Convivenza, linee guida per imparare a gestire le spese di casa

Vivere da soli è un passo importante; può sembrare spaventoso, ma se si seguono alcune accortezze, in breve tempo si può imparare a gestire al meglio la propria casa.

Quando si convive con un partner, i pesi e le incombenze del quotidiano vengono condivisi e, se da una parte diventano senza dubbio più leggeri, dall’altra è bene avere chiare alcune linee guida per riuscire a gestire al meglio le spese di casa insieme alla propria metà.

Responsabilità e consigli

Capire quando è il momento più opportuno per andare a convivere con il proprio/la propria partner non è semplice: c’è sempre il rischio che si tratti di una decisione avventata e prematura, che in futuro potrebbe arrivare a compromettere la relazione.

È bene quindi conoscere a fondo la persona con cui si sta prima di condividere una casa, dal momento che non ci esisteranno più barriere di alcun tipo ed emergeranno alcuni aspetti della coppia probabilmente ancora sconosciuti, che potrebbero anche creare scompiglio nella routine a due.

Se si è convinti e si è in sintonia, però, andare a convivere è il passo più bello che si possa fare, bisogna solo imparare a gestire tutto ciò che concerne la casa, anche dal punto di vista burocratico ed economico. Per i conviventi che volessero ridurre le spese energetiche, ad esempio, esiste la possibilità di scegliere la periodicità di fatturazione presente in alcune tariffe, come la fornitura luce e gas di wekiwi, che permette di prevedere quali saranno i costi della fattura in base al tipo di opzione selezionata dalla coppia. In generale, comunque, è importante avere le idee chiare e non improvvisare: una mossa intelligente è quella di stilare un bilancio familiare, preparando una tabella delle spese mensili di casa (utenze, affitto, spesa al supermercato, ecc.) in relazione ai propri introiti.

Esistono, poi, anche delle app mobili per smartphone comodissime per queste esigenze, dal momento che forniscono sempre un quadro chiaro e facilmente consultabile della situazione, in modo da non perdere scadenze o pagamenti già effettuati. Come in tutte le cose, però, l’aspetto più importante è la pratica.

Casse comuni e conti cointestati

Quando si sceglie di affrontare una prima convivenza, si deve anche decidere come gestire le finanze familiari. Una delle soluzioni più usuali è l’apertura di un conto corrente cointestato per avere a disposizione entrambi i risparmi comuni; si può procedere scegliendo la firma congiunta, se si vuole rendere necessaria l’approvazione dei due titolari per ogni operazione, o la firma disgiunta se invece si vuole avere più autonomia.

In generale, si può dire che tra i pro di un conto cointestato ci sono la praticità di avere tutto a portata di mano in un unico posto e il risparmio legato alle spese bancarie di gestione, che sono limitate ad un solo conto corrente. Di contro, però, c’è una maggiore macchinosità nelle operazioni e una minore indipendenza nella gestione del proprio patrimonio personale.

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