ProCeed, la formula che non’c’era, la shooting Brake secondo KIA

Audacia ed originalità, questo è quanto si può riscontrare nella nuova Kia ProCeed. L’auto può piacere oppure no (come tutte), ma stavolta è bene soffermarsi sui dettagli e la ricerca, che non la omologa, ma anzi la distingue tra le tante auto in circolazione. Qualcosa può portare a ricordare la coda della grossa Panamera, sembra una station troncata, di fatto è (come la Mercedes CLA), è una shooting Brake.

L’auto nell’insieme ne acquisisce in eleganza. Tutti i dettagli, come giro porte, accostamento e lavorazione delle lamiere, maniglie, vetri, sono migliorati in ogni particolare (il che è una costante nel marchio Kia degli ultimi anni). Una Station non station ma coupé, con un andamento del padiglione che decresce. Si perde – rispetto ad una station – in volumetria, ma cambia proprio la maniera di concepire questo nuovo genere d’auto.

Presentata, inizialmente con un propulsore a benzina  1.6 T-GDi da 204 cv, e cambio automatico doppia frizione a 7 rapporti. Motore potente tranquillo, ma che sfodera una gran grinta quando necessario. Anche a livello di nuovi sistemi di guida, si può operare un settaggio del motore e sterzo. (Normal/Sport), ma anche sul controllo in curva e in frenata della vettura, anche su fondi disconnessi, grazie al “Torque Vectoring by Braking“.

Oltre al 1.6 benzina è possibile scegliere anche il  1.4 da 140 cv ed il 1.6 136 cv diesel, tutti abbinabili al cambio automatico. I prezzi partono da 29.000 euro per salire fino a 34.500 euro, con una promozione-lancio che porta ad incentivi fino a  4.500 euro.

In tutte le versioni, comunque, si manifesta un buon compromesso ai bassi regimi, ma una certa pigrizia nello spingere. L’auto non ha una vocazione sportiva e anche il lavoro delle sospensioni lo testimoniano, ma un pizzico di brio in più sarebbe stato gradito (anche se così i consumi ne guadagnano).

La ProCeed è quindi nata dalla Station Wagon dell’omonima vettura, è più lunga di 5 cm raggiungendo i 461 cm. Più bassa però di 4 cm, con un portellone posteriore, maggiormente inclinato di 50,9°. Nuove le luci posteriori, collegate da una fascia. Paraurti posteriore è più aggressivo, con doppio scarico. La nuova forma – di fatto – ha fatto perdere dello spazio per i bagagli, che comunque raggiunge i 594 litri, ma anche l’andamento del tetto, dello spazio sulla testa dei passeggeri (che passa da 98 cm a 94 cm). Anche il sedile del conducente, posto più in basso rende difficile vedere attraverso il lunotto posteriore (in tal senso è valida la telecamera posteriore – e sarebbe auspicabile uno specchietto retrovisore virtuale).

Sempre nell’abitacolo la dotazione è davvero completa e anche sedili, volante e plancia si arricchiscono di elementi personali. sulla plancia fa bella figura il sistema Infotainment da 8”, con Navigatore, stereo, telecamera posteriore e altre applicazioni ricomprese nel Kia Connect Services. Certo, avendo modificato e in un certo senso, stravolto, la linea dell’auto, avrebbero potuto personalizzare maggiormente il cruscotto – per certi versi – troppo classico, vista l’originalità dell’auto. Tutto è comunque ben fatto ed ergonomicamente ineccepibile. Il confort è notevole, giusto i rimbalzi secchi risultano evidenti. Le coperture, filtrano nell’abitacolo molto (coperture Michelin Pilot Sport 4)

Dal punto di vista della sicurezza attiva ci sono tutti i sistemi noti e ormai adattati sui veicoli premium. C’è anche il cruise control adattivo, che mantiene distanza e velocità del veicolo che precede. Funziona anche come Frenata automatica alle basse velocità.

Il Lane Following Assist funziona insieme agli altri dispositivi presenti nell’auto (mantenimento della corsia, la distanza dagli altri veicoli, in tutte le direzioni). Ciò è equiparato ad un sistema di guida autonoma di livello 2. L’auto riesce a gestire il proprio spazio in tutta sicurezza, seppure con la necessità di un pilota, da assistere e proteggere.

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