Conte e i Mes: Mentana si scusa, si riscusa, ma non si è scusato affatto

Giuseppe Conte il 10 Aprile 2020

A seguito della conferenza stampa trasmessa da Palazzo Chigi il 10 aprile, Enrico Mentana, il direttore di TG La7 ha avanzato alcune affermazioni che hanno sollevato tantissime polemiche.

In seguito alle affermazioni del premier conte riguardo alle dichiarazioni sui Mes rilasciate da Salvini e Meloni, Mentana aveva infatti criticato il Presidente definendo quella parte della trasmissione ad “uso personalistico”, sostenendo fosse da considerarsi un “attacco personale” rivolto all’opposizione.

Le affermazioni incriminate e tanto criticate da venerdì ad oggi, riguardano in particolare il giornalista Mentana che dichiara che “se (noi di La7) l’avessimo saputo (del contenuto delle parole del Premier) non avremmo mandato in onda quella parte di conferenza stampa del Presidente del Consiglio”.

Le polemiche non hanno esitato ad arrivare, accusando Mentana di voler censurare l’informazione. Per qualsiasi giornalista, la censura è sicuramente un punto dolente e il direttore non ha esitato a rispondere alle critiche, prima con un post su Facebook e poi inserendo chiarimenti all’interno del suo Tg.

Enrico Mentana però non torna sui suoi passi malgrado le accese polemiche. Anzi, ribadisce “Il premier ha ben illustrato la situazione e i provvedimenti che ci terranno ancora vincolati fino al 3 maggio. Poi però, passando alla materia degli aiuti europei, si è lasciato andare a una dura polemica con i suoi avversari politici. E questo – lo penso, l’ho detto a caldo in sede di commento ieri e lo ribadisco oggi – non si può proprio fare”.

I toni del Premier, sicuramente accessi, vengono difesi dai più perché tesi a chiarire informazioni nell’interesse della nazione. Mentana stesso ammette che “Il modo in cui Matteo Salvini e Giorgia Meloni sono intervenuti sul Mes è stato sguaiato e censurabile” e procede poi attaccando Salvini stesso, sostenendo di averlo criticato in diverse istanze, partendo dalle sue risposte alla crisi migratoria sino alla famosa citofonata.

Un modo forse per dimostrare di non voler difendere il leader della Lega, che fa pensare anche ad una coda di paglia. Il direttore proprio ieri, 13 aprile ha dedicato 6 minuti del TgLa7 a chiarimenti riguardo alla questione.

“Per favore, dirigo telegiornali da 28 anni non ho mai censurato nessuno”. Tuttavia, le affermazioni riguardo alla volontà di censurare la conferenza stampa sono state fatte e mai ritirate, al di là delle motivazioni più o meno valide.

“Non è possibile che tutti abbiano accesso alla televisione come se fosse una buca delle lettere”, dice Mentana. Sostiene che il Premier era in un “rapporto di forza mediatico contro l’opposizione”, e che trasmettere un messaggio simile è quantomeno sleale. “Non si dica che si è voluto rispondere ad una fake news” e ancora “non può esser data la possibilità ad un capo del governo di intervenire quando vuole per quel che vuole”.

Per giustificarsi, continua ancora una volta chiarendo la sua posizione riguardo a Matteo Salvini. “Siamo più dalla parte di conte e ancor di più di Gualtieri” ma “non c’è la libertà di qualcuno di dire ‘ora va in onda quello che voglio io’, chiaro?”.

Quello che è chiaro è che Mentana non ha gradito le parole di Conte. Meno chiara è la sua posizione riguardo la censura di messaggi del genere, dato che le sue affermazioni sembrano a tratti contraddirsi.

Ancora meno chiara è, se vogliamo, la logica con cui un direttore usa più di una volta il suo Telegiornale per motivare la sua condotta (personale) dopo aver accusato e criticato Conte per aver fatto lo stesso.

Le polemiche non si arrestano e Mentana sembra aver perso molti seguaci, quelli che consideravano il suo giornale e Telegiornale una fonte imparziale e affidabile. Riuscirà a rimediare al suo passo falso senza dover rubare altri minuti all’informazione?

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