APP-prova di Privacy: parte la nuova campagna informativa del Garante sull’uso di app

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Il vastissimo mercato delle applicazioni mobili negli ultimi anni ha registrato una vera e propria crescita esponenziale attribuita in larga parte alla diffusione notevole che hanno registrato in tutto il mondo tablet e soprattutto smartphone, e generando miliardi di euro e dollari in profitti destinati a sviluppatori e publisher che decidono di investire in questo settore in continua espansione.

Le opportunità offerte da questo mercato cresceranno ulteriormente con il passare degli anni, ma considerata la non indifferente mole di dati sensibili che, spesso, le app raccolgono, il Garante per la protezione dei dati personali ha lanciato la nuova campagna informativa, rivolta principalmente ad un pubblico giovane, APP-prova di privacy.

Il Garante ha già da tempo rivolto il proprio interesse alla raccolta dei dati da parte delle applicazioni, per fare in modo che i software in questione informino in maniera adeguata gli utenti sulle informazioni personali raccolte.

Questa nuova campagna informativa nasce, appunto, per fornire agli utenti tutte le necessarie informazioni per capire a quali dati le diverse app possono avere accesso. Spesso, infatti, le app che usiamo ogni giorno possono avere accesso a informazioni di ogni genere, dai dati delle carte di credito alle foto, video, documenti, contatti telefonici e persino al microfono del dispositivo utilizzato.

Il Garante per la protezione dei dati personali, quindi, ricorda che il primo strumento per tutelare la propria privacy è la consapevolezza, e ricorda, attraverso una pagina dedicata, ciò che ogni utente dovrebbe chiedersi prima di affidare le proprie informazioni alle app scaricate.

E’ importante, ad esempio, controllare nelle condizioni d’uso, quanti e quali dati l’app da installare raccoglie, evitando di installarla nel caso in cui dovesse chiedere dettagli non necessari, comprendere in tempo se le informazioni raccolte dalle app vengono condivise con altri, ma anche informarsi sulla provenienza delle app per capire da dove vengono per evitare di installare malware che potrebbero mettere in pericolo i dati personali.

Il Garante ha inoltre creato un apposito video per offrire informazioni ancora più chiare e facili da comprendere.

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