Ex Ministro De Lorenzo, dopo Tangentopoli, la riabilitazione e il ritorno del vitalizio parlamentare

Francesco De Lorenzo: tra polemiche, rielezioni e il ritorno del vitalizio parlamentare:

A 87 anni, Francesco De Lorenzo, ex ministro della Sanità e figura controversa della politica italiana, è tornato al centro dell’attenzione pubblica. La sua rielezione nel 2022 alla presidenza dell’European Cancer Patient Coalition (ECPC), l’associazione europea dei pazienti oncologici, ha sollevato un’ondata di polemiche, alimentata dalle accuse di cattiva gestione contabile che lo avevano portato alla destituzione nel 2020. Ma non è solo la guida dell’ECPC a far discutere: De Lorenzo ha recentemente ottenuto il ripristino del vitalizio parlamentare, una decisione che ha suscitato reazioni contrastanti.

 

Il ritorno al vertice dell’ECPC

Travolto negli anni ’90 dalle inchieste di Tangentopoli, De Lorenzo è stato rieletto presidente dell’ECPC, nonostante le critiche sulla gestione dei bilanci dell’associazione. Nel 2020, un audit esterno aveva evidenziato irregolarità contabili e la necessità di mantenere una riserva di 300.000 euro per garantire la sostenibilità dell’organizzazione in caso di ritiro dei finanziamenti europei. La situazione aveva portato alla nomina del britannico Ken Mastris come presidente, ma De Lorenzo non ha accettato la sconfitta, avviando una battaglia legale contro il consiglio direttivo. La recente rielezione segna il suo ritorno al vertice, ma le polemiche non si sono placate.

Il vitalizio parlamentare: una riabilitazione controversa

Parallelamente, De Lorenzo ha ottenuto il ripristino del vitalizio parlamentare, revocato in seguito agli scandali di Tangentopoli. La decisione, presa all’unanimità dall’Ufficio di Presidenza della Camera, si basa su una delibera interna del 2015 che prevede il ripristino dei vitalizi per i deputati riabilitati dalla magistratura. Malgrado i tanti miliardi di lire intascati durante Tangentopoli, buona parte dei quali restituiti, De Lorenzo è stato riabilitato, ottenendo nuovamente il vitalizio.

La scelta ha sorpreso molti, incluso il Movimento 5 Stelle, che ha ammesso un errore politico nell’Ufficio di Presidenza.  «il ripristino del vitalizio dell’ex ministro Francesco De Lorenzo è stato frutto dell’applicazione di una sentenza del Tribunale di sorveglianza che ha disposto la sua riabilitazione». “La regolamentazione attuale sarebbe un atto dovuto, ma riconosciamo l’errore politico commesso – hanno dichiarato gli esponenti pentastellati –. Ci batteremo per una modifica normativa che elimini definitivamente la possibilità per un riabilitato di riottenere il vitalizio, in linea con l’azione storica del Movimento.” Ulteriore beffa il fatto che l’assegno per De Lorenzo sarà parzialmente retroattivo perché si calcolerà a partire dal giorno della riabilitazione, ovvero il 18 luglio 2024.

Una figura controversa e influente

Ministro della Sanità dal 1989 al 1993 sotto il governo Andreotti, e prima ancora Ministro dell’Ambiente nel 1986-87 nel governo Craxi, De Lorenzo ha lasciato un segno profondo nella riforma del Sistema Sanitario Nazionale. Ma la sua carriera politica è stata anche segnata da ombre che ne hanno offuscato la luce.

Negli anni ’90, il ciclone di Tangentopoli lo travolse, portando alla revoca del suo vitalizio parlamentare nel 2015. Condannato per associazione a delinquere e corruzione, il suo nome divenne sinonimo di un’epoca di bustarelle e  compromessi. Tuttavia, nel 2010, la Corte dei Conti escluse il danno erariale legato al presunto aumento illecito dei prezzi dei farmaci, pur confermando una condanna a risarcire lo Stato per danno d’immagine.

Eppure, nonostante le vicissitudini giudiziarie, De Lorenzo non si è mai ritirato nell’ombra. Al contrario, ha dedicato la sua vita a una causa che trascende la politica: il sostegno ai malati di cancro. Fondatore di organizzazioni come la Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (FAVO), ha ricevuto riconoscimenti internazionali per il suo impegno. La sua figura, però, resta controversa, soprattutto dopo il recente ripristino del vitalizio parlamentare, una decisione che ha suscitato polemiche e interrogativi sul sistema politico italiano.

 

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