Essere “multitasking” danneggia la memoria, e riduce la produttività

Viviamo in un mondo sempre più frenetico che, solo in rare occasioni, permette di rilassarsi, e se questo aspetto riguarda anche la vita privata, ancora di più la questione coinvolge la sfera professionale soprattutto in un periodo storico in cui il lavoro è sempre più precario (in particolare per i giovani) e dimostrare di poter fare più cose allo stesso tempo può fare la differenza.

Quest’ultima caratteristica ha una definizione ben precisa. Essere “multitasking“, appunto, significa riuscire a svolgere più mansioni contemporaneamente, una caratteristica che da tempo ci viene imposta dalla società e che risulta indispensabile soprattutto in determinate attività. Ebbene svolgere più azioni nello stesso momento non è semplice e, stando ad una ricerca statunitense, potrebbe rivelarsi addirittura dannoso per la salute del nostro cervello, tanto da peggiorare la memoria e ridurre la produttività.

La giornata è composta da sole 24 ore, e per milioni di persone questa quantità di tempo spesso non basta, soprattutto quando i compiti da svolgere sono tanti, sia al lavoro che a casa. In queste situazioni essere multitasking, riuscire cioè a fare più cose nello stesso momento, pur essendo stressante, può diventare necessario per essere certi di portare a termine ogni mansione. Ma al tempo stesso possono esserci delle conseguenze negative per il cervello.

A dirlo è un team di ricercatori dell’Università di Los Angeles, che ha condotto una ricerca i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Psychological Science. Lo studio ha coinvolto un totale di 200 volontari, sottoposti ad una serie di test. Un gruppo di persone doveva semplicemente ricordare quante più parole possibili mostrate su uno schermo. Un altro gruppo, invece, oltre a questa attività doveva essere multitasking, riuscendo nel frattempo ad ascoltare musica o premere un tasto quando sentivano una sequenza di tre numeri.

Al termine dei test i ricercatori hanno notato che il primo gruppo riusciva a ricordare, in media, 8 parole su una sequenza di 20. Il secondo gruppo, invece, ricordava in media 5 parole. Da ciò si evince che essere multitasking rischia di peggiorare la memoria, riducendo quindi anche la produttività. Ciò che, invece, è stato notato è che entrambi i gruppi sono riusciti a ricordare le parole alle quali era associato un punteggio alto. Questo conferma che il cervello umano è in grado di dare la priorità alle mansioni più importanti da svolgere, mettendo in secondo piano quelle meno importanti.

Ma i ricercatori statunitensi sottolineano gli effetti negativi che l’essere multitasking può avere sul lungo termine. Svolgere più compiti nello stesso momento aumenta lo stress, rendendo più impulsivi e, oltre alla memoria, riducendo persino il quoziente intellettivo. Questo, oltre a spingere le persone a prendere decisioni sbagliate, può avere effetti negativi permanenti sul cervello.

Una dimostrazione del fatto che, portare a termine un’azione alla volta senza accavallare più compiti, può essere la scelta più saggia.

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