Divieto di fumo in auto, ad un anno dell’entrata in vigore del Decr.Legs 6 del 12/01/2016 quali prospettive

E’ passato ormai un anno dall’entrata in vigore del Decreto Lgs. n. 6 del 12 gennaio 2016 che recepisce la Direttiva Europea 2014/40/UE,  relativa, tra le altre cose,  al divieto di fumo in auto.

La normativa, è finalizzata ad assicurare un maggiore livello di protezione della salute attraverso restrizioni e avvertenze per dissuadere i consumatori (in particolare, i giovani) dall’acquisto e dal consumo di prodotti a base di tabacco e nicotina. Ciò ci equiparerebbe ai paesi più civili d’Europa, dove il fumo è bandito in ogni luogo che non sia area aperta. In particolare, la formulazione del Decreto attuativo, è volto a tutelare la salute dei non fumatori, dei bambini e delle donne in gravidanza.

Ma questo è solo il primo passo, almeno questo era il disegno del Legislatore. Qualcosa però s’è fermato, ha rallentato il completamento di quella che poteva portare a qualcosa di buono.

La norma prevede, tra le tante cose, in campo automobilistico, un’ammenda per i conducenti delle auto,  da € 25 fino  €250,00,  per chi si trova in sosta, sia per chi è in movimento. La misura della sanzione è raddoppiata qualora la violazione sia commessa in presenza di una donna in evidente stato di gravidanza o in presenza di lattanti o bambini fino a dodici anni, (potendo raggiungere anche i 500 euro).

Fumare in auto dovrà essere vietato come utilizzare lo smartphone. In effetti ci si distrae per l’accensione, come ci si distrae per la cenere che si stacca dalla sigaretta, come ci si potrebbe distrarre se la stessa cenere finisse sugli abiti. Non voglio neppure menzionare l’eventuale caduta della sigaretta nell’abitacolo o sempre sui vestiti.

Nel 2015 è stato presentata in Senato un disegno di legge firmata da Razzi/Scilipoti che punta a vietare completamente la possibilità di fumare in auto. L’idea, più che condivisibile è quella di equiparare la sigaretta al cellulare. e in tal senso se ne propongono le medesime sanzioni.

Accendere una sigaretta mentre si è al volante provoca inevitabilmente una diminuzione dell’attenzione per i vari motivi sopra accennati. In più, oltre ad un discorso di sicurezza attiva, l’aria  dell’abitacolo diventa tossica e può compromettere l’attenzione del guidatore senza che egli se ne renda conto.

Tale comportamento dovrebbe essere punibile ex art. 173 del Codice della Strada (equiparando la sigaretta a strumenti quali smartphone), con le medesime sanzioni, da 160 a 646 euro, più la sospensione della patente.

Io mi auguro che la proposta vada avanti e la tutela dei non fumatori, ma anche di coloro che potrebbero subire le conseguenze di una distrazione alla guida per il fumo, possano venire garantite.

(Dopo gli smartphone e le sigarette, mi auguro che vieteranno anche truccarsi in auto, così almeno ad altri non potrà succedere quanto è successo a me sullo scooter, per una banale distrazione di chi si metteva l’ombretto).

 

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