Evasometro: al via i controlli con il nuovo strumento per scovare potenziali evasori fiscali

 

E’ un periodo piuttosto concitato quello che si sta vivendo nel nostro paese nelle ultime settimane sul fronte politico, dall’apertura della crisi di governo alle consultazione avviate dal Presidente della Repubblica per decidere se dare vita ad un nuovo governo oppure rimandare gli italiani al voto. In attesa di scoprire quale decisione verrà presa, prosegue il lavoro dell’Agenzia delle Entrate che si sta preparando in queste settimane ad utilizzare un nuovo strumento di cui si è spesso parlato che dovrebbe rendere ancora più semplici i controlli per stanare potenziali evasori fiscali.

Sappiamo già, infatti, che l’evasione fiscale continua ad essere uno dei problemi più grandi del nostro paese, con decine di miliardi di euro che ogni anno non vengono dichiarati al fisco, con un conseguente danno derivante dalle mancate entrate nelle casse dello Stato. Ebbene, il nuovo strumento chiamato Evasometro, darà all’Agenzia delle Entrate una nuova arma nella lotta all’evasione fiscale, rendendo più semplice scoprire i furbetti che non pagano quando dovrebbero di tasse.

La prima volta che questo strumento è stato introdotto in Italia era il 2012 per decisione del governo Monti, ma sono stati necessari 7 anni per renderlo operativo e farlo entrare in funzione. Al tempo si chiamava risparmiometro e adesso è stato soprannominato evasometro. A prescindere dal nome il risultato non cambia. L’obiettivo è quello di applicare uno strumento ancora più efficace per far emergere “furbetti” che tentano di evadere le tasse.

L’evasometro è già stato usato per i controlli sulle aziende a rischio evasione, ma adesso l’Agenzia delle Entrate si appresta ad avviare i controlli sui privati cittadini. L’evasometro si basa su un algoritmo che effettua controlli incrociati tra i movimenti sui conti correnti bancari e le dichiarazioni dei redditi presentate annualmente al fisco. L’algoritmo si occupa quindi di far emergere eventuali discrepanze tra i redditi dichiarati dal cittadino e le spese effettuate. In caso di anomalie, entra in scena la Guardia di Finanza che ha il compito di condurre le verifiche chiedendo spiegazioni al contribuente.

Per effettuare i controlli, l’Agenzia delle Entrate ha accesso al database di Sogei, società informatica del Ministero dell’Economia, che consente di ricostruire la posizione finanziaria dei contribuenti effettuando controlli incrociati sui dati bancari dei soggetti considerati a rischio.

L’algoritmo utilizzato dal nuovo strumento dell’Agenzia delle Entrate tiene in considerazione principalmente cinque dati del contribuente. La giacenza media del conto corrente, i flussi di denaro in entrata e uscita ogni mese e infine il saldo iniziale e il saldo finale nel corso dell’anno.

L’Agenzia delle Entrate prevede che oltre a fattura digitale e scontrino elettronico, con l’aggiunta dell’evasometro il fisco potrebbe recuperare tra 10 e 15 miliardi di euro.

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