Tuffo nel passato, sedicesimo episodio. Anno 2013: tanti cambiamenti nel mondo politico e nella religione e tanti grandi successi di ogni genere nel mondo della musica

Continua il nostro settimanale viaggio nella storia con il sedicesimo appuntamento del nostro Tuffo nel passato. Correva l’anno 2013. Un anno di importanti conferme e importanti cambiamenti nel mondo politico. In Germania viene eletta come cancelliera per la terza volta consecutiva Angela Merkel. La Turchia diventa scenario di protesta contro il governo Erdogan mentre in Egitto il presidente Morsi viene destituito dal suo incarico. L’Inghilterra piange la morte di Margaret Thatcher, primo ministro del Regno Unito dal 1979 al 1990. Nel frattempo in Italia, nell’anno della morte di Giulio Andreotti, Giorgio Napolitano viene eletto per la seconda volta Presidente della Repubblica Italiana (il primo Presidente nella storia italiana a riuscirci). Napolitano assegna l’incarico di formare il nuovo Governo (si è arrivati alle elezioni politiche con il risultato dell’ingovernabilità in quanto il PD è stato il partito ad ottenere più voti ma senza la maggioranza per governare; partito rivelazione delle elezioni politiche italiane svoltesi a febbraio è invece il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, nato come movimento anti-politica) ad Enrico Letta. Il Governo Letta vede riuniti membri di PD, PDL (che a fine anno si scinderà in Forza Italia, guidato da Silvio Berlusconi, e Nuovo Centrodestra, guidato invece da Angelino Alfano) e Scelta Civica, nuovo partito centrista guidato dall’ex presidente del Consiglio dimessosi pochi mesi prima Mario Monti. Ma i cambiamenti più importanti arrivano dal Vaticano: a febbraio si dimette Papa Benedetto XVI dopo otto anni di pontificato, non sentendosi più adeguato al ruolo di pontefice, e il 13 Marzo arriva la fumata bianca del Conclave per decidere il nuovo Papa. Si tratta dell’arcivescovo di Buenos Aires Jorge Bergoglio, che sceglie il nome di Papa Francesco in onore a San Francesco D’Assisi. Bergoglio è ancora oggi il pontefice in carica. Il 2013 non è stato (purtroppo) esente da tragedie: a maggio negli Stati Uniti ha luogo un tornado che colpisce lo Stato dell’Oklahoma provocando 91 morti e 145 feriti, a ottobre un barcone di migranti diretto a Lampedusa naufraga sul Mar Mediterraneo e la strage causa circa 100 morti (da molti è considerata la più grave strage di migranti diretti verso le coste mediterranee), a novembre le Filippine vengono travolte da uno dei tifoni più potenti della storia, l’Hayan (diecimila vittime!) mentre la Sardegna è colpita da un’alluvione che provoca 20 morti e innumerevoli danni. Nello sport la Juve è ancora una volta Campione d’Italia, il Bayern vince la Champions League (centrando l’obiettivo triplete dopo aver vinto anche Bundesliga e Coppa di Germania) in una finale tutta tedesca contro il Borussia Dortmund di Klopp svoltasi al Wembley Stadium di Londra, mentre la Lazio si aggiudica la Coppa Italia sconfiggendo la Roma nel primo derby capitolino mai disputatosi nella finale di un trofeo (gara disputatasi per giunta allo Stadio Olimpico di Roma). Dopo, come da tradizione, un’introduzione sui principali fatti dell’anno di cui trattiamo, analizziamo i maggiori successi musicali italiani e internazionali del 2013.

Capitolo Italia. La palma di album più venduto del 2013 va a Luciano Ligabue con Mondovisione, uscito a fine novembre: è la seconda volta consecutiva che l’album più venduto nell’anno solare in Italia è tra quelli pubblicati nell’ultimo trimestre (la stessa cosa è accaduta l’anno prima a Jovanotti con la sua raccolta Backup 1988-2012). L’album viene anticipato da una serie di concerti tutti sold out all’Arena di Verona e da due dei brani più celebri della produzione anni 2010 dell’artista emiliano: Il sale della Terra e Tu sei lei. Il disco continuerà il suo successo anche nel corso del 2014, ma ne parleremo più specificamente nell’episodio di Tuffo nel passato riguardante l’anno in questione. La già citata raccolta di Jovanotti Backup 1988-2012 continua il suo successo grazie a due fortunati inediti come Ti porto via con me ed Estate e agli ottimi risultati del primo tour negli stadi in carriera dell’eclettico cantautore toscano, così come (sempre parlando di album usciti nel 2012) Noi di Eros Ramazzotti, contenente il duetto con l’ex Pussycat Dolls Nicole Scherzinger Fino all’estasi, uno dei tormentoni dell’estate. Un’estate musicale italiana che vede il debutto su Canale 5 del Music Summer Festival (l’attuale Wind Summer Festival) svoltosi a fine giugno in Piazza del Popolo a Roma e trasmesso a luglio su Canale 5. Un format ideato da Maria De Filippi e la sua Fascino e condotto da Alessia Marcuzzi, lo speaker di RTL 102.5 Angelo Baiguini e Simone Annichiarico che ricalcava le orme di illustri predecessori come il Festivalbar e Un disco per l’estate (anche se molto più simile al secondo che al primo ai tempi) in quanto era una vetrina di promozione per i principali successi dell’estate, italiani e internazionali, con una gara tra artisti emergenti. Gara che venne vinta da Clementino con O’Vient sconfiggendo nella finale del concorso artisti come Bianca Atzei (con La paura che ho di perderti in collaborazione con l’ex chitarra solista di Vasco Rossi Maurizio Solieri), Coez (con Siamo morti insieme) e il vincitore delle Nuove Proposte di Sanremo Antonio Maggio (con Anche il tempo può aspettare). Il brano con cui Maggio si è invece imposto a Sanremo è invece il tormentone primaverile Mi servirebbe sapere. Sempre rimanendo all’Ariston, nei Big di un Festival in cui torna alla conduzione Fabio Fazio dopo tredici anni (stavolta affiancato dalla compagna di viaggio nel fortunato Che tempo che fa Luciana Littizzetto) trionfa Marco Mengoni con L’essenziale, riscattando così la mancata vittoria di tre anni prima. Il brano (con cui Mengoni parteciperà anche all’Eurovision Song Contest di Malmoe, in Svezia, classificandosi al settimo posto) riscuote un successo strepitoso (ad oggi è certificato quadruplo disco di platino) e consacra l’artista viterbese a nuovo big della canzone italiana, considerando anche le ottime vendite dell’album di appartenenza Pronto a correre e il tutto esaurito in tutti i palazzetti italiani del tour promozionale del disco. L’edizione 2013 di Sanremo ha consacrato anche i Modà dopo il successo dell’album del 2011 Viva i romantici: il brano partecipante al Festival Se si potesse non morire è il primo estratto da Gioia, album certificato per cinque volte disco di platino e che porterà Kekko Silvestre e compagni al primo tour negli stadi l’anno successivo dopo un intero 2013 in giro per i palazzetti italiani. Se Mengoni e Modà, tra gli artisti del Festival di Sanremo di quell’anno, spopolano a livello di album venduti, le radio premiano invece Max Gazzè con Sotto casa, settimo classificato all’Ariston ma primo nella classifica dei brani più trasmessi dalle emittenti italiane tra quelli partecipanti al Festival nel corso del 2013. Tra gli italiani, il 2013 si è rivelato essere un’annata positiva anche per Laura Pausini, che festeggia i suoi primi 20 anni di carriera con una raccolta dal titolo 20 – The Greatest Hits che vede anche una collaborazione con Kylie Minogue nel brano inedito Limpido (raccolta che in Italia ha venduto 150.000 copie) e una nuova versione del suo brano d’esordio La solitudine riarrangiata da Ennio Morricone, per Emma Marrone grazie al successo dell’album Schiena (triplo disco di platino) contenente due tra i più forti cavalli di battaglia della cantante salentina (Amami e Dimentico tutto) e per Max Pezzali, che pubblica un nuovo disco di duetti dal titolo Max 20, in cui volti noti della musica italiana (tra cui Jovanotti, Giuliano Sangiorgi, Antonello Venditti, Claudio Baglioni ed Eros Ramazzotti) duettano con l’ex 883 nei suoi più grandi successi. Un disco che contiene anche alcuni inediti tra cui la fortunata ballad L’universo tranne noi, il brano di Pezzali più popolare dei suoi ultimi anni di carriera. Infine, continua a diffondersi a macchia d’olio il fenomeno del nuovo rap italiano: se il 2012 è stato l’anno dell’esplosione di Emis Killa e Club Dogo (e intanto sia Guè Pequeno che Jake La Furia nel corso dell’anno pubblicheranno due rispettivi album solisti), il 2013 vede invece sbocciare le stelle del già citato Clementino, di Moreno Donadoni (vincitore di Amici che con l’album di debutto Stecca raggiunge le 150.000 copie vendute, risultato mai più raggiunto dal rapper genovese in carriera) e soprattutto di Fedez, per il quale il triplo platino dell’album Sig. Brainwash – L’arte di accontentare (contenente collaborazioni, tra gli altri, con Elio e Francesca Michielin) sarà l’inizio di un’inarrestabile serie di successi (da solo e con l’ex socio J-Ax) grazie alla quale diventerà cinque anni dopo il più giovane artista a riempire lo stadio San Siro di Milano.

Nel settore musica internazionale, il 2013 è l’anno del grande ritorno dei Daft Punk con Random access memories che vende più di due milioni di copie in tutto il mondo e nel quale sono contenute importanti collaborazioni, su tutte quella con Pharrell Williams e Nile Rodgers, la quale ha dato vita a due hit di livello mondiale come Get Lucky e Lose yourself to dance. Pharrell dà un importante contributo anche ad un altro successo internazionale dell’annata quale Blurred Lines che riporta al successo (almeno qui in Europa) Robin Thicke. Il fenomeno teen dell’anno sono ancora una volta gli inglesi One Direction dopo i successi ottenuti nel 2012: l’album Midnight Memories li consacra a band più amata dalle teenagers di tutto il mondo, tanto da essere considerati da molti addetti ai lavori i Backstreet Boys degli anni 2000. Sempre nell’ambito pop internazionale, continua il successo di Bruno Mars con l’album Unorthodox Jukebox, che contiene tra i suoi successi Locked out of heaven, When I was your man e Treasure, mentre fa parlare e discutere di sé l’ex star di Disney Channel Miley Cyrus: il twerking durante gli MTV Video Music Awards fa scalpore mentre il singolo Wrecking Ball scala le classifiche internazionali. Fanno il loro ritorno in grande stile anche Lady Gaga con l’album Artpop e Katy Perry con l’album Prism trainato dal fortunato primo estratto Roar. Passando al rock, i Muse riempiono gli stadi italiani per la seconda volta in carriera grazie al successo dell’album pubblicato nel 2012 The Second Law così come i Depeche Mode, tornati in pista a quattro anni dal precedente album di inediti con il loro nuovo lavoro Delta Machine. Il gruppo rock rivelazione dell’anno sono invece i Bastille, dominatori in primavera delle classifiche internazionali con il singolo Pompeii. Nel rap internazionale, menzione d’onore va invece a Macklemore, ai primi posti delle classifiche mondiali con i brani Thrift Shop e Can’t hold us, mentre il brano EDM dell’anno lo piazza Avicii in coppia con Aloe Black: il titolo è Wake me up. Infine, capitolo “meteore”: da segnalare tra gli altri Ola Svensson con I’m in love, i Jutty Ranx con I see you, John Newman con Love me again, le Icona Pop con I love it e Imany con You will never know. Si tratta di pezzi pubblicati da artisti internazionali in calo di popolarità (per uno di loro, John Newman, c’è da segnalare una collaborazione con Calvin Harris in un brano del 2014 dal titolo Blame) ma che sono accomunati tutti dall’essersi rivelati tra i maggiori successi internazionali dal 2011 ad oggi (e il fatto che ancora oggi i pezzi menzionati sono gettonatissimi dalle radio ne è la prova).

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