UE: ecco perchè i produttori europei di biciclette elettriche invocano dazi contro la Cina

Si parla spesso dei produttori cinesi quando ci si riferisce al mercato degli smartphone, un settore nel quale molte aziende del paese hanno investito in maniera consistente riuscendo a crescere anche a livello internazionale e ottenendo risultati positivi in Europa. Ma, come già noto, esistono anche altri settori nei quali queste aziende investono in maniera consistente e uno in particolare è al centro di importanti discussioni legate ad una possibile pratica commerciale scorretta che ha spinto i produttori europei a chiedere l’intervento di Bruxelles.

La questione riguarda il mercato delle E-bike, le biciclette elettriche che negli ultimi anni stanno conoscendo una crescita importante a livello globale contribuendo a dare nuova linfa ad un settore come quello della produzione di biciclette. E’ in questi giorni, infatti, che i produttori europei hanno chiesto l’intervento della Commissione Europea per indagare su possibili pratiche di dumping messe in atto dai produttori cinesi di e-bike a discapito della concorrenza.

Il problema evidenziato da Moreno Fioravanti, segretario generale dell’Associazione europea dei produttori di biciclette, è piuttosto complesso ma pone l’attenzione su un tema delicato che riguarda un settore in forte crescita nel vecchio continente, dominato dai produttori cinesi.

E’ per questo che l’Associazione ha chiesto alla Commissione Europea di applicare dazi nei confronti delle importazioni di e-bike dalla Cina. L’accusa, rivolta ai produttori cinesi, sarebbe quella di aver adottato la pratica del dumping, che spinge a esportare biciclette elettriche in Europa applicando prezzi più bassi rispetto agli effettivi costi di produzione. Una strategia che sarebbe resa possibile dai fondi governativi che i produttori cinesi ottengono, permettendo di applicare prezzi molto competitivi, danneggiando così la concorrenza.

Questa strategia, stando alle parole di Fioravanti, avrebbe portato ad una vera e propria invasione dell’Europa da parte delle e-bike cinesi. Se nel 2010 le importazioni dalla Cina apparivano molto ridotte, i numeri sono cresciuti in maniera impressionante nel giro di pochi anni, arrivando a 430.000 unità nel 2016 e con una previsione di almeno 800.000 entro la fine del 2017. Questo avrebbe consentito ai produttori cinesi di detenere il 70% del mercato delle e-bike in Europa.

Adesso la palla passa alla Commissione Europea, che si è già impegnata ad approfondire la questione. Qualora dovessero emergere pratiche scorrette da parte della Cina, verranno adottate misure a protezione dei produttori e consumatori europei, per contrastare eventuali pratiche scorrette come, appunto, strategie di dumping in favore dei prodotti made in Cina.

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