Genocidio ruandese: Macron riconosce la responsabilità della Francia

Il presidente francese Emmanuel Macron in visita a Kigali riconosce le responsabilità della Francia nel genocidio ruandese del 1994.

Dopo 25 anni, contraddisti da tensioni tra i due paesi, Emmanuel Macron si è recato a Kigali, capitale del Ruanda, in occasione del memoriale del genocidio ruandese del 1994. Durante la commemorazione delle vittime del genocidio, il presidente francese ha riconosciuto le responsabilità della Francia nel conflitto: “Al vostro fianco con umiltà e rispetto, sono venuto per riconoscere le nostre responsabilità. La Francia non è stata complice ma ha fatto per troppo tempo prevalere il silenzio sull’esame della verità” aggiungendo che “un genocidio non può essere scusato, si convive con esso”. Macron ha inoltre dichiarato che un ambasciatore francese tornerà a Kigali a ricoprire il posto rimasto vuoto a causa del clima di ostilità tra i due paesi, creatosi per le colpe francesi nel genocidio.

Il discorso di Macron  è stato accolto e apprezzato dal presidente ruandese Paul Kagame, il quale ha descritto la dichiarazione della Francia un’azione di “immenso coraggio”. Tuttavia, le parole del presidente francese hanno suscitato critiche e disappunto nel popolo del Ruanda, il quale si aspettava delle “scuse chiare” da parte della Francia. Egide Nkuranga, presidente di Ibuka, associazione per le vittime della minoranza Tutsi del genocidio ruandese, ha affermato: “Ci aspettavamo che si scusasse chiaramente a nome dello Stato francese. Non l’ha fatto. Anche per chiedere perdono, non l’ha fatto”, ciononostante ha precisato “Macron ha davvero cercato di spiegare il genocidio, come è successo, cosa non hanno fatto, le loro responsabilità. Questo è molto importante, dimostra che ci capisce. Anche se non si è scusato chiaramente vediamo comunque che ciò è qualcosa che può avvenire in futuro”.

La visita del presidente francese in Ruanda mira a rappresentare la “tappa finale della normalizzazione delle relazioni” tra i due paesi dopo 25 anni contraddistinti da un clima di tensione, come lasciano trasparire le parole di Macron: “Questo percorso di riconoscimento, attraverso i nostri debiti, i nostri doni, ci offre la speranza di uscire da questa notte e di camminare nuovamente insieme.”

Le relazioni tra Francia e Ruanda si erano incrinate in modo particolare a causa della missione Turqoise, portata avanti dalla Francia durante il genocidio, operazione dichiaratamente a favore del governo Hutu, colpevole del genocidio e quindi del massacro della minoranza Tutsi e degli Hutu moderati.

Per promuovere la normalizzazione delle relazioni tra i due paesi,  la Francia investirà 500 milioni di euro in Ruanda per aiutare lo sviluppo, in particolare nei settori della sanità, della francofonia e del digitale.

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