Allarme smartwatch. Possono provocare il furto del pin bancomat

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Fino a qualche anno fa smartwatch e bracciali intelligenti raccoglievano solo una fetta di mercato molto ridotta a livello globale, ma con il passare del tempo questi dispositivi indossabili hanno raggiunto risultati sempre più importanti riuscendo ad attrarre l’attenzione di milioni di persone in tutto il mondo riuscendo ad offrire funzionalità sempre più avanzate alle quali gli utenti possono accedere direttamente dal proprio polso, che si tratti di accedere ad applicazioni e giochi istantanei o di controllare il battito cardiaco, visualizzare statistiche sulle proprie performance sportive e molto altro ancora.

Dati diffusi di recente dagli analisti di Kantar hanno evidenziato come i dispositivi indossabili siano ai polsi di circa il 10% degli italiani. Possiamo quindi dire, a tutti gli effetti, che smartwatch e bracciali intelligenti fanno sempre di più parte della vita di tutti i giorni di milioni di persone, ma un interessante studio condotto da due università statunitensi, ha rivelato come questi dispositivi indossabili potrebbero rivelarsi decisamente pericolosi per la sicurezza dei proprietari, riuscendo persino ad fornire ad hacker e malintenzionati l’accesso a diversi dati sensibili, compreso il codice segreto utilizzato per il bancomat.

Essendo ormai parte della vita di milioni di persone, smartwatch e smartband vengono utilizzati in qualsiasi ora del giorno, soprattutto quando ci si trova fuori casa, compreso il momento in cui è necessario recarsi in banca per ritirare dei soldi al bancomat. Ed è proprio in momenti del genere che i sensori integrati in questi dispositivi potrebbero rivelarsi pericolosi per la sicurezza degli utenti, fornendo ad eventuali hacker esperti l’accesso al codice segreto della propria carta.

L’allarme arriva da uno studio condotto da un team di ricercatori dello Stevens Institute of Technology del New Jersey e dalla Binghamton University di New York, che ha coinvolto 20 persone che indossavano dispositivi indossabili di vario genere, e con i quali sono stati effettuati una serie di test su tre diverse tastiere ATM. Ebbene, tenendo in considerazione elementi come accelerazione, orientamento e velocità nei movimento delle braccia, grazie
ai sensori integrati in questi dispositivi, i ricercatori sono riusciti ad ottenere un alto livello di successo nell’ottenere i codici pin del bancomat. Entrando nello specifico, attraverso i test effettuati, i ricercatori hanno confermato di aver ottenuto un livello di successo pari all’80% nell’ottenere i codici segreti, percentuale salita al 90% con il terzo tentativo effettuato.

Tenendo in considerazione questi risultati, lo studio conferma quindi che, nel caso in cui un hacker dovesse riuscire a prendere il controllo di un dispositivo indossabile (cosa tutt’altro che impossibile), oltre ai dati dell’utente potrebbe
quindi ottenere anche i codici segreti per l’accesso al bancomat. L’accorgimento migliore per evitare che ciò accada, nel caso in cui si indossi uno smartwatch o smartband, quando ci si trova a ritirare i soldi utilizzando la carta bancomat o la carta di credito, è utilizzare la mano dove non viene indossato il dispositivo.

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