Tumore alla prostata: la prevenzione si fa con il sesso e il buon vino

Un tempo si diceva In Vino Veritas, ma oggi sembra che la verità non sia solo di sentimenti ma anche come reale soluzione preventiva ad uno dei cancri maschili più frequenti, il tumore alla prostata. Secondo i medici del workshop Comunicare la prevenzione: vino, prostata e sessualità, la prevenzione per questo tumore passa proprio dal vino e dal sesso. Le basi scientifiche presentate hanno mostrato che bere un bicchiere di un buon vino riduca il rischio di sviluppare il carcinoma alla prostata e allo stesso tempo di migliorare anche la qualità del sesso. Dati interessanti se pensate che il tumore alla prostata coinvolge il 15% dei malati uomini di tumore. Inoltre, chi ha regolari rapporti sessuali ha meno probabilità di ammalarsi di tumore alla prostata, come viene spiegato nello studio condotto in Canada e pubblicato successivamente sulla rivista Cancer Epidemiology.

Un beneficio in più quindi a cui porterebbe avere una regolare vita sessuale, oltre a quanto già conosciuto a livello psicologico e biologico. La ricerca, ha analizzato attraverso un questionario, oltre 3200 uomini, di cui la metà con tumore già diagnosticato, mentre l’altra metà con pregressi familiari di tumore alla prostata, sia benigni che maligni. Come standard è stato considerato che avere 20 eiaculazioni al mese è una frequenza alta, meno una frequenza bassa. In base a questo indicatore si è visto come gli uomini che dichiaravano un maggior numero di rapporti sessuali con donne avevano un rischio relativo di insorgenza del tumore più basso del 28% rispetto a quelli che dichiaravano una minor frequenza e a chi, invece, ha avuto rapporti omosessuali.

Una possibile spiegazione risiede nel fatto che l’eiaculazione consente di mantener puliti i dotti della ghiandola prostatica, evitando il ristagno di agenti infiammatori, che col tempo possono diventare cancerogeni – spiega il dott. Giaro Conti, Presidente della Società Italiana di Urologia Oncologica (SIUrO) – L’astinenza prolungata, invece, provoca il ristagno delle secrezioni all’interno della prostata, favorendone la congestione e quindi aumentando la possibilità di infiammazioni e congestioneprostatica”.

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Il Tumore alla prostata

La prostata è una piccola ghiandola dell’apparato genitale maschile, localizzata nella pelvi, posta sotto la vescica e davanti al retto. La sua crescita e le sue funzioni dipendono dall’ormone sessuale maschile, il testosterone, prodotto dai testicoli. La funzione della prostata è quella di produrre una parte del liquido seminale che, insieme agli spermatozoi (che originano dai testicoli) ed al liquido proveniente dalle vescicole seminali, viene espulso con l’eiaculazione attraverso il dotto eiaculatore. Tra le componenti del liquido prostatico vi è una proteina, il PSA (Antigene Prostatico Specifico), presente anche nel sangue, che ha la funzione di fluidificare il coagulo spermatico per facilitare il movimento degli spermatozoi.
Recenti studi e statistiche scientifiche stimano che quasi tutti gli uomini di età superiore agli 80 anni abbiano un piccolo focolaio di cancro prostatico. Ciò implica che molti uomini, pur avendo questa malattia, muoiono per altre cause.
Le cause reali del tumore della prostata sono sconosciute sia nel caso di un tumore a crescita lenta sia di quelli con crescita più veloce e con diffusione in altre zone del corpo attraverso le metastasi. Esistono però alcuni fattori di rischio ed alcune condizioni che ne aumentano la probabilità di insorgenza, come ad esempio la familiarità e l’età. I figli o i fratelli di un uomo con carcinoma alla prostata hanno il rischio doppio di ammalarsi della stessa patologia. rispetto al resto della popolazione. La percentuale di rischio aumenta se nella stessa famiglia si registrano più casi e se la malattia è stata registrata prima dei 65 anni. Anche l’etnia segna un sintomatico dato: la popolazione afro americana è tra le più colpite. Altri fattori di rischio sono poi l’infiammazione della prostata cronica o ricorrente, elevati valori ormonali, l’inquinamento ambientale, il fumo, l’obesità e una dieta squilibrata e ricca di grassi animali.
Questo tumore ha una fase iniziale asintomatica, normalmente la fase in cui viene poi diagnosticato il tumore. I sintomi che possono riportare a questa malattia, ma già in fase avanzata, sono: aumento della frequenza delle minzioni, sia diurne che notturne, difficoltà ad iniziare la minzione, sensazione di incompleto svuotamento della vescica al termine della minzione, debolezza del getto urinario, saltuari bruciori durante la minzione, difficoltà nell’avere l’erezione, saltuaria presenza di sangue nello sperma.

 

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