Calcio e solidarietà, un sorriso dalla Germania

L’emergenza Coronavirus sta avendo, tra le altre cose, numerosi effetti negativi sul mondo dello sport. Campionati di tutte le discipline sospesi in quasi ogni paese del nostro continente, Europei di calcio rinviati e anche le Olimpiadi di Tokyo sono ora sempre più a rischio.

Per quanto queste misure siano senza dubbio necessarie e sarebbe irragionevole e sconsiderato muoversi in direzione contraria, è altrettanto vero che, in un momento del genere in cui tristezza e desolazione la fanno da padrone, le emozioni che solo i nostri beniamini sono in grado di regalarci avrebbero di certo regalato squarci di serenità ai nostri “lockdown days”.

L’interruzione forzata delle manifestazioni sportive non ha però come unica conseguenza quella di tenere Nadal lontano dal Foro Italico o Dybala lontano dai rettangoli verdi, bensì anche quella di impedire a tutti coloro che lavorano dietro le quinte di svolgere il proprio mestiere. E sono proprio queste persone a subire gli impatti più pesanti in seguito allo stop previsto da Governi e Federazioni.

Infatti molti club, soprattutto quelli che non possono contare sui fondi senza pozzo vantati da sceicchi o da altre super-proprietà, non riescono a continuare ad affrontare le spese di sempre senza ottenere i consequenziali introiti provenienti dalla vendita dei biglietti e dai diritti televisivi.

Da ciò consegue che i posti di lavoro dei membri dello staff- magazzinieri e cuochi in primis- sono ad elevato rischio. Ed è inutile sottolineare come il licenziamento di questi soggetti sia per loro un problema di difficile soluzione, non essendo i loro ingaggi paragonabili a quelli milionari degli atleti che scendono effettivamente in campo.

Questo non significa però che le loro prestazioni siano meno utili nell’ottica di una società: abbiamo più volte sentito calciatori ed allenatori, al margine di una vittoria, ringraziare ed elogiare l’impegno quotidiano mostrato da questi impiegati. E ci sentiamo di affermare che tutto ciò sia vero e non rappresenti invece in una mera frase di rito: appare in effetti inimmaginabile costruire grandi successi senza l’apporto instancabile di professionisti scrupolosi e appassionati.

Pertanto, un po’ per riconoscenza e un po’ per sano spirito di solidarietà, i giocatori, il mister e i componenti dell’equipe tecnica del Borussia Monchengladbach, squadra tedesca in piena zona Europa in Bundesliga, hanno deciso di tagliare del 50 per cento i propri stipendi al fine di tutelare i posti di lavoro dei dipendenti del club.

Di sicuro è questo un bellissimo gesto di umanità che, oltre ad offrire sicurezza economica a diverse decine di famiglie, risulterà auspicabilmente utile anche a sensibilizzare maggiormente il mondo dello sport in questo senso.

Così, per quanto sostenere gli ospedali resti ovviamente la priorità assoluta, i protagonisti del Borussia ci hanno insegnato che per fare del bene non è necessario rivolgere lo sguardo troppo lontano, ma è possibile rendersi utili anche porgendo il proprio aiuto alle persone che ci stanno più vicine e che si trovano comunque in condizioni complicate e di disagio.

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