EXPO 2030: Roma ci prova

Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, al padiglione Italia presente all’Expo 2020 di Dubai ha proposto la candidatura della Capitale allo stesso evento che si terrà nel 2030. Il logo scelto rappresenta un arco ed è stato realizzato sotto forma di NFT “”per la prima volta nella storia dell’Expo” ha sottolineato il coordinatore del gruppo di lavoro che ha finalizzato il progetto, Giuseppe Mayer. L’arco è stato presentato in blu ma la tecnologia permette di cambiarlo in vari colori ed è stato scelto come simbolo di integrazione ed accoglienza. Sono state per ora fatte due copie di cui una è già stata consegnata al sindaco Gualtieri e l’altra invece sarà data al ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

Il sindaco, sempre a Dubai, ha presentato l’intero progetto che a suo dire si fonda su due concetti fondamentali: innovazione e sostenibilità. Gualtieri ha inoltre dichiarato che “le quattro ragioni per cui penso che Roma sia il posto più appropriato per tenere un Expo sono storia, verde, innovazione e inclusione. Immaginiamo Expo non solo come una esposizione temporanea, ma come opportunità di rigenerazione urbana intelligente e sostenibile”. L’idea disegnata sarebbe a sud-est della Capitale, in un’area all’incirca di 200 ettari vicino al campus dell’Università di Tor Vergata. La speranza è quella di allungare il tragitto della Metro C e di riqualificare la zona dell’incompiuta Città dello Sport dove si trova anche la “Vela” di Calatrava. La Vela fu progettata dall’architetto spagnolo Santiago Calatrava nei primi anni Duemila per conto dell’Università di Tor Vergata e doveva ospitare i Mondiali di nuoto del 2009, ma i lavori non vennero mai completati in tempo. Allora nel 2008 il neoeletto sindaco Gianni Alemanno spostò la sede dei Mondiali di nuoto alle strutture del Foro Italico. Questa volta Gualtieri e la sua amministrazione sperano di avere maggior fortuna ed in questo senso il progetto è stato affidato a Carlo Ratti, architetto e urbanista torinese, insegnante presso il MIT (Massachusetts Institute of Technology) dove dirige anche il Senseable City Lab.  Fondatore dello studio di design e innovazione Carlo Ratti Associati, rappresenta una figura importante all’interno delle relazioni tra architettura e tecnologia, innovazione e sostenibilità, dato il suo ruolo negli ultimi due Expo.

Per quanto riguarda la data in cui sapremo quale sarà la sede per l’Esposizione Universale 2030 a ottobre del 2023 in occasione dell’Assemblea Generale del BIE (Bureau International des Expositions) a Parigi sarà proclamato il Paese ospitante. Qualora Roma dovesse aggiudicarsi la competizione avrà sette anni per organizzarsi ed essere pronta per l’apertura: da programma è prevista per il 25 aprile del 2030. Si pensa a mantenere operativa la l’esposizione fino al 30 ottobre dello stesso anno.

 

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