S.A.R. Tasso di Assorbimento Specifico (onde elettromagnetiche) su Smartphone. Tuteliamo i nostri bambini

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La nostra esistenza prevede quali elementi non più  accessori, ma  appendici  del nostro modo d’essere oltre all’orologio, orecchini, bracciali, cravatte, occhiali, più di tutto gli smartphone. Quelli che sarebbero dovuti essere, in origine, uno strumento per parlare al telefono, sono diventati veri e propri strumenti multimediali per la comunicazione. Fanno ormai parte del nostro modo d’essere, di come ci presentiamo, di come interagiamo, come siamo connessi.

Un fattore che però troppo spesso tutti noi tralasciamo è che tale oggetto può essere anche molto dannoso per la nostra salute.

Esiste infatti un rischio maggiore concreto per chi fa un utilizzo intenso del cellulare: tali danni non ancora accertati (o voluti far trapelare) ci parlano di concrete relazioni tra malattie  in larga espansione riconducibili all’esposizione prolungata alle onde elettromagnetiche.

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La nostra esistenza moderna fa si che il nostro esistere ci faccia vivere in ambienti non più salubri. Se rispetto al  freddo e caldo e umido di un tempo abbiamo trovato riparo, oggi per noi il maggiore pericolo è l’inquinamento, sia dovuto ai vecchi sistemi degli idrocarburi, petrolio e gas che ci avvelenano l’aria, gli scarti industriali, radioattivi e prodotti tossici, che inquinano le terre e le falde acquifere e entrano inevitabilmente nel ciclo dell’acqua e infine ciò che abbiamo creato per lavoro, per comunicazione e per diletto che prepotentemente dagli anni ’90 sono diventati gli oggetti di maggiore diffusione per i singoli. Questi oggetti, i cellulari, hanno surclassato i pc, tra i desideri. Permettono prestazioni e coinvolgimenti impensabili. Permettono di interagire, fotografare, scrivere, dialogare, avvicinare. Una vera rivoluzione sociale che però ha delle controindicazioni per la nostra salute (mentale e fisica).

smartphone1I dati forniti in ordine allo svilupparsi (una vera impennata) di patologie tumorali alla testa parlano di una crescita notevole. In tal senso sono nate (e ne nascono ogni giorno di nuove) vere e proprie associazioni per promuovere campagne di sensibilizzazione sui danni che questi tipi di apparecchi: p.c, smartphone, tablet possono causare sopratutto sui più piccoli. I bambini infatti sono più sensibili a tali onde per via dello spessore inferiore della corteccia celebrale e dello spessore stesso dei tessuti che la ricoprono. In ogni caso gli apparecchi  che producono campi elettromagnetici sono stati sottoposti a test e classificati dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, e definiti quelli che potrebbero essere più o meno sospetti cancerogeni, secondo  una suddivisione i gruppi.

Analizzando più approfonditamente le onde elettromagnetiche  che subiamo passivamente attraverso gli ambienti (wifi – smartphone- Ripetitori telefonici)  o attraverso lo smartphone, inconsapevolmente subiamo degli effetti visibili o meno, percepibili e non, ma che ci sono e se prolungati fanno decisamente male.

I Produttori di smartphone sono obbligati a rendere noto il valore SAR di ogni singolo modello in produzione. SAR, (Specific Absorption Rate, in italiano “Tasso di Assorbimento Specifico”) ed è un valore che certifica la sicurezza di un dispositivo. Questo valore indica la percentuale di energia elettromagnetica assorbita dal corpo umano (e quindi  il livello di radiazioni) a frequenze radio

Ci sono due elementi fondamentali per determinare l’indice di irradiazione e cioè l’energia e la massa; ed è per questo motivo che l’unità di misura è W/Kg, cioè l’energia assorbita per Kg.

L’aver determinato in questi valori i riferimenti per determinare la quantità di inquinamento elettromagnetico la dice lunga sull’importanza delle dimensioni di chi subisce tali irradiazioni. Quindi si ritorna nuovamente a evidenziare l’importanza di tener lontani i bambini dagli smartphone.

Due Organi, uno Europeo e uno Americano hanno stabilito dei parametri per considerare un dispositivo mobile sicuro. La FCC (Americana)  ha imposto un valore SAR non superiore a 1.6 W/Kg misurati su 1 grammo di tessuto mentre la normativa europea (alla quale si attengono anche Corea del Sud e Giappone) consente un valore di 2 W/Kg misurati su 10 grammi di tessuto.

Dobbiamo ricordare però che questa misura dà un massimale e non indica l’ammontare dell’esposizione a radiofrequenza durante il normale utilizzo perché quello di cui si deve tenere conto è sopratutto il tempo di esposizione e le condizioni, come la distanza e l’intensità del segnale dall’antenna, che purtroppo sono variabili. In una chiamata, ad esempio, è preferibile non avvicinare l’apparecchio alla testa fino che non avvenga la risposta. In quella fase, infatti, l’apparecchio emette maggiori radiazioni. Anche quando c’è poco segnale sarebbe preferibile non effettuare chiamate. In questi casi, infatti, serve molta più potenza radiante  per raggiungere la linea, e questo “sforzo” amplifica le radiazioni dell’apparecchio. Una cosa molto importante a salvaguardia della testa è l’uso degli auricolari (non quelli wirless, che riducono l’effetto) o del vivavoce.

La Gabbia di Faraday: L’uso dello smartphone in certi ambienti determina che il segnale debba essere rimodulato di continuo. In treno, in auto lo “sforzo” per agganciarsi a a nuove celle farà emettere  forti irradiazioni (ce se ne accorge anche dal surriscaldamento dell’apparecchio).

Per i maschietti: sarebbe consigliabile non tenere il cellulare nella tasca anteriore (oltre alla testa, altri organi possono subire i danni di onde elettromagnetiche). Idem per la tasca della camicia, che si trova proprio vicino al cuore

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Per tutti , sarebbe consigliabile comprarsi la classica radiosveglia da tenere sul comodino e lasciare i cellulari all’ingresso di casa, magari utilizzando supporti di ricarica multipli che stabilizzano anche le tensioni elettriche.

Concludo: I bambini dovrebbero giocare all’aria aperta. Fateli giocare con giochi veri e non virtuali. La salute dei nostri figli passa anche da uno smartphone. Lasciate che quest’ultimo li rassereni solo in particolari condizioni di stress e per telefonate brevi.

I bambini sono più vulnerabili ai campi elettromagnetici ad alta frequenza dei telefoni mobili a causa dei periodi di esposizione cui possono essere esposti e delle caratteristiche anatomiche del loro corpo: la loro struttura ossea ha uno spessore ridotto, il loro tessuto cerebrale assorbe maggiormente l’energia dei telefoni mobili.

Come per altri agenti di inquinamento ambientale, entro certi limiti i danni possono essere contenuti, ma l’eccessiva esposizione può diventare molto pericolosa. Questo è vero soprattutto per i nostri bambini, che mai come prima nella storia sono esposti a radiazioni elettromagnetiche in maniera massiccia e fin dalla gestazione.

Quello che  ad esempio si è notato studiando i topi esposti alle onde elettromagnetiche, è che questi perdono senso d’orientamento e una disorganizzazione del pensiero, difficoltà di concentrazione, disturbo dell’attenzione. Forse ci si sta occupando troppo dell’aspetto oncologico,  ma nessuno ha mai valutato la difficoltà di ragionamento potenzialmente indotta dall’esposizione a questo tipo di radiazioni.

Gli attuali adulti hanno conosciuto i cellulari e poi gli smartphone in età avanzata, quando lo sviluppo fisico dell’organismo era definito. Cosa dobbiamo aspettarci per le nuove generazioni?

Come ridurre l’esposizione alle radiazioni dei telefoni:

  1. Non utilizzare il telefono più del necessario ed effettuare chiamate brevi.
  2. Inviare un testo invece di fare una chiamata (sms whatsapp)
  3. Cercare di evitare di usare il telefono se il segnale è basso; ­ in macchina la ricerca di segnale è continua ed i materiali con cui è costruito il veicolo aumentano le emissioni; trovare una posizione migliore per effettuare una chiamata; Provare a utilizzare il telefono all’aperto piuttosto che all’interno, o avvicinarsi a una finestra per effettuare una chiamata.
  4. Tenere il telefono (e in particolare l’antenna) il più lontano possibile dalla testa. Evitare di toccare l’antenna quando il telefono è acceso, e tenere il telefono lontano da zone del corpo, come gli occhi, testicoli, seni e organi interni.
  5. Limitare il più possibile l’uso in caso di gravidanza.
  6. Spegnere il telefono quando non in uso e in ogni caso far fare la ricarica lontano.

 

 

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