti anni che anche in Italia si affronta un argomento molto importante legato al consumo e abuso di alcol da parte degli adolescenti, un’abitudine dannosa che ha effetti negativi sulla salute contribuendo a creare vere e proprie forme di dipendenza. Per contrastare il fenomeno, continuano ad essere molte le campagne di informazione che hanno come obiettivo quello di mettere al corrente i più giovani dei rischi dati dall’abuso di bevande alcoliche.

Interessanti, in tal senso, appaiono gli ultimi dati che arrivano da una ricerca condotta dal Dipartimento di Sociologia e ricerca sociale dell’Università di Trento, che ha coinvolto adolescenti per comprendere la diffusione di questa cattiva abitudine. Ebbene, secondo i risultati ottenuti, sembra che negli ultimi cinque anni sia diminuito il numero di adolescenti che fanno uso di alcol, ma al tempo stesso è diminuita anche l’età in cui i più giovani si avvicinano per la prima volta all’alcol.

Questa ricerca ha coinvolto, attraverso un questionario, 1982 giovani con età compresa tra i 12 e 14 anni ed è stata promossa dall’Osservatorio Permanente sui Giovani e l’Alcol e dalla Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza. Dai risultati è emerso, innanzitutto, che negli ultimi cinque anni è diminuito il numero di adolescenti che consuma alcolici, passando dal 45.2% di cinque anni fa al 23.3% del 2017. Allo stesso tempo, però, è diminuita l’età del primo approccio all’alcol. Il 41.2% ha bevuto la prima volta a partire dai 10 anni, mentre il 27.3% addirittura tra i 6 e 10 anni.

Per arginare il problema sarebbe necessario una maggiore attenzione all’interno della famiglia, ma è proprio nell’ambiente familiare che si evince una scarsa attenzione alle cattive abitudini dei più giovani. Se il 13.5% dei genitori ha affrontato questi argomenti, spiegando le conseguenze dell’abuso di alcol, il 31.5% non lo ha fatto sottovalutando i pericoli.

Le bevande preferite dai più giovani italiani continuano ad essere il vino, la birra ma anche i soft-drink, mentre appaiono meno diffusi i super alcolici, e non cambiano, al tempo stesso, le motivazioni che spingono al consumo. La motivazione principale riguarda la “necessità” di adeguarsi al gruppo di amici e la voglia di divertirsi. Da non sottovalutare l’abuso di alcol per non pensare ai problemi e ovviamente la voglia di “sballarsi”.

Importante ricordare come l’abuso di alcol tra i più giovani porta a conseguenze dannose per la salute, soprattutto quando entrano in gioco comportamenti come il binge drinking (abbuffate alcoliche) che spingono ad un consumo elevato di alcolici in un arco di tempo molto breve, abitudine che può generare gravi danni all’organismo.

Commenta