Tuffo nel passato, ottavo episodio: Estate 2005, il Live 8 unisce gli appassionati di musica di tutto il globo in nome della solidarietà

Il treno delle estati del passato ci porta alla sua ottava fermata, quella dell’estate 2005. La prima con Benedetto XVI papa, successore di Giovanni Paolo II morto ad aprile dopo ventisette anni di pontificato. L’estate dei tragici attentati terroristici della stazione londinese di King’s Cross del 7 Luglio 2005. L’estate del ventesimo anniversario del Live Aid: per l’occasione Bob Geldof organizza un grande evento fissato per il 2 Luglio, il “Live 8”, consistente nell’ospitare undici concerti gratuiti nello stesso giorno (tranne quello che ha avuto luogo ad Edimburgo, in Scozia, che si è tenuto quattro giorni dopo) nelle nazioni appartenenti al G8 e in Sud Africa con l’obiettivo di far pressione sui leader politici per cancellare il debito delle nazioni povere e incrementare e migliorare gli aiuti verso esse. Milioni di persone da tutto il mondo hanno assistito agli undici concerti del Live 8, con il Circo Massimo di Roma a rappresentare l’Italia. Tanti sono gli artisti da tutto il mondo che nel corso dell’estate 2005 hanno portato al successo una loro hit.

Partiamo come sempre dal nostro Paese. L’estate musicale italiana vede come trionfatore principale Nek, che con Lascia che io sia vince il Festivalbar 2005 in una finale di Verona trasmessa in diretta dopo diversi anni. Proprio l’artista emiliano è stato uno dei partecipanti all’edizione italiana del Live 8 dove si è diviso il palco con altri protagonisti nostrani dell’estate in musica 2005, come Jovanotti (che con Tanto (3) si aggiudica il premio speciale Best Performance del Festivalbar), Laura Pausini (che al Festivalbar, al quale ha partecipato con la sigla Come se non fosse stato mai amore, si aggiudica il premio per il miglior Tour del 2005), Biagio Antonacci (Pazzo di lei), il gruppo rivelazione dell’anno dei Negramaro (verranno premiati col titolo di Rivelazione dell’estate sempre al Festivalbar grazie al grande successo di vendite ed airplay radiofonico del singolo Estate), Cesare Cremonini (Marmellata #25), Elisa (Una poesia anche per te), Irene Grandi (Lasciala andare), i Gemelli Diversi (Fotoricordo), i Negrita (Rotolando verso sud), Max Pezzali (Eccoti) e Le Vibrazioni (Angelica). Ma non tutti i protagonisti dell’estate in musica italiana 2005 si sono esibiti sul palco del Circo Massimo in occasione del Live 8: basti pensare a Vasco Rossi (con Senorita, quarto estratto dal fortunatissimo album Buoni o Cattivi), a Francesco Renga (Un’ora in più), ai Subsonica (Abitudine) o a Gianluca Grignani (Bambina dallo spazio). Tornando alla musica emergente, i Negramaro come detto prima sono stati sì il gruppo rivelazione dell’estate 2005, ma non erano di certo i soli emergenti di successo di quella stagione: nel corso di quell’estate esplose anche la stella di Simone Cristicchi con l’ironica Vorrei cantare come Biagio, della bresciana L’Aura con un brano in inglese dal titolo Radio Star e degli Zero Assoluto di Semplicemente, si ripeterono i catanesi Sugarfree con Cromosoma (brano che avrà meno successo del predecessore Cleptomania ma che comunque si farà sentire), e si fa conoscere al grande pubblico anche il sardo Pacifico “Pago” Settembre con il brano Parlo di te che scala le classifiche anche grazie alla Citroen che sceglie il pezzo come colonna sonora dei suoi spot per l’Italia. La pubblicità Tim porta fortuna ancora una volta anche ai Paps’n’Skar con la loro Vieni con me.

 

Quanto al capitolo musica internazionale, le hits dell’estate 2005 che nel nostro Paese ed oltre hanno scalato le classifiche sono davvero, davvero tante. Partiamo dal canadese Daniel Powter che con Bad Day vince il premio Rivelazione Internazionale del Festivalbar. Powter fu la rivelazione internazionale di quell’estate insieme a un ex soldato britannico di nome James Blunt: dopo il successo in tutta Europa del singolo High in primavera, in estate si farà conoscere in tutto il mondo grazie alla ballad You’re beautiful. Negli anni Blunt, a differenza di Powter, sarà destinato a diventare un big del cantautorato pop internazionale e sfornerà altri grandi successi, mentre Powter verrà ricordato come un artista one-hit-wonder. Non sarà però la sola meteora internazionale di quell’estate: citofonare KT Tunstall di Black horse and the cherry tree, Mario di Let me love you, i Flipsyde di Someday, i The Coral di In the morning o i Caesars (che in Svezia nel frattempo riempiono gli stadi) di Jerk it out, brano del 2003 che fece parte anche della colonna sonora del videogioco FIFA 2004 e che nel nostro Paese è arrivato al successo con due anni di ritardo. L’ R’n’B vede esplodere in quell’estate John Legend, che porta al successo in quella stagione due brani, Used to love you e Ordinary people, ed Akon con la sua Lonely, che campiona il brano del 1964 Mr. Lonely di Bobby Vinton. Tra i big riscuotono molto successo Natalie Imbruglia con Shiver, gli U2 con City of blinding lights, Gwen Stefani con Rich Girl, Anggun con Undress me, i Black Eyed Peas con Don’t lie, i Gorillaz con Feel good inc, i Jamiroquai con Feels just like it should, i Coldplay con Speed of sound, gli Oasis con Lyla e i Backstreet Boys con Incomplete, il singolo che sancisce il loro ritorno a quattro anni dalla separazione dovuta alla scelta dei membri di concentrarsi sui loro progetti solisti. Ma per dei Backstreet Boys che fanno ritorno più uniti di prima, ci sono dei Blue che si separano: a luglio esce Army of lovers, il primo singolo solista del membro più amato dalle teenagers della boy band britannica, ossia Lee Ryan. Gli alti ascolti registrati da WWE SmackDown su Italia 1 portano al successo in Italia anche il pluricampione WWE John Cena (ai tempi al primo regno titolato), noto per dividersi tra il wrestling e il rap, con il suo album You can’t see me, da cui viene estratto per l’estate il singolo Bad bad man. Nel genere trash trionfa la Crazy Frog (Rana Pazza) e il rifacimento in chiave dance moderna di Axel F, colonna sonora di Beverly Hills Cop. A tirare fuori i tormentoni latini ci pensarono due artisti dall’indole e dal genere totalmente opposto: uno è il cantautore pop-rock spagnolo (anche se il brano di cui sto per parlare è molto più tendente al pop) Juanes con l’allegra musicalmente ma triste testualmente La camisa negra e il portoricano Daddy Yankee con la Gasolina che fa esplodere in Italia il fenomeno del reggaeton che tornerà di tendenza negli anni 2010. Infine, l’estate 2005 fu molto prolifica anche nell’ambito del rock, con l’esplosione dei Kasabian dell’italo-britannico Sergio Pizzorno e la loro LSF (anch’essa come Jerk it out dei Caesars facente parte della colonna sonora di FIFA 2004 ma arrivata al grande pubblico italiano solo nel 2005) e dei The Killers di Somebody Told Me e Mr. Brightside, ma soprattutto con un pop-punk in grande spolvero anche grazie all’effetto American Idiot dei Green Day, album negli anni entrato nella storia del pop-punk internazionale: i canadesi piazzarono la ballata Wake me up when September ends, e nel frattempo scalano le classifiche anche altri gruppi affini come i Simple Plan con Welcome to my life e i Good Charlotte con I just wanna live.

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