Un altro “strano” Natale. Vediamo come viverlo al meglio dal menù alle decorazioni

C’era un tempo in cui il Natale generava stress e ansia da prestazione. C’era e non c’è più. Dopo le festività del 2020 trascorse in solitudine a causa di coprifuoco e regioni a colori, quest’anno il Natale è atteso nel segno dei valori ritrovati come la famiglia, la convivialità, la speranza, la rinascita. Gli Italiani non vedono l’ora di celebrare questo Natale all’insegna del “new normal” (si spera): 1 s u 2 (48,4%) si dichiara entusiasta dell’arrivo delle festività e della possibilità di trascorrerle con amici e parenti (Fonte: indagine Clearpay). E nonostante i numeri dei contagi stiano tornando a crescere, a stuzzicare sono proprio le attività in presenza, pur con la necessaria cautela e attenendosi alle raccomandazioni fornite dalle fonti ufficiali: 3 italiani su 5, infatti, dichiarano di voler passare le feste in compagnia della propria famiglia (Fonte: ricerca “Christmas Pulse” – TEADS). La Gen Z è quella che dimostra maggior apertura: 1 su 4 spera di estendere la propria lista di invitati rispetto all’anno scorso.

E allora, ecco che si ha voglia di essere ospitali e di preparare la casa ad accogliere l’altro con calore e vitalità, dedicando ancora più cura all’ambiente che ci circonda. Cos’è che ci fa sentire veramente a casa? Le persone care che ci aspettano, i profumi della tavola, il calore dell’atmosfera che ti riportano subito in una dimensione più intima e che richiama i sapori dell’infanzia. E se c’è un elemento visivo che a Natale fa subito festa, questa è la tavola: il centro di tutto, luogo di riunione e condivisione, il cui fascino è legato alla mise en place tra colori, decorazioni, luci, musica, menu. Dal Consorzio di Tutela Bresaola della Valtellina ecco il vademecum con gli ingredienti immancabili del Natale ritrovato. E il blogger Alex Li Calzi (L’Orso in Cucina) ha ideato un menu delle Feste con tre ricette che hanno come protagonista la Bresaola della Valtellina IGP, salume della tradizione che si sposa con moltissime ricette, ideale anche per la cena natalizia o di fine anno, da interpretare in modo tradizionale o contemporaneo, con leggerezza, esotismo e sperimentazione: Mini croissant con Bresaola della Valtellina IGP e formaggio, Ravioli di stella ripieni di Bresaola della Valtellina e ricotta, Insalata natalizia con Bresaola della Valtellina, pere e raspadura (vd. Focus 1).

I COLORI DEL NATALE NEW NORMAL? ROSSO, VERDE E BLU. LO DICE L’ARMOCROMIA
Sono i colori che, per tradizione, ci fanno pensare di più al Natale: il rosso, il verde e il blu. E c’è un motivo se proprio quest’anno tornano alla ribalta. A rispondere è l’armocromia. Secondo la psicologia del colore, il rosso è sinonimo di grinta, forza e coraggio. Rappresenta il radicamento e i piedi ben piantati a terra. Essendo il primo di tutti i colori rappresenta la vita, l’energia e la determinazione. Il verde è invece il colore della tranquillità, della serenità e della riflessione. Chi indossa il verde trasmette sensazioni di armonia ed equilibrio. Il blu, infine, comunica una sensazione di pace: simboleggia la calma, la pace interiore e, allo stesso tempo, è legato a significati quali la tradizione e il senso di appartenenza. Tutti valori in linea con quello che ci auguriamo, ora più che mai.

PER LE DECORAZIONI, LA PAROLA D’ORDINE È “NATURALE”: VIA LIBERA A FIORI, FRUTTA E FOGLIE
In un momento in cui siamo tutti più attenti alla sostenibilità, anche in fatto di albero di Natale e decorazioni, quest’anno la parola d’ordine è “naturale”. Non è necessario acquistare le decorazioni di Natale e quelle in plastica hanno un impatto ambientale anche maggiore. Dal centrotavola al segnaposto fino al particolare che arricchisce la mise en place, si possono realizzare anche in casa con ingegno e fantasia e affidandoci a quello che ci regala Madre Natura: fiori (freschi o essiccati), frutta (arance, mandarini, castagne, mele, mandorle e noci), piante, foglie, legno, bacche, pigne, stecche di cannella emetteranno, inoltre, un buon profumo nell’aria, creando un’atmosfera ancora più suggestiva e piacevole anche all’olfatto.

IL MENU DELLE FESTE: BUONO E BELLO DA VEDERE, CON LA BRESAOLA DELLA VALTELLINA IGP
Ricette belle da vedere, buone ma con un occhio alla bilancia
. Questo è il momento dell’anno in cui ci si lascia andare a vizi e stravizi, le occasioni conviviali non mancano ed è un continuo mangiucchiare quando si ha la tavola imbandita di cose buone. Quindi, bene concedersi un po’ di libertà a tavola ma non rinunciando alla salute. Un menù poco opulento non significa privazione. Un’idea? Le ricette con la Bresaola della Valtellina IGP, gustose e facili da realizzare, perché una delle sue caratteristiche è proprio quella di essere versatile, buona, contemporanea, leggera e nutriente: si sposa con moltissime ricette, ideale per la cena natalizia o di fine anno, anche per il suo colore rosso accattivante che richiama il Natale nella resa finale del piatto, da interpretare in modo tradizionale o tra esotismo e sperimentazione (vd.  Focus 1). Inoltre, è un’ottima alleata come alimento per un regime depurativo post abbuffata.

LA MUSICA: DA NON TRASCURARE. MODULA L’UMORE E LA PERCEZIONE DEL CIBO AL PALATO
Che feste sono senza musica? Sottofondo ideale durante i preparativi o mentre si cucina, con i suoi classici intramontabili è l’ingrediente che rende questa festività una ricorrenza speciale e suggestiva dal coinvolgimento garantito. È un rito che non manca in nessuna cultura, presente o passata, e il valore che ricopre riguarda la sfera emotiva. La musica ha la capacità di modulare l’umore… e la percezione del cibo al palato. Secondo una ricerca condotta da Charles Spence, docente di Psicologia sperimentale a Oxford e autore del libro ”Gastrophysics: the new science of eating”, il cibo non si gusta solo tramite la bocca ma attraverso tutti e cinque i sensi, e la giusta melodia è in grado di modificare la percezione del dolce e del salato. Le piattaforme di streaming ci vengono incontro, con playlist a tema che fanno subito Natale. Da condire con un karaoke rigorosamente casalingo.

EMOZIONE, PASSIONE E BENESSERE PASSANO ANCHE DALLA SCELTA DELLE LUCI
Il richiamo emotivo dato dall’atmosfera, creata attraverso un sapiente utilizzo della luce, rende subito intimo e personale un ambiente. La luce ha la grande capacità di stimolare il nostro apparato percettivo, inducendo diversi stati emotivi e influenzando anche il fascino del cibo. Il Maestro Gualtiero Marchesi diceva che “ogni piatto ha una sua luce” e, in effetti, se correttamente illuminati, i cibi diventano immediatamente più succulenti e appetitosi, esaltati nella freschezza dei loro colori. In base al tipo di illuminazione utilizzata, la luce riesce a emozionare, appassionare, generare benessere e creare un senso di armonia e sintonia con l’ambiente circostante, a seconda della natura della zona specifica dell’abitazione. Per uno spazio dedicato alle attività e alla convivialità, come la sala da pranzo, la luce deve trasmettere energia e vitalità ma senza essere invadente. Indicate luci soffuse e intime con lampade da terra e applique per una bella cena, mentre a pranzo è consigliata una luce più “viva”, soprattutto se fuori il cielo è grigio.

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