Lamborghini Aventador, un sogno in strada, lascia il segno in pista

 

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Domarla non è cosa semplice. Non si tratta solo di “manico”, ma avere a che fare con un’auto di tale valore economico comporta – almeno per chi non ne è il possessore – un certo timore reverenziale e anche, la paura di dover mettere mani al portafogli, in caso anche di un semplice graffio. Ciò non ci ha fatto superare (in pista) neppure le velocità che usualmente faccio con lo scooter.

Ma che sensazioni!

Innanzitutto, non si sale in macchina. Dopo aver scavalcato parte del longherone laterale, ci si cala, quasi a sdraiarsi, per poi posizionarsi più raccolti. La visuale  è approssimativa un po’ in tutti i lati. Davanti si percepisce dove finisce, per il resto no. Ogni dettaglio appare come un sistema studiato per trasmettere sensazioni. Gli stessi pulsanti della plancia e cockpit hanno forme e arrotondamenti personalissimi. Un auto fuori dagli schemi, ma fedele alle sue origini.

Un’auto unica nel suo genere, una vera scultura. Le sensazioni che riesce a generare un oggetto così differente da tutti quelli che ci circondano, non può non trasmettere qualcosa che fa rima con emozione. A guardarla sembra perfino piccola, per quanto è vicina al terreno, poi  girandole attorno vedi quanto è larga e quanto sono grandi le ruote. Non c’è un dettaglio che sia fuori posto. C’è eleganza, sportività e razionalità.  Sicuramente l’apporto finanziario e la la mentalità teutonica sono entrate nei corridoi di Sant’Agata Bolognese. La Lamborghini ha fattori evolutivi evidenti rispetto a vetture (bellissime ed altrettanto uniche di qualche tempo fa) ma oggi, queste,  sembrano uscite da una fabbrica del futuro.

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Estrema, per linea e per il concetto stesso di evoluzione automobilistica. In ordine alle tecnologie applicate le manca solo l’introduzione del propulsore ibrido e c’è veramente tutto ciò che può essere applicato ad un’auto. La Aventador  è il modello che più di tutti ha saputo concretizzare, estremizzandola al limite, l’espressione  Lamborghini.
Nello stile e design c’è l’essenza stessa  dell’idea dei poligoni tipico studio Lambo, che si ripropone ed è sintetizzato al meglio in questa opera. Uno stile che non scende mai a compromessi, aggressivo ed esasperato, ma comunque elegante ed equilibrato. Ci sono gli elementi tipici delle portiere a “elitra”.
Questa vettura viene proposta nella versione “Base”, nella “Roadster” e la supersportiva “ST”.

A proposito di peso, c’è da dire che gli uomini di Sant’Agata Bolognese hanno fatto veramente di tutto per contenerlo il più possibile. Un’operazione di una certa difficoltà che ha fatto unire elementi di varia composizione che permettessero leggerezza e consistenza.Con un motore-cambio ingombrante come un V12 longitudinale di studio se ne è dovuto fare davvero tanto. La Filosofia costruttiva  Lamborghini viene rispettata anche per Aventador che nasce dalla lavorazione della  fibra di carbonio, della quale l’auto di Sant’Agata negli anni è diventata la migliore interprete. La Ferrari, ad esempio, ha la scocca delle sue principali berline in alluminio sulle quali vengono applicati pannelli di varia natura, fibra di vetro e carbonio. In Lamborghini si è optato per una monoscocca con struttura particolarmente rigida in carbonio, sulla quale si sono applicate parti in materiali compositi e alluminio per cofani e portiere. Anche le sospensioni sono ancorate alla scocca con    così come anche molte parti della vettura sono realizzate in  materiali compositi: porzioni della scocca, cofano motore, tetto, spoiler,  prese d’aria laterali. Talune parti poi sono in alluminio, utilizzato per plasmare il cofano bagagli anteriore, le portiere, il paraurti anteriore e le strutture ancorate alla monoscocca, dove sorgono le sospensioni.

La Aventador è stata prodotta a tutt’oggi in più di 5000 esemplari, un vero record per un’auto da più di € 329.400

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La Aventador  monta un V12 aspirato di Sant’Agata, un motore Longitudinale Posteriore di 6.498 cm3 è a’iniezione diretta  LIE e fasatura variabile delle valvole a controllo elettronico.

700 CV ( 690 Nm a 5.500 giri/min) vengono scaricati a terra sulle quattro ruote grazie ad un sistema di trazione integrale con frizione Haldex di IV generazione un sistema meccanico supportato dall’elettronica che permette di scaricare in  maniera ottimale la trazione ma anche di rendere più sicura e controllabile l’auto in ogni condizione.La trazione può spostarsi dall’assale anteriore a quello posteriore, fino al 60%. Il cambio è  ISR sequenziale a 7 marce  con un sistema di cambiata  che prevede movimenti di innesto delle marce parzialmente sovrapposti.  L’assetto si affida ad un schema sospensioni sopraffino, derivato direttamente dal mondo delle competizioni. Al posteriore e all’anteriore infatti troviamo ammortizzatori mono-tubo con schema push-rod.

Il motore della Aventador è uno degli ultimi V12 aspirati rimasti in produzione
Il tasto di accensione è racchiuso in uno scrigno
Le prestazioni sono da capogiro 0-100 Km/h in 3 sec. e velocità massima di 350 Km/h

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