Attenti ai prodotti per lo sbiancamento dei denti “fai da te”. Potrebbero rivelarsi dannosi

 

Dedicare la giusta attenzione alla salute dei denti è qualcosa che andrebbe sempre fatto, avendo una corretta igiene orale che può evitare conseguenze dannose per la salute. Non c’è quindi da stupirsi se in Italia, ogni anno vengono spesi oltre 1 miliardo di euro per l’acquisto di prodotti dedicati all’igiene orale, dai dentifrici ai collutori, ma anche visite periodiche dal dentista e persino prodotti dedicati allo sbiancamento.

Quest’ultima categoria ha conosciuto anche nel nostro paese una crescita importante, con un numero sempre maggiore di persone che investe i propri soldi nello sbiancamento dei denti, per avere un sorriso splendente. Affidarsi ad uno specialista, tuttavia, è sempre la soluzione migliore, come dimostrano alcuni nuovi studi che pongono l’attenzione sui prodotti per lo sbiancamento dei denti “fai da te”. E in particolare sugli effetti nocivi che un uso scorretto o eccessivo di queste soluzioni potrebbero avere sulla salute dei denti.

L’allarme arriva da tre diversi studi condotti da un team di ricerca guidato da Kelly Keenan, della Stockton University del New Jersey, che saranno presentati in occasione dell’American Society for Biochemistry and Molecular Biology.

Fino ad oggi numerose ricerche condotte su questi prodotti sbiancanti, hanno preso in considerazione solo gli effetti generati sullo smalto, considerato lo strato superficiale dei denti. Questi nuovi studi, al contrario, si sono invece concentrati su quali effetti l’uso di questi prodotti possono avere sulla dentina, lo strato dei denti che si trova al di sotto dello smalto. E i risultati emersi evidenziano diversi elementi preoccupanti.

Per effettuare le sperimentazioni, i ricercatori hanno usato il principio attivo usato dalle strisce sbiancanti usate comunemente, il perossido di idrogeno. La sostanza è stata messa a contatto con denti in provetta e con il materiale che compone i denti. I ricercatori hanno quindi notato che nell’arco di circa 10 minuti, il perossido di idrogeno raggiunge lo strato interno dei denti, comportando quindi un pericolo per la salute dei denti.

A tal proposito intervistato dall’ANSA, Cristiano Tomasi dell’Università di Goteborg, e membro della Società Italiana di Parodontologia e Impiantologia, ha spiegato:“Sebbene siano studi in vitro, e quindi da valutare con una certa prudenza specie sul fronte delle possibili implicazioni cliniche queste ricerche pongono l’accento sul fatto che lo sbiancamento è una procedura che inevitabilmente comporta delle alterazioni della struttura dello smalto e della dentina. Bisogna però ricordare che queste alterazioni sono normalmente transitorie poiché il dente è un organo che ha una sua dinamicità, e scambia sostanze con l’ambiente circostante. Quindi, ad esempio, è possibile indurre una ri-mineralizzazione del dente stesso. interessante il fatto che nello studio sono state indagate le alterazioni della struttura organica del dente. Credo che, come sempre, ogni procedura vada valutata in termini di costo-beneficio, ove alla voce costi vanno aggiunti i rischi anche potenziali. Quindi è importante valutare sia se lo sbiancamento sia effettuato in presenza di evidenti alterazioni del colore dei denti (sia congenite sia per cause diverse), sia se la procedura scelta potrà avere benefici concreti se effettuata correttamente”.

Ad essere potenzialmente dannosa per la salute dei denti, quindi, non è in generale la procedura di sbiancamento dei denti. Ma potrebbe esserlo decidere di eseguire queste procedure in autonomia, usando prodotti “fai da te” magari senza averne realmente bisogno. La cosa migliore da fare è sempre affidarsi ad un professionista che possa dare i consigli più adatti alla propria situazione.

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