Ministero della Salute ritira dal mercato alcuni lotti di pesce spada. Ecco perchè

Controllare sempre con attenzione ciò che si acquista all’interno di negozi e supermercati, soprattutto quando si parla di alimentazione è sempre molto importante, perchè per quanto possa sembrare superfluo ricordarlo, è fondamentale tenere sempre a mente che la nostra alimentazione ha effetti sulla salute generale del nostro corpo e seguire una dieta poco bilanciata può avere effetti negativi soprattutto sul lungo termine.

E’ per questo che uno dei compiti del Ministero della Salute è anche quello di intervenire immediatamente quando viene immesso sul mercato un prodotto che potrebbe avere effetti negativi sulla salute dei consumatori. La settimana scorsa si è parlato delle lanterne volanti cinesi ritirate dal mercato a causa della cordicella realizzata in amianto. Questa volta, invece, è toccato ad alcuni lotti di pesce spada surgelato, che il Ministero ha deciso di ritirare dal mercato.

L’intervento disposto attraverso una comunicazione diffusa sul sito ufficiale, riguarda alcuni lotti di pesce spada surgelato distribuiti sul mercato dalla Effeti Surgelati srl che ha sede a Galenzano. La decisione è stata presa a causa di una serie di analisi che hanno rilevato una presenza di mercurio che supera i limiti imposti dalla legge, e che potrebbero rivelarsi dannosi per la salute dei consumatori.

I lotti in questione sono esattamente nove e hanno una scadenza fissata al 27 maggio 2017. I lotti che rientrano nel provvedimento sono i seguenti: 70898, 70899, 72476, 72477, 72478, 72838, 73409, 74330, 75185. Chi ha già acquistato confezioni di “Trance Spada Extra Sashimi” dell’azienda appena citata compresi nei lotti riportati sopra, deve evitare di consumarlo e provvedere a restituirlo nel punto vendita in cui è stato acquistato. Una quantità di mercurio superiore a quanto previsto dalla legge può infatti avere effetti negativi sul lungo termine, accumulandosi nel corpo e creando in seguito problemi di salute anche molto gravi.

E’ già da molto tempo che si discute della presenza di mercurio all’interno dei prodotti ittici, ed è già noto come una quantità moderata di mercurio nei pesci che consumiamo, soprattutto quelli più grandi, sia comunque accettata, purchè non superi un certo limite. A preoccupare, invece, è il composto organico conosciuto come metilmercurio, che può diventare tossico per gli esseri umani, soprattutto se in quantità eccessive, ed è per questo che ad alcune persone è consigliabile ridurre il consumo di pesce. Non è una novità, ad esempio, consigliare alle donne in gravidanza un consumo limitato di determinati tipi di pesce, considerando che il metilmercurio può avere effetti nocivi sul feto, in particolare sullo sviluppo neurologico.

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