Europa: errata assunzione dei farmaci provoca ogni anno quasi 195.000 morti

Quando si sta male e si deve affrontare una o più patologie la cosa migliore da fare è affidarsi alle cure dei medici che attraverso le adeguate terapie riescono a curare i pazienti migliorando la qualità della vita. Per essere certi di guarire, tuttavia, risulta fondamentale seguire adeguatamente e con attenzione le prescrizioni per essere certi di assumere i farmaci nelle giuste dosi e nei tempi stabiliti.

Questo può sembrare ovvio per la maggior parte delle persone, ma la situazione cambia quando la questione riguarda persone in età avanzata o malati cronici che devono fare i conti con più prescrizioni allo stesso tempo. Ed è proprio su questo aspetto che si concentrano i dati diffusi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e sottolineati da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato, che rivela come in Europa anche la metà dei farmaci viene assunta erroneamente.

Quella che viene descritta come una mancata aderenza alle terapie è un problema più serio di quanto si possa immaginare. Il dato confermato già nel 2011 dall’OMS e ribadito dall’ultimo rapporto presentato da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato, rivela qualcosa di sconcertante. Dal 30% al 50% dei farmaci viene assunto in maniera errata dai malati, e questo ogni anno provoca 194.500 decessi in Europa, con un costo legato ai ricoveri pari a 125 miliardi di euro.

Il problema, tuttavia, non può essere attribuito solo agli errori commessi dai malati, ma a tutta una serie di fattori che contribuiscono alla mancata aderenza alle terapie. Nella maggior parte dei casi i pazienti coinvolti sono malati cronici che devono affrontare più malattie e, quindi, seguire diverse terapie assumendo 10 o più farmaci al giorno.

Allo stesso modo la mancata aderenza alle terapie è attribuibile alla scarsa motivazione o percezione di reali benefici provenienti dall’assunzione dei farmaci. Non sono da sottovalutare anche altri fattori come l’abitudine di sottovalutare i sintomi che ritarda quindi le cure e anche i problemi economici, la non adeguata organizzazione e le carenze legate direttamente all’assistenza sanitaria. In ultimo, ma non meno importante, le difficoltà nella comprensione delle terapie che i malati devono seguire.

Per arginare la mancata aderenza alle terapie, secondo Cittadinanzattiva sarebbe sufficiente adottare una serie di misure in grado di affrontare queste difficoltà. Utile, ad esempio, sarebbe effettuare una formazione per il caregiver familiare, fornendo le giuste competenze per seguire i familiari che devono assumere più farmaci in contemporanea, in modo da conoscere i tempi di somministrazione e quando effettuare i controlli periodici.

Altrettanto utile sarebbe migliorare la comunicazione tra medico e paziente. Per assicurare un’adeguata aderenza alle terapie, quest’ultimo dovrebbe essere a conoscenza dell’importanza delle terapie che sta seguendo e dei dettagli chiari sulla somministrazione dei farmaci, in modo da ridurre gli errori durante l’assunzione.

A tal proposito, pochi mesi fa abbiamo parlato diAbbiamo i numeri giusti”, il progetto ideato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, che prevede l’adozione di un complesso algoritmo pensato proprio per trovare le migliori strategie e ottimizzare l’aderenza alle terapie.

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