Congedo mestruale presto in Italia. Di cosa si tratta?

E’ da tanti anni che si discute della parità dei sessi ed è un argomento di cui si parla ormai da molti anni quello della disparità di trattamento delle donne rispetto agli uomini nel mondo del lavoro. Pochi giorni fa, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, l’8 marzo, alcuni dati hanno evidenziato l’evidente disparità ancora troppo presente che, nonostante i migliori risultati ottenuti nello studio, devono affrontare maggiori difficoltà nella ricerca del lavoro e con stipendi più bassi.

E’ proprio il trattamento che, ancora oggi, viene riservato alle donne nel mondo del lavoro che continua ad essere al centro di discussioni. Molto interessante, in tal senso, è una proposta di legge, che dopo essere stata presentata alla Camera dei Deputati, è attualmente in fase di revisione presso la Commissione lavoro, e potrebbe quindi portare all’approvazione di una proposta che andrebbe incontro ad una esigenza delle donne che lavorano anche in Italia, sia nel settore pubblico che in quello privato.

Quello che in Italia è stato proposto alla Camera da quattro deputate del Partito Democratico, viene definito “congedo mestruale” ed è un provvedimento che in altri paesi alcune aziende private hanno già deciso di offrire alle proprie dipendenti, offrendo loro la possibilità di beneficiare di alcuni giorni di permesso durante il ciclo mestruale.

Il provvedimento attualmente in discussione alla commissione lavoro è qualcosa di molto simile. Si tratta di dare la possibilità alle donne di ottenere fino a 3 giorni di permesso durante il ciclo mestruale, senza però che le giornate di lavoro perse vengano detratte dallo stipendio. Il provvedimento si rivolgerebbe alle lavoratrici del pubblico e del privato con contratti full time e part-time. Ma al contrario di quanto si potrebbe pensare, il provvedimento non riguarderebbe, in generale, tutte le donne, ma solo quelle che ogni mese devono fare i conti con la dismenorrea, o mestruazione dolorosa.

Secondo i dati che si legge nella proposta di legge, si stima che in Italia una percentuale tra il 60% e il 90% delle donne ammette di soffrire di svariati disturbi durante il ciclo che comprendono dolori addominali e mal di schiena, ma nel 30% dei casi il periodo del ciclo può diventare insopportabile, rendendo impossibile svolgere qualsiasi attività e costringendo persino a letto. E’ proprio alle lavoratrici che devono fare i conti con questo problema che il congedo mestruale dovrebbe rivolgersi. Per usufruire del “congedo mestruale”, la proposta di legge prevede che le dipendenti debbano rinnovare entro l’ultimo giorno di ogni anno il certificato medico che attesti il problema, e che questo venga consegnato al datore di lavoro entro il 30 gennaio dell’anno successivo.

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