Cinque canzoni collegate alla data del 14 Dicembre

Torna dopo tanto tempo la rubrica “Le cinque canzoni del giorno”. Oggi è 14 Dicembre 2018 e questi sono i cinque brani da me selezionati per l’associazione con tale data. Pronti, via!

Francesco De Gregori – La donna cannone. “E con le mani, amore, per le mani ti prenderò, e senza dire parole dentro al cuore ti porterò…” Alzi la mano chiunque di voi lettori non conosca questi versi. Sono le prime parole dell’ormai leggendario ritornello di un brano targato Francesco De Gregori che proprio 35 anni fa era in vetta alle classifiche italiane di vendite e passaggi radio. Il brano è tratto dall’omonimo EP contenente le musiche scritte dal Principe della musica italiana per il film Flirt di Roberto Russo e con Monica Vitti come attrice protagonista (De Gregori venne anche premiato per la miglior colonna sonora in occasione dell’edizione 1984 dei David di Donatello). Tante le interpretazioni relative al significato di questo brano: la più gettonata riguarda la storia di una “donna cannone”, principale attrazione di un circo pronto a chiudere i battenti proprio per via della sua fuga dalla ribalta per inseguire l’uomo che ama. Il personaggio della donna cannone è anche un’allegoria del sentimento di ribellione che prova chiunque non abbia intenzione di continuare ad essere sfruttato per via della propria diversità e della rivincita degli emarginati. Tra i vari David di Donatello ricevuti nel 1984 dal film Flirt c’è quello della miglior colonna sonora.

 

Jovanotti – Penso positivo. Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, aveva già fatto centro tra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90 con diversi fortunati album caratterizzati da sonorità che contaminavano il conscious rap all’americana con il pop, su tutti l’album Lorenzo 1992 (per intenderci, l’album che contiene Ragazzo fortunato e Non m’annoio), seppur più vicino al pop che al rap. Ma il 1994 è stato per Jova l’anno della consacrazione definitiva al grande pubblico come nuovo top player della musica italiana: Lorenzo 1994 è un capolavoro, da molti considerato il miglior album del cantautore, e le 600.000 copie vendute sono il meritato premio per tale disco. Con tanto di tour a tre con altri due mostri sacri nostrani come Eros Ramazzotti e Pino Daniele. Un disco anticipato dall’uscita, alla fine del 1993, di questa Penso positivo, che proprio 25 anni fa dominava tutte le classifiche italiane. Un inno al libero pensiero dalle atmosfere funk che parla, tra i suoi vari argomenti, di come spesso le religioni siano un fattore divisivo, e in cui Lorenzo evoca l’utopistico sogno di un unico grande culto che possa unire tutte le fedi esistenti nel mondo. Memorabile il videoclip girato all’interno di un supermercato, con i vari prodotti esposti (dentifrici, detersivi, cibo per animali) marcati “Penso Positivo” in segno di satira nei confronti degli ingannevoli messaggi della pubblicità.

 

Bee Gees – Stayin’ Alive. Il 14 Dicembre del 1977 esce in tutte le sale un film tra i più celebri del genere musicale nel mondo, La febbre del sabato sera o anche Saturday Night Fever. Un film che lancia nell’Olimpo del cinema mondiale John Travolta e consacra a livello mondiale i Bee Gees, autori di gran parte della colonna sonora, contenente tra i loro cavalli di battaglia How deep is your love, Night Fever e soprattutto questa Stayin’ Alive entrata nell’immaginario collettivo come il brano disco-music anni ’70 per eccellenza, tanto da essere inserito in diversi film comici e addirittura d’animazione. Curiosità: il brano si sarebbe dovuto chiamare Saturday Night affinché desse il titolo al progetto di cui era il fulcro, ma il gruppo decise di cambiare il titolo perché era previsto anche l’inserimento di Night Fever: fu solo dopo lo svelamento del titolo del progetto che si decise definitivamente di dare al brano il titolo di Stayin’ Alive. Il resto è storia.

The Clash – London Calling. Trentanove anni fa i Clash, band di culto del punk anglosassone, pubblicano quello che ad oggi è un’autentica gemma, dal titolo London Calling. La copertina dell’album è un omaggio ad Elvis Presley nelle grafiche utilizzate e raffigura il bassista della band Paul Simonon mentre spacca il suo basso sul palco. Tanti i brani facenti parte di questo cd-pietra miliare (19), tanti i classici, ma noi non potevamo che sceglierne il pezzo più rappresentativo, il più celebre nonché quello che dà il titolo al progetto. Una canzone contro le guerre e la paura che potessero al tempo scoppiare nuovi conflitti nonché una critica verso la società del periodo, fortemente repressiva nei confronti di idee e opinioni da parte del popolo londinese, in una realtà come quella della Londra di fine anni ’70 caratterizzata dalle rivolte sociali.

 

Zucchero – Voci. Chiudiamo la nostra lista arrivando ai giorni nostri, agli anni 2010, precisamente il 2016. Un anno in cui Zucchero ritorna alle sonorità pop-blues che lo avevano portato al successo dopo la fase “latina” dello sperimentale La sesion cubana: l’album Black Cat vede collaborazioni prestigiose come quella con Mark Knopfler. A settembre (mese in cui “Sugar” tiene ben 11 concerti all’Arena di Verona), dopo il successo (principalmente radiofonico) dei brani Partigiano reggiano e 13 Buone Ragioni, viene estratto come terzo singolo Voci, che subito entra tra i primi 20 brani più trasmessi dalle radio italiane. Voci è un brano struggente nel quale Zucchero parla del fatto che ogni cosa nasconde in sé una propria voce, per poi ricordare la voce della propria madre spentasi nel 1991 nel verso “Manca la tua voce, sai, mama don’t cry

 

Commenta