Ci vogliono “rubare” il Prosecco

Resta pochissimo tempo ormai  per bloccare la domanda di riconoscimento del prosek croato e tutelare il vero Prosecco made in Italy. La Commissione Ue “tentenna”, dando così risalto ad un fatto grave. Questi fatti hanno portato a conoscenza del Mondo intero quanto sta accadendo. E’ la punta dell’iceberg dell’attacco in atto nei confronti del Prosecco che è il vino italiano più copiato nel mondo dove le esportazioni hanno superato il miliardo di euro con un aumento del 35% nei primi sei mesi del 2021. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che l’annuncio del Commissario all’agricoltura Wojciechowski arriva in concomitanza con le vendemmie 2021. Nelle zone più famose d’Italia, in  un territorio che si estende  nei territori ricadenti in 5 province del Veneto (Treviso, Venezia, Vicenza, Padova, Belluno) e in 4 nel Friuli Venezia Giulia (Gorizia, Pordenone, Trieste e Udine), unica al mondo: A Conegliano Valdobbiadene l’uva è già in fase di fermentazione.

Negli scaffali dei supermercati la Coldiretti ha smascherato il Meer-secco, il Kressecco, il Semisecco, il Consecco e il Perisecco tedeschi,  ma in commercio sono arrivati anche il Whitesecco austriaco, il Prosecco russo e il Crisecco della Moldova mentre in Brasile nella zona del Rio Grande diversi produttori rivendicano il diritto di continuare a usare la denominazione prosecco nell’ambito dell’accordo tra Unione Europea e Paesi del Mercosur. Anche per questo, la decisione della Commissione Europea è un precedente pericoloso che rischia anche di indebolire la stessa Ue nei rapporti internazionali e sui negoziati per gli accordi di scambio dove occorre tutelare le denominazione dai falsi.

Il Prosecco  è il vino italiano più consumato al Mondo. Si ha conoscenza della sua esistenza già  dal 1772

Ci sono le premesse per vincere questa battaglia in Europa grazie – sottolinea la Coldiretti – alla recente sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea che ha dichiarato illegittimi proprio i nomi truffa che evocano in modo strumentale ed ingannevole prodotti a denominazione di origine riconosciuti e tutelati come la star delle bollicine italiane che quest’anno dovrebbe raggiungere il record di 700 milioni di bottiglie prodotte, la più grande denominazione al mondo.

Da scongiurare – continua la Coldiretti – sono anche i recenti orientamenti di Bruxelles nei confronti dei prodotti base della dieta mediterranea come il vino con l’ipotesi di etichette allarmistiche per disincentivarne il consumo e lo stop anche ai sostegni alla promozione.

Un danno incalcolabile – conclude la Coldiretti – per un prodotto come il vino che realizza ben oltre la metà del fatturato all’estero per un valore di 6,3 miliardi nel 2020, in aumento del 14% nel primo semestre di quest’anno.

Sin dall’introduzione della DOC, nel 1969, Dal 2009, il Ministero dell’Agricoltura ha  classificato il prosecco come Denominazione di Origina Controllata e Garantita (DOCG) massimo livello qualitativo italiano. L’area storica di produzione è rimasta circoscritta a 15 comuni. Due di questi le danno il nome: Conegliano e Valdobbiadene, l’una la capitale culturale e l’altra cuore produttivo del Prosecco Italiano.

Per approfondimenti:

https://www.prosecco.it/it/

https://www.prosecco.wine/it/vero-prosecco

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